"Buonanotte." Dice. "Notte."

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La serata passò davvero velocemente. Wow, non l'avrei mai detto.

Ho fatto davvero una buona scelta riguardo al film, perché mi è veramente piaciuto, nonostante guardandolo abbia dovuto sorbirmi le lamentele di Alex.

"Che film di merda. Quel ragazzo fa cose senza senso!" Dice lui, e non posso fare a meno di mettermi a ridere.

Mi giro e noto che Gennaro non ascolta nessuno dei due, ed è completamente preso da qualcos'altro.

Mi sporgo un po' verso di lui, il giusto per notare che sta scrivendo con una ragazza. La sua ragazza, molto probabilmente.

"Eleonora?" Chiede Alex.

Gennaro si limita ad annuire e accenna un sorriso, guardando lo schermo.

Non so per quale motivo mi sento così. Insomma questo ragazzo non mi ha quasi mai rivolto la parola, ed è noto il suo comportamento da stronzo di prima categoria con chiunque.

Sicuramente, se anche prima avesse avuto un comportamento amichevole nei miei confronti, sarà stato un caso.

Si, mi sembra ovvio.
Mi sento di troppo, così mi alzo, prendo una coperta e esco dalla stanza.

"Dove vai?" È Alex.

"A dormire. Sono davvero stanca e domani non dobbiamo arrivare in ritardo." Spiego, anche se so benissimo che non è quello il vero motivo del mio cambiamento di umore.

Lui annuisce, mi sorride e mi stringe in un abbraccio.

"Buonanotte." Dice.
"Notte."

Decido di non salutare Gennaro. In fondo, non avrei motivo di augurargli 'buonanotte'. Non siamo neanche amici.

Sorrido ad Alex e vado nella stanza degli ospiti, ribattezzata come camera mia, viste le numerose volte in cui ci dormo.

Mi infilo di fretta il pigiama e mi infilo sotto le coperte, per niente pronta per un'altra giornata.
-
Mi alzo e per una volta sono in orario. Deve essere la mia giornata fortunata. Sveglio Alex e preparo la colazione.

Conoscendolo, ci metterà un bel po' a raggiungermi, così gli lascio tutto pronto sul tavolo e vado a lavarmi.

Mi vesto con dei leggings neri e una felpa rossa, le uniche cose che mi sono portata dal mio appartamento.

Mi infilo le scarpe e sono pronta per uscire. O quasi.

"Alex! Sei pro.." Urlo.
Ma che? È in piedi già preparato davanti a me, e mi guarda con un sorrisetto ebete.

"Sissignora." Dice lui, scherzando.
Gli tiro un colpetto sul braccio e usciamo.

Quando finalmente arriviamo a scuola ciò che vedo, non so perché non è gradevole. Una mora avvinghiata a Gennaro.

Ma perché reagisco così? Non dovrebbe farmi assolutamente nulla.

Scuoto la testa, ed entro nella mia classe, con l'immagine di quei due sempre in testa.

La lezione è più noiosa del solito, e ascoltare mi riesce ancora più difficile.
Sono sul punto di addormentarmi, ma qualcuno mi tocca la spalla.

Mi giro e mi passano un bigliettino.

Sonno? :)
-Tom

Perspicace, il ragazzo.

Prendo la penna e decido di rispondergli.

Si, putroppo.

Accartoccio il pezzettino di carta e lo lancio sotto i suoi piedi.
Lui lo afferra, e leggendolo sorride, per poi scriverci qualcosa e ripassarmelo.

Dopo ti devo parlare, aspettami all'uscita.

Perché un tipo come lui dovrebbe parlarmi? Non ci siamo quasi mai rivolti la parola. Ammetto che è sempre stato parecchio gentile, ma non ne capisco il motivo.

Si

Scrivo velocemente, e gli rivolgo a mia volta un sorriso, tornando a sonnecchiare.

RAPE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora