La casa è la più grande del quartiere. Di un colore un po' opaco. Probabilmente non è nuovissima. Alex e Genn sono davanti a me. Uno sta imprecando perchè non trava le chiavi di casa e l'altro se la ride di gusto.
-Quando hai finito di ridere, prenditela comoda tranquillo, tira fuori le chiavi.- esclama Genn dopo qualche secondo.
Alex continua a ridere e poi si decide a tirarle fuori e le inserisce nella serratura. Dopodichè si girano allo stesso tempo verso di me. Gennaro probabilmente vuole constatare se sono ancora viva, Alex apre le braccia ed esclama
-Benvenuta nella nostra umile dimora!-
Nostra? Abitano insieme?
Entro esitando.
Gennaro si dirige di sopra. Alex tira fuori la chitarra, la appoggia sul divano lucido in pelle nera e viene verso di me.
-Ti faccio fare un tour della casa. Ti va?- annuisco.
All'entrata subito a destra c'è uno specchio immenso. Mi guardo velocemente e sono tutta spettinata. Come sempre.
Gennaro inizia a gridare dal piano superiore il nome di Alex.
-Mel perdonami vado a sentire che vuole, torno subito. Se vuoi continua tu. Tanto non ti preoccupare "mi casa es tu casa"-
Dice indicando il corridoio difronte a noi.
Annuisco e sorrido. Appena va via, continuo il corridoio ed arrivo in cucina. Ci sono scatoloni di pizza nella spazzatura. E per spazzatura intendo un sacchetto azzurro attaccato a un mobile. In mezzo alla stanza c'è un tavolo rotondo con quattro sedie. La mobilia è di legno eccetto che per il mobile dove si trovano le stoviglie.
Sulla destra vedo una porta e mi ci ficco. Un bagno. Piccolo ma accogliente. Tutto in marmo bianco.
Esco e torno in corridoio. Non avevo fatto caso a quanto fosse grande il loro soggiorno. Il divano in pelle si trova a destra. Davanti ad esso c'è un tavolino da caffè e poco più in là una poltrona sempre in pelle nera. Accanto al divano una porta finestra. Mi affaccio e vedo che porta a un balcone.
È proprio una casa accogliente.
Mi siedo sul divano e prendo la chitarra di Alex. È bellissima.
È leggermente incavata questo vuol dire che è vecchia e blu. Un blu scuro. Faccio qualche accordo e intono qualche canzone. Non sono molto pratica nel suonare e cantare insieme. Cosi finisco per suonare e basta o cantare senza accompagnamento. Non sto cantando una vera e propria canzone.
Ad un certo punto sento la strana sensazione di essere osservata, quindi appoggio la chitarra sul divano e mi alzo.
I sospetti vengono confermati. Dietro di me c'è Gennaro. Che si sta grattando la nuca.
Un po' imbarazzata chiedo scusa e vado verso di lui. Solo adesso che siamo vicinissimi noto delle sue occhiaie cosi evidenti. Vorrei chiedergli da quant'è che non dorme, ma non lo conosco e non vorrei sembrare scortese.
Ma sono io?
Mi fa cenno di salire e fa andare prima me, dato che ha voglia di fare il gentiluomo. Le scale non tardano a finire. Un altro corridoio. Alle pareti ci sono foto dei ragazzi. Gennaro è dietro di me e non vorrei fare danni o figuracce quindi proseguo. Alla fine del corridoio entro nella stanza che suppongo essere loro. Genn mi ferma sulla soglia e mi sussura all'orecchio
- Comunque hai un bel culo. -
E mi sorpassa.
Cosa? CHE HA DETTO?
Rimango tipo imbabolata ma poi Alex mi sveglia dal mio stato di trance.
-Accomodati. Vieni pure sul letto.-
Solo ora mi rinvengo. Sono nella stanza di Alessio. Sopra il letto, che si trova accanto alla finestra, c'è una trapunta nera. Alle pareti foto su foto. Alcune con Genn, alcune con una ragazza..è fidanzato? Lo scoprirò. Noto sulla libreria difronte al letto tanti libri. Per terra c'è un libro di storia. Probabilmente di scuola. Lo prendo e lo appoggio sul tavolino che è molto disordinato. Poi finalmente mi siedo sul letto. Genn è seduto vicino alla finestra sopra un puff rosso.
Mi siedo accanto ad Alex. Ha dei fogli intorno a lui tra i quali riesco a leggere dei titoli di canzoni. Last part, cupid's chokehold, empty bed..
-Le avete scritte voi?-
Riesco a dire dopo qualche secondo.
-No. Solo Last Part e stiamo lavorando ad un'altra. La vuoi sentire?- Risponde Alex.
Annuisco elettrizzata e va a prendere la chitarra giù.
Gennaro è sempre li. Con gli occhi socchiusi. Quei capelli rigorosamente spettinati, quegli occhi tanto grandi quanto penetranti, le labbra carnose che all'apparenza sembrano morbidissime e..
-Lo so che sono bello ma non guardarmi troppo sennò mi sciupo- dice accennando un sorriso senza aprire gli occhi. Arrossisco e mi giro dall'altra parte.
Ma cosa mi succede? Di solito a queste battutine rispondo un po' a modo mio. Ora arrossisco.
Questo ragazzo mi fa uno strano effetto.
-Eccomi ragazzi scusate se ci ho messo tanto- dice Alex entrando nella stanza buttandosi sul letto.
Gennaro si alza di scatto e tira fuori due pennarelli da un cassetto. Uno nero e uno verde. I miei colori preferiti.
-Serve un microfono no?- dice allungandomi il pennarello nero.
Non crederà mica che io canti?
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LAST PART [Urban Strangers]
FanfictionMelania, 16 anni, nata in America ma trasferita a Napoli da qualche anno. È una ragazza trasgressiva a scuola ma nel suo piccolo la timidezza in persona, avrà uno scontro ravvicinato con l'amore, l'odio e tante altre emozioni che grazie a due ragazz...