Capitolo 1

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Che gran casino. Amy non ci aveva mai capito molto d'amore. Finché si trattava di guardare film romantici, sciogliersi davanti all'amore perfetto nelle sue serie lei era la prima ad innamorarsene e a rimanere in fissa con quella coppia. Quando si trattava di se stessa, invece, non sapeva proprio cosa sentiva, non sapeva dove collocarsi, era etero, gay o bisex? Regnava il caos nel suo cuore e nella sua testa. Erano sempre sentimenti contrastanti quelli che affollavano il suo cuore.
Aveva perfino iniziato a psicanalizzarsi cercando di risalire alla causa dei suoi sentimenti fino alla sua infanzia.
Ricordava che quando alle elementari era arrivata Becky era rimasta colpita da lei, arrivando a scrivere sul suo diario su di lei e nominandola la sua migliore amica senza nemmeno conoscerla. Poi effettivamente erano diventate grandi amiche e giocavano spesso insieme e si vedevano a casa di Becky per fare i compiti. Diventava gelosa se la vedeva con altre sue compagne, si sentiva quasi tradita. Arrivarono ad essere insieme anche alle medie, formavano un bel trio con anche la sua omonima Amy. Purtroppo però alle superiori ognuna era andata per la sua strada e questo le era un po' dispiaciuto. La vita è così, c'è chi entra e chi esce, ma quelli che contano sono quelli che rimangono. Sembra un po' frase da scatola dei cioccolatini, ma effettivamente è così.
Prima di Becky, però, sempre alle elementari, si era quasi innamorata di due suoi compagni di classe, David e Luke. Il primo era il perfetto bambino tranquillo e timido e lei pensava di piacergli e anche a lei non dispiaceva. Gli aveva scritto persino un bigliettino ma lui non le aveva mai risposto chiaramente, solo tsk tsk tsk che lui leggeva in Topolino. Rimasero solo amici, anche se appunto lei credeva di esserne innamorata, pensava che sarebbe piaciuto ai suoi genitori perché era un bambino tranquillo. Il secondo, invece, era totalmente diverso da David. Luke le piaceva perché era più che altro carino e di bell'aspetto, ma non era nemmeno immaginabile che ci fosse qualcosa tra loro, erano troppo diversi. Una volta la sua amica omonima l'aveva persino incoraggiata ad avvicinarsi a lui e a baciarlo sulla guancia di nascosto: glie era andata vicinissima, ma all'ultimo si era tirata indietro, un po' per timidezza, un po' perché forse non era davvero quello che voleva.
Alle medie, invece aveva conosciuto altri compagni che alle elementari invece erano nell'altra classe, dato che li avevano mescolati tra le due sezioni. Era rimasta particolarmente colpita dagli occhi azzurri e il riccio capello biondo di Phil. Sì, era il periodo in cui andava pazza per i biondi con gli occhi azzurri, prima che si rendesse conto che 99 su 100 sono quasi sempre tutti stronzi e pieni di sé. Già, Phil era proprio uno di quelli. Le medie non sono stato un bel periodo per Amy, aveva perso la fiducia nelle persone che la circondavano. Doveva aver rivelato a qualcuno che Phil le piaceva e quella voce era giunta al suo orecchio, e diciamo lui non era risultato della stessa idea. Da quel momento, la classe aveva cominciato a vedere ogni suo gesto nei confronti di Phil in modo diverso, lui le faceva scherzi e quando erano stati messi vicini come compagni di banco, quasi su suggerimento dei compagni, con Phil contrariato, lui si prendeva gioco di lei di fronte alla classe. Un momento che le era rimasto in mente è stato quando lei stava leggendo ad alta voce su invito della prof e lui in qualche modo si era sfilato la canottiera di dosso facendola passare da sotto ed improvvisamente gliel'aveva messa intorno al collo, coprendole anche la bocca. Al che, lei aveva brandito il libro spesso di grammatica e aveva colpito forte Phil in testa, ricevendo anche il plauso della professoressa. Non era certo cambiato molto, perché la stupidità di Phil non poteva fermarsi lì, ma quel momento le era rimasto impresso.
Un'altra cotta era stata per Will, un suo compagno di nuoto, anche lui biondo con gli occhi azzurri. Era carino e sembrava simpatico, anche in quell'occasione aveva rivelato quello che sentiva per lui a due sue compagne di nuoto che erano anche sue compagne di classe e la voce era giunta anche a Will, il quale aveva cominciato a trattarla diversamente e con distacco.
L'ultima cotta delle medie era stato Gabriel, biondo scuro e con gli occhi azzurri. Da amico era molto simpatico, la faceva ridere, ma un bigliettino scritto da lei per lui aveva cambiato le cose:
Sai mantenere un segreto? chiese lei.
Certo. rispose lui.
Mi piaci... scrisse lei.
Poco dopo lo vide alzarsi, prendere il bigliettino, strapparlo in mille pezzi e gettarlo nel bidone della carta dicendo Ma vaffanculo. Che schifo.
Amy riconosceva di non essere bellissima, ma nemmeno di essere poi da buttare. Forse gli occhiali da piccola nerd sfigatella contribuivano a fare tutto.
Alle superiori, al primo liceo classico che ha frequentato, alcune sue compagne le fecero credere che Sean, avesse una cotta per lei. Amy, non sapeva cosa dire, cominciò a credere che non era così male e che forse doveva dargli una possibilità. Cominciò ad immaginarsi con lui, facendosi i soliti film mentali. Ovviamente erano solo un mucchio di illusioni che le vipere della sua classe avevano fomentato ed erano terminate con un Amy, sarà meglio finirla qui 'sta storia, non è vero niente  da parte di Sean. Quelle parole la smontarono completamente, si sentì morire dentro, non tanto perché forse cominciava ad abituarsi all'idea, ma perché per l'ennesima volta era stata rifiutata.

Crescendo, però, ha perso la fiducia nelle persone: raramente si apre e rivela dettagli di sé, deve prima conoscere bene la persona e capire quanto può fidarsi. Fino ad allora preferisce solo ascoltare o fare semplici conversazioni sul più e il meno.
Ha perso la fiducia in se stessa, dovuta soprattutto alle superiori, in cui oltre ad essere in una classe di vipere, una professoressa davanti a tutti la metteva in difficoltà, facendola sembrare un'incapace. Ma alla bassa autostima hanno contribuito molto tutti i continui rifiuti.
Da quel momento Amy ha cominciato a pensare solo a se stessa, maturando anche l'idea che effettivamente lei non aveva bisogno di nessuno e che da soli non si stava poi tanto male e cominciò a vedere i ragazzi con disgusto.
Finché non cambiò liceo classico e conobbe Emily.

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Ma ciao dolcezze!♡
So che dovrei aggiornare le altre due mie storie, ma sentivo il bisogno di scrivere anche questa storia, soprattutto per metterla nero su bianco. Potrebbe sembrare velatamente autobiografica, ma sta a voi come vederla. Non voglio dirvi altro. Spero che seguiate questa storia come tutte le altre. Mi piacerebbe proprio tanto sapere cosa ne pensate.
Un bacio♡

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