CAPITOLO 1

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...Volevo che fosse tutto perfetto quindi attendevo che aprisse il negozio per poter stampare la lettera,ma con mia grande "fortuna" invece di aprire la sua attività, la commerciante se ne andò. Camminai con la mia amica Maria (una ragazza con gli occhi marroni e i capelli castani) senza meta,finché non presi la decisione di farle scrivere il contenuto in modo che nessuno potesse riconoscere la calligrafia. Arrivate sotto il portone del destinatario stando attente a non farci riconoscere,noto mio cugino in lontananza che urla contro di me "SCEEMAA" mi chiedo ancora perché il fato mi manda gente del genere quando faccio azioni di estrema importanza.Fortunatamente nessuno se ne accorse,quindi imbucammo la lettera in fretta e furia e fuggimmo come matte. Sembravano due pischelle che suonavano i campanelli e poi scappavano.

Io tremavo,ero ansiosa,temevo che scoprisse chi gliel'avesse mandata (la lettera era anonima). Non facevo altro che pensare a quanto fossi stata stupida a farlo. Eh già, perché quando ci piace qualcuno o quando ne siamo innamorati, tendiamo a fare atti che non avremmo mai fatto da lucidi,per poi renderli stupidi a furia di rifletterci.

Comunque passiamo a noi. Passarono quattro giorni e Stefano finalmente mi scrisse. Mi chiese della busta che aveva trovato e mi disse che ne avremmo parlato di persona.
Ma i giorni continuavano a passare e di lui non c'era traccia.
Sapete quanto è esasperante attendere una situazione di cui si sa già il finale senza poter ritrarsi? Io volevo chiudere velocemente la questione,ma forse per lui non era cosi importante trovare del tempo per parlarne. Trovava tutte le scuse possibili e inimmaginabili per sottrarsi ad una scelta che stesso lui aveva proposto.
I giorni passavano in solitudine,gli amici erano partiti,Maria era andata dal ragazzo ed io rimuginavo sulla mia vita.
Avete presente quando accadono tante cose orribili nello stesso giorno e pensate:" non ce la faccio più!" piangete,vi disperate,sbattete porte,balconi,tutto ciò che trovate davanti e poi capite che ce la fate ancora e che ci vuole molto di più per distruggervi.
Ho preferito almeno in questo capitolo escludere alcuni sfortunati eventi della mia vita privata per farvi assaporare di più la storia,ma credetemi ero nella merda!

Decisi di uscire a farmi un giro da sola e ironia del destino lo incontrai.. Era in macchina. Ci guardammo per pochi istanti che sembrarono un'eternità. Neanche un cenno di saluto.
Una volta lessi sui social: "Gli addii peggiori sono quelli che non si dicono,quelli che scattano nella mente" ed io penso che non ci sia cosa più brutta dell' indifferenza,vedere qualcuno con cui hai condiviso tanto senza potergli parlare.
Io in quella lettera gli ho augurato tutta la felicità di questo mondo,gli ho augurato di trovare la prescelta che occuperà il trono. Il trono al fianco del re.

Lui non mi scriveva,le cose a casa andavano più che male e in preda alla rabbia mi rifugiai in campagna. Qui il silenzio riusciva ad avvolgermi l'anima e a perforarmi le interiora dolcemente facendo svanire la mia irritazione.

Controllavo ogni suo stato di whatsapp, facebook,alla ricerca di qualche risposta che lui non era in grado di darmi. In fondo sapevo di essere in una friendzone,di esserci cascata come una deficiente ma anche un vaffanculo lo pretendevo. I silenzi in amore non fanno per me,li detesto. E proprio vero l'incertezza uccide la felicità.


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