CAPITOLO 3

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Era un'amore strano il nostro. Uno di quegli amori che non iniziano per davvero e non finiscono facilmente.
Ci frequentavano da sette mesi e forse era plausibile che io mi fossi innamorata di lui come una deficiente,solo che per lui era un gioco,un attrazione fatale,niente di più.
Di quella lettera non ne parlammo più almeno fino a gennaio,essendoci rivisti una sola volta era scoppiata la passione ma non fino al punto di unirci in una cosa sola,erano solo baci e carezze molto sensuali.
Mi chiamava con dei nomignoli durante le nostre effusioni "tesoro mio,cucciola mia" ed erano le uniche parole che desideravo ascoltare in quel momento. Mi sentivo bene, come quando sei sotto effetto di stupefacenti,non l'ho mai provato ma ad ascoltare come ne parlano ti fanno essere in un luogo diverso da dove tu sei,in uno stato profondo di benessere. E lui infatti mi disse:"mi sento fuso" non c'è cosa più bella di quest'altra affermazione e come se ti dicessero "mi fai andare fuori di testa,non ne posso fare a meno" .
Non rivivevo quelle emozioni da tempo oramai.
Avevo un ragazzo con cui mi ero frequentata che mi chiamava con gli stessi nomignoli di Stefano,ma credetemi, io lo odiavo quando lo faceva. Una delle cose che odio è proprio ricevere tanto amore da una persona che vedi solo come un'amico. Mi sento in colpa e quindi di conseguenza li allontano.
Purtroppo con il tempo e con gli anni,ho capito che il mio destino era quello di farmi scegliere da qualcuno e non quello di decidere chi portare al mio fianco.
Ero in balia di un miliardo di emozioni che mi offuscavano la ragione: rabbia,gelosia,amore,odio,apatia non riuscivo a capire neanche io come stavo.

Allora su facebook pubblicai un link:"mancanza di tempo e mancanza di interesse coincidono". Riferito proprio a Stefano. Lui a sua volta ha messo "mi piace" quindi di conseguenza secondo il mio oroscopo e secondo me lui non provava il minimo interesse nei miei confronti visto che trovava sempre scuse.
Ero arrivata quindi alla conclusione che dovevo tornare ad essere la menefreghista,insensibile di prima e lasciare spazio alla vecchia Annie di prima. I demoni li potevo distruggere solo se mi alleavo con il loro capo. E cosi fu. Avevo preso un brutto giro,ma l'apatia alternata al risentimento nei suoi confronti mi rendevano una persona noiosa e sinceramente in quel periodo non avevo voglia di ascoltare le chiacchiere della gente,volevo stare in compagnia ma senza proferire parola.
Era un periodo strano di alti e bassi in una singola ora,figuratevi a fine giornata come mi sentivo. Non potevo ridurmi uno straccio per un ragazzo che diceva di volermi bene,ma che in realtà non se ne importava niente, sapevo che col tempo mi sarei ripresa,era solo questione di mesi.
A volte per sfogarmi avevo l'abitudine di cantare a squarciagola,mentre cantavo stavo bene,non pensavo a niente,tutto il mondo si annullava dinanzi alla mia voce.
Non pensate che io sia un'egocentrica,mi piaceva solamente pensarlo anche se sapevo che non era cosi. Mi illudevo da sola, volevo cadere nell'oblio profondo solamente cantando ed era la cosa che forse più mi riusciva.
Poi ero una tipa che lasciava le cose a metà,avevo sempre paura dei finali,perché io il finale più bello come nelle favole non l'avevo mai avuto e desideravo possederlo e poterlo rivivere con la stessa persona come in un replay. Sarebbe bello avere un telecomando come nei DVD, IL TELECOMANDO DELLA TUA VITA tu decideresti come far andare le cose,se cambiare canale o se mandare indietro o andare avanti facilmente con un solo click. L'immaginazione è l'unica cosa che nessuno ci può togliere quindi sfruttiamola sempre e facciamone tesoro perché ci trasporta lontano dalla realtà.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2016 ⏰

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