Erano molte le leggende, e non solo, legate alla città di Salem.
Tutti sapevano che nel 1692, in quella città iniziò una vera e propria caccia alle streghe. 19 persone, fra uomini, donne e bambini venne giustiziati, 55 torturati per falsa testimonianza, 150 imprigionati e 200 vennero accusate di praticare stregoneria.
Un periodo pieno d'orrore che durò per anni.
Attualmente, nessuno crede più nella magia o che possano esistere persone che esercitino davvero tale cosa.
Eppure in un liceo, poco distate dalla città di Orlando, in mezzo a tanti studenti normali, c'era un ragazza che non lo era affatto.
Eireen, era una strega a tutti gli effetti. La sua famiglia poteva considerarsi una puro sangue. E seppur quando era piccola trovava questa cosa meravigliosa, aveva smesso di pensarlo, quando aveva saputo che doveva tenerlo nascosto, e che doveva seguire determinate regole.
Eireen, era bionda naturale, ma quel suo colore, che tanto amava, era stato oscurato dalla magia quando lei aveva solo dieci anni.
Il nero era il colore principale su di lei, e non poteva cambiarlo, perché secondo la sua famiglia, ciò mostrava chi era lei.
- - -
Eireen, stava percorrendo i corridoi della scuola. A quel ora, tutti gli studenti erano in giro. Lei stava attraversando il corridoio, che dava al cortile.
Alzò lo sguardo dai suoi anfibi, portandoli davanti a se. I suoi occhi azzurri che stavano scrutando tutti gli studenti le passavano davanti, si concentrarono sulla figura di un ragazzo poco distante da lei.
Era altro, slanciato. I capelli biondi erano sistemati in un ciuffo disordinato, mentre i suoi occhi verdi erano concentrati alla ragazza bionda ossigenata davanti a lui.
Mentre lei stava passando, la ragazza si voltò verso di lei, guardandola da capo a piedi.
Eireen portava dei semplici skinny jeans, abbinati a degli anfibi e una felpa. Il cappuccio di quest'ultimo era alzato e ben sistemato in testa.
Il suo trucco era pesante, specialmente sugli occhi, quel nero era più che visibile.
-La gotica sfigata è ancora in giro- commentò con un sorrisino cattivo sulla labbra.
Eireen la ignorò.
-Sfigata!- ridisse, mentre le sue amiche si unirono a lei per prenderla in giro.
-Non risponde nemmeno, è del tutto senza spina dorsale-
Quella frase la fece inviperire.
Oh, cosa avrebbe voluto far loro. La sua vendetta sarebbe stata lenta e letale.
La mano destra, che era accanto ai suoi fianchi si mosse, pronta a far schiantare la ragazza contro una delle collone. E prima che la sua mano potesse muoversi per dare il colpo, un altra mano, più grande e calda si poggiò sulla sua.
Eireen, alzò lo sguardo, incontrando gli occhi color nocciola del suo miglior amico Calum.
-Sei impazzita?- le chiese lui.
La mora storse le labbra in disaccordo.
-Non le avrei fatto nulla di che- rispose.
Calum, era notevolmente più alto di lei, aveva i capelli neri, come la pece, la sua pelle ambrata era un gran contrasto con quel fin troppo chiara di Eireen.
Il ragazzo alzò un sopracciglio, per nulla convinto delle parole dell'amica.
-L'avrei solo fatta schiantare...lievemente-
-Tu sei un pericolo pubblico- commentò Calum alzando gli occhi al cielo.
Era in assoluto l'unico a sapere di Eireen.
In sua difesa la ragazza poteva dire di aver fatto il possibile per aver protetto il suo segreto, ma nell'estate dei loro tredici anni, mentre stavano attraversando il ponte instabile che era stato eretto sopra un grande fiume, Calum era scivolato.
Essendo la corrente troppo forte, non riusciva a stare a galla e a nuotare per raggiungere la riva. Ed era stato in quel momento, che presa dal panico, Eireen aveva usato i suoi poteri per salvarlo.
Seppur la sorpresa iniziale, Calum le aveva promesso che avrebbe tenuto il segreto, ed era da quattro anni che stava tenendo fede alla sua promessa.
-Andiamo prima che ti possa venire in mente di fare qualche altra sciocchezza- disse trascinandola con se.
Con la coda dell'occhio, Eireen vide che le ragazze non la degnavano più della loro attenzione, così come Phill, il ragazzo biondo.
Era un bel ragazzo e aveva molte ragazze ai suoi piedi, e purtroppo Eireen entrava in quella categoria.
-Non ne posso più. Non fanno che considerarmi la tipa gotica strana- disse Eireen sedendosi sul muretto e guardando Calum davanti a se.
-Sono solo degli stupidi liceali. Fra qualche anno nemmeno si ricorderanno di te, come tu di loro-
Eireen si limitò a un sospirò infelice.
Calum si avvicinò a lei, le sue mani si poggiarono sul muretto e le sue braccia sfioravano i fianchi della ragazza. Abbassò il viso per poterla guardare negli occhi.
-Avanti, fammi un sorriso- disse.
Lei non lo fece, mentre lui sorrise sghembo.
-Reen- disse, avvicinando di più il suo viso a Eireen, muovendo il naso sul collo di lei, facendola ridere. Sapeva che quello era in assoluto il suo punto debole.
-Smettila- disse fra le risate Eireen, poggiando le mani sulle spalle di Calum, per allontanarlo da se.
Lui la guardava divertito.
-Ti ho detto mille volte di non chiamarmi in quel modo. Sembra il nome di un ragazzo-
-Non lo sei? Come hai potuto tenermelo nascosto per tutti questi anni?- Calum si allontano, portandosi una mano sul petto, fingendosi sconvolto.
-La finirai mai di fare l'idiota?- chiese puntandogli un dito contro. Davanti al viso di Calum, scoppiarono dei brillantini che si attaccarono a lui.
Calum portandosi una mano sul viso, si accorse di ciò che lei aveva fatto.
-Questa me la paghi Reen- disse muovendo dei passi verso di lei.
La ragazza saltò dal muretto, iniziando a correre per quel campo deserto, con Calum alle calcagna, che riuscì a prenderla senza problemi, alzandola di peso.
-Che ne dici un bel bagno dentro gli spogliatoi?- le chiese ironico, dirigendosi verso esse.
-Non provarci nemmeno- provò a minacciarlo lei.
-Avanti un bel bagnetto prima della tua partenza- disse lui, mettendola sulle spalle, come un sacco di patate.
-Calum, se solo ci provi per davvero, giuro che ti trasformo in un rospo. Sarai talmente viscido e disgustoso che nessuna proverà minimamente a baciarti-
Calum con il sorriso divertito, sul viso, entrò dentro gli spogliatoi.
-Ne avrei il timore, se tu sapessi veramente farlo- disse.
-Maledetta me e quando ti dico i miei progressi- Eireen, provò a dimenarsi, inutilmente. Calum, la poggiò con i piedi per terra, sotto la doccia.
La ragazza non ebbe nemmeno il tempo di riuscire a svignarsela, dato che Calum aprì di scatto l'acqua allontanandosi.
Eireen, rimase gelata sul posto, mentre vedeva il suo miglior amico, piegato in due dal ridere.
-Oh, ti sembra divertente- disse muovendo le sue dita contro di lui.
Sopra la testa di Calum sembrò formarsi una nuvola nera, prima che da quella iniziasse a piovere.
Eireen chiuse l'acqua, guardando soddisfatta la sua opera.
Calum invece aveva alzato lo sguardo per vedere cose lei avesse combinato.
-Far piovere su di me? Sul serio?- le chiese inarcando un sopracciglio.
* * *
-Ancora non capisco perché devi andare a Salem- disse Calum, dall'altro capo del telefono.
Eireen, poggiò la borsa, che aveva finito di preparare con i suoi vestiti, ai piedi del letto.
-Te l'ho detto, ci sarà la cerimonia per le giovani streghe- rispose lei.
-Hai paura?- le chiese Calum.
-Non so cosa mi aspetta, perciò...un po'- ammise.
-Vorrei poter essere accanto- le rispose lui, facendole spuntare un dolce sorriso.
-Ci sei sempre per me, forse è giunta l'ora che affronti alcun cose da sola. Tu promettimi solo una cosa-
-Dimmi-
-Straccia Luke a fifa, non ce la faccio più a sentirlo vantarsi di come mi ha sconfitto sei a zero-
Calum rise, e ciò aumentò il buon umore di Eireen.
-Lo farò- le promise.
Data un occhiata all'ora, si accorse che era tardi.
-Cal, devo andare. Non appena ritorno ti mando un messaggio-
-Okay. Buona notte-
-Buona notte- rispose lei, e mentre stava per riattaccare, la voce di Calum la fermò.
-Ah, Eireen-
-Si?-
-Ti voglio bene-
La ragazza sorrise a quelle parole.
-Anch'io- li rispose, con voce piena di sincerità.
* * *
Purtroppo per Eireen, le streghe non viaggiavano come nelle leggende o come a Hogwarts. Non riuscivano a volare con le scope, erano costrette a utilizzare treni.
Viaggiarono per circa un ora da Orlando. E quando si fermarono, scesero nei piani inferiori della ferrovia.
Eireen, per tutto il tempo aveva seguito in religioso silenzio sua madre e sua nonna, che sembravano più agitate di lei per questa cerimonia.
La ragazza invece era del tutto terrorizzata, non sapeva da chi sarebbero stati reclamati i suoi poteri. Aveva il terrore che la magia nera potesse insediarsi nella profondità del suo cuore, cambiandola del tutto.
E ogni volta che il suo pensiero andava a ciò, le tornava alla mente anche la frase di Calum.
"Non potrà mai accadere. Tu sei buona Eireen e lo dimostri ogni volta. Hai sempre usato i tuoi poteri a fin di bene"
Ed era così i primi tempi, ma ora?
Percorse un lungo corridoio, del tutto deserto, prima di raggiungere la porta che si trovava alla fine di essa.
La madre e la nonna di Eireen, si portarono ai lati di quello.
-Devi aprirlo tu- gli disse la madre indicandole la porta.
Gli occhi azzurri della ragazza andarono a quella porta nera, mosse dei passi in avanti, timorosa. La sua mano tremava mentre raggiungeva il pomello.
Eireen chiuse gli occhi, avvertendo qualcosa di troppo forte e oscuro, non appena poggiò la mano.
"Reen, puoi farcela"
E seppur la trovasse strana come cosa, in parte, la rincuorava che le tornavano alla mente tutte quelle frasi di Calum. Era l'unico che la vedeva com'era realmente, persino la sua famiglia non conosceva la vera Eireen.
Aprì la porta, trovando davanti a se qualcosa di blu e molliccio che si muoveva.
Sapeva che doveva entrare, era un portale, che avrebbe direttamente portata nella parte di Salem, dove le anime delle vecchie streghe risedevano tutt'oggi.
Quando attraversò il portale, davanti ai suoi occhi lo scenario era oscuro e veramente triste, vedeva già altre giovani streghe e stregoni, insieme alle loro famiglie.
-è il grande giorno mia cara- disse la nonna, poggiandole una mano sulla schiena e invitandola a proseguire.
* * *
La cerimonia, per Eireen, era raccapricciante.
Le streghe custodi, avevano disegnato una grande stella con del sale e avano acceso delle candele su tutte le cinque punte, dove erano situate anche loro. Ogni giovane strega e mago, sarebbe dovuto entrare li dentro, iniziando a provare qualcosa di strano, forte, che li faceva urlare dal dolore.
Quando fu il suo turno, voleva scappare da li, pur sapendo di non poterlo fare, lo voleva e tanto.
Furono, la madre e la nonna, che le diedero la spinta per farla entrare.
Quando Eireen fu al centro si guardò intorno. Le streghe custodi, che avevano in mano i grimori, iniziarono nuovamente a recitare la formula.
Il sale introno alla stella prese fuoco, creando una muro e non permettendo a Eireen di vedere nulla.
-No- bisbiglio, sentendo il cuore scoppiarle dentro al petto.
Sopra di lei si stava formando un turbine nero, come un tornado pronto a risucchiarla.
-Non sarò schiava della magia nera. Non sarò schiava della magia nera. Non sarò schiava della magia nera- ripeteva a occhi chiusi.
Il turbine la risucchiò, penetrando in ogni sua cellula. Eireen sgranò gli occhi, quando avvertì dolore...ovunque.
Davanti ai suoi occhi comparvero scene antiche, di come gli esseri umani catturassero e bruciassero vive le streghe, di come le torturavano e uccidevano. Eireen stava provando il loro dolore, ed era terribile.
Urlò da tutto quel dolore, accasciandosi al suolo, mentre il suo respiro accelerava.
"Gli umani sono la specie peggiore che esiste"
"Vanno uccisi"
"Devi vendicarci giovane strega"
Erano svariate voci dentro la sua testa, che scovano nei suoi ricordi e le mostravano quelle immagini raccapriccianti.
Le streghe si fermarono a svariate immagini, di persone che lei conosceva, persone umane, che lei doveva uccidere sotto loro ordine.
Si fermarono all'immagine di Phil.
"Lo dovrai sedurre e strappargli il cuore. Ecco cosa comporta amare una strega"
Eireen, provò a opporsi con scarsi risultati.
Altre facce, altri ordini, mentre lei accasciata al suolo provava ancora il loro dolore.
Questa volta l'immagine davanti ai suoi occhi era quella di Calum. Videro che lui sapeva, che lei l'aveva salvato, il bene che lei li voleva.
"Traditrice!"
Un colpo più forte, che la fece urlare nuovamente.
-Vi prego basta!- disse, mentre le lacrime le rigavano il viso.
"Uccidilo"
"Uccidilo"
"Uccidilo"
"Uccidilo"
-No- soffio.
Dal turbine, uscì una di quelle nubi, che s'inserì dentro al petto di Eireen, non permettendole più di essere padrona di se stessa. La magia nera si stava impossessando di lei. Spegnendo ogni immagine felice, rendendo tutto nero.
Il turbine sparì, le fiamme cessarono. Gli occhi di Eireen erano a quel cielo oscuro, dal quale stava iniziando a scendere delle pioggia, che iniziò a battere furioso sul suo viso.
-Eireen- disse la madre correndo verso di lei.
-Fermati!- le dissero le streghe, fermandola subito.
Eireen si portò in ginocchio, le sue unghie si piantarono sul terreno. Fece qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, provò a controbattere a scacciare via dal suo corpo quella magia oscura.
Il vento che si alzò fu forte, e le streghe custodi agli estremi della stella, fecero fatica a rimanere al loro posto.
-Non combatterla, accettala. È parte di te!- le urlò la madre.
-Non sarò vostra schiava- disse Eireen, usando ancora più potere, troppa per una giovane strega come lei.
E se le custodi non fossero intervenute, facendole perdere i sensi, lei sarebbe riuscita a eliminare quella magia, che loro insediarono a forza dentro di lei. Non lasciandole via di scampo.
* * *
Calum quel lunedì era davanti al suo armadietto, stava guardando il suo orario, quando per puro caso alzò lo sguardo, notando Eireen.
Sorrise, seppur solo per un weekend, le era mancata. E come non sentire la mancanza della ragazza che si ama?
Era da parecchio che lui provava ciò per lei, ma non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo, per paura di perderla. Ecco perché usciva e stava sempre con altre ragazze, per poter spegnere quei sentimenti che provava per lei, che sembravano crescere sempre di più.
La ragazza alzò lo sguardo, a Calum parve diversa. I suoi occhi erano come persi nel vuoto.
Preoccupato chiuse l'armadietto andandole incontro.
-Reen- la chiamò.
Ma lei lo sorpassò, come se non l'avesse visto.
-Eireen- la sua mano andò sul polso di lei, che aprì il palmo, attaccandolo. Una luce rossa fu capace di allontanarlo da lei, facendolo sbattere conto gli armadietti.
Calum si portò una mano sull'addome, del tutto dolente, e incredulo guardò la ragazza.
Il viso di Eireen mutò, da serio e impassibile divenne dolente. Le sue mani andarono fra i suoi capelli, mentre chiudeva forte gli occhi.
-No- disse.
-Cos'hai?- le chiese preoccupato il ragazzo.
-Esci dalla mia testa- disse lei.
Ciò preoccupò di più Calum. Si chiese cosa le fosse successo a Salem. Quando era ritornata non gli aveva ne scritto ne chiamato, e ora sembra totalmente diversa.
-Eireen, cosa ti hanno fatto?- seppur dolorante, provò nuovamente ad avvicinarsi a lei, che aprì di scatto gli occhi.
-Non avvicinarti! Stammi alla larga- quasi urlò mentre gli diceva ciò. Mosse un passo indietro, iniziando poi a correre per allontanarsi di più da lui.
"Esci" urlò internamente.
"Dovevi ucciderlo" le disse invece la voce.
-Mai!- questa volta parlò, non accennando a voler rallentare la sua folle corsa.
Si ritrovò nei bagni femminili, quando guardò il suo riflesso allo specchio, i suoi occhi sembrarono diventare totalmente neri.
Eireen, strinse le mani sul lavabo, come a volersi liberare della presenza dentro di se. Ottenendo solo uno specchio in frantumi e lei bloccata nella sua mente, con l'alta strega che aveva preso il completo possesso del suo corpo.
"La vendetta può avere inizio".
"Non ti hanno fatto nulla. Non sono stati loro a ucciderti!" provò a dirle Eireen, ma lei era irremovibile.
* * *
La strega che si era impossessata del corpo di Erireen, si chiamava Anemone. Come tante altre prima di lei, era stata messa al rogo. Mentre l'uomo che amava e che l'aveva tradita la guardava morire.
"Non puoi punire gli altri a causa sua. Non diventare come lui" le diceva Eireen, che aveva visto i suoi ricordi.
-Tu non puoi capire- le rispose Anemone, continuando a camminare.
Quando vide Phil, da solo, si avvicinò a lui, portando una mano sulla spalla.
Il ragazzo si voltò per vedere chi fosse. Anemone li sorrise.
-E tu chi sei?- le chiese lui.
-Non penso che abbia importanza- disse lei portando una mano sulla sua guancia, le sue dita si mossero e lui sembrò del tutto incantato.
-Seguimi- gli disse Anemone prendendolo per mano e trascinandolo in una classe vuota.
Fece sedere Phil in una delle tante sedie, guardandolo dall'alto in basso.
-Sono tuo- disse lui, guardandola.
Anemone, portò una mano sul cuore del ragazzo, sentendo che dentro di se Eireen lottava per uscire e poterlo salvare.
Sorrise.
-Stai tranquilla, a breve avrai il suo cuore, fra le tue mani- le disse.
Aprì il palmo e mentre stava per richiudere forte le dita, avvertì delle braccia che la bloccavano da dietro.
-Chiunque tu sia, ti consiglio di lasciare ora la mia amica-
"Calum!- disse Eireen.
E Anemone avvertì l'intensità della gioia e della preoccupazione della ragazza.
-Tu ami lui- disse, lei e le altre streghe non avevano visto bene.
Riuscì a liberarsi senza tante difficoltà di lui e nel farlo, la sua magia colpì anche Phil, che cadde per terra, perdendo i sensi.
Calum invece, stava provando ad alzarsi mentre guardava l'immagine di Eireen, ma sapendo che non era lei.
-Reen, che ti hanno fatto?-
-è inutile, lei non può sentirti- disse Anemone portandosi alla sua stessa altezza.
-Mentì- le disse fra i denti Calum, e fu talmente veloce, da portare le mani sulle spalle di lei, facendola aderire con le spalle al suolo.
Lei chiuse gli occhi, avvertendo il dolore delle sue spalle contro il suolo.
-Prima che io possa farti del male, e non scherzo, lasciala-
Anemone accennò un sorriso maligno.
-Faresti del male a lei. Hai davvero il coraggio di farlo alla ragazza che ami?- gli chiese.
E nel voltò di Calum ci fu indugio, quando seppe ciò.
Dentro Anemone invece, Eireen taceva, sorpresa da quella rivelazione e vedendo attraverso i suoi stessi occhi, per la prima volta, la verità.
-Reen- la chiamò disperato, non sapendo che fare.
Anemone portò la sua mano sul petto di Calum, che rimase fermo, non sapendo cosa fare.
-Non c'è nemmeno bisogno di usare la magia con te. Moriresti per lei- con la sua frase sembrava volersi prendere beffa di lei.
La strega non vedeva l'ora di strappargli il cuore, di averlo fra le sue mani, mentre la luce abbandonava i suoi occhi, nella consapevolezza, che a ucciderlo era stato la donna che amava.
Eireen urlò, e si oppose con talmente tanta intensità, che Anemone fece fatica a controbattere.
Per un breve attimo Eireen riuscì a prendere possesso del suo corpo, allontanandosi da lui.
-Scappa!- gli urlò, mentre la sua lotta contro Anemone riprendeva.
-Eireen- disse Calum, felice di vedere che fosse lei. -Dimmi cosa fare per esserti d'aiuto-
-Va via. Prima che lei ti uccida- gli disse, sopprimendo un urlò di dolore.
-Non ti lasciò sola- le disse lui alzandosi.
-Ti prego- Eireen lo guardò negli occhi, pieni di sofferenza.
"Se non posso ucciderlo io, lo farò qualcun altro. Morirà dove sono morta io!" disse Anemone.
E direttamente dopo quelle parole, dietro le spalle di Calum, comparve un turbine nero.
-No!- disse Eireen, provando ad alzarsi, per correre verso di lui, e afferrarlo. Ma la nube lo risucchio davanti ai suoi occhi.
-Ora basta!- urlò, sentendo la maga scorrerle per tutto il corpo, talmente forte e intenso da riuscire a scacciare Anemone e ogni traccia di magia nera da dentro di se.
E prima che cadesse al suolo, le sue mani riuscirono a sorreggerla. I suoi capelli quando le scivolarono davanti al viso, erano biondi, non più neri.
Con il respiro affannato, Eireen si sedette, prendendo svariate ciocche di capelli in mano, notando che era ritornata al suo colore naturale.
-Che diavolo- soffiò.
Ma non perse molto tempo a pensare a ciò. Doveva correre a salvare Calum. Doveva ritornare a Salem.
Andò a casa, per poter chiedere aiuto a sua madre e sua nonna, ma non le trovò.
Sapeva di non poter riprendere tutto quel viaggio per andare a Salem, ecco perché prese uno dei grimori delle nonna, per trovare una magia che potesse aprire un portale. Non sapeva quanta magia poteva costarle, ma era pronta a correre qualsiasi rischio e utilizzando tutte le sue forze per salvarlo.
E dopo averlo trovato e svariate prove, riuscì ad aprire un portale, entrandoci subito, senza poter pensare che quello potesse essere sbaglio o incompleto. Ma parve che la sua magia fosse più forte di quanto pensasse.
I suoi anfibi, furono nel terreno umido, del bosco di Salem, dove solo pochi giorni fa l'avevano contaminata con la loro magia.
Iniziò a camminare, seguendo il suo istinto, che quel giorno sembrava esserle più che d'aiuto.
E dopo aver camminato per parecchi minuti, vide davanti a se la radura, dove era stata lei.
Quella era piena. Le streghe custodi erano li e guardavano Calum legato al albero, che era ferito e del tutto stravolto.
-Dovete raggiungere Eireen e impedirle di scacciare Anemone dal suo corpo. Disse una delle streghe a un altra donna, che quando si voltò, Eireen riconobbe come sua madre.
Era incredula, e si...ferita.
Come poteva sua madre permettere ciò, e specialmente che uccidessero quel ragazzo che lei aveva visto crescere davanti ai suoi occhi.
La strega custode si voltò nuovamente verso Calum, che alzò lo sguardo verso di lei.
-La tua sofferenza avrà presto fine umano-
-Cosa vi ho fatto?- chiese in un sussurrò.
-Il tuo stupido e insensato amore, rende debole una strega, e non possiamo permetterlo- lei mosse un passo verso di lui, e prima che ne muovesse un altro, il fuoco che comparve ai suoi pedi la fermò.
Si voltò verso la sua sinistra, e come lei tutte le altre presenti in quella radura.
-Non osare nemmeno sfiorarlo- disse Eireen, mostrandosi.
-Cosa stai facendo? Rinneghi i tuoi poteri?- le chiese la strega custode.
-Se significa non essere più come voi, non sai quanto darei per farlo- rispose Eireen, muovendosi e mentre nella sua mano destra si formava una sfera azzurrina.
-Darò anche a te ciò che vuoi allora- le rispose, attaccandola.
Eireen, alzò il braccio e la sfera divenne una barriera che respinse il colpo della strega protettrice, che sgranò gli occhi. Il suo colpo era stato potente.
Aveva visto durante il reclamo dei poteri che Eireen era forte, ma non pensava così tanto.
-Tu...non sei più una di noi- disse.
-Eireen, non ha senso lottare- le disse la madre.
La ragazza la guardò con astio.
-Ne ha più di quanto tu posso credere- rispose muovendo un altro passo verso la strega custode. Che la guardava ancora, alla ricerca di risposte. E mentre lei cercava ciò, le altre sue sorelle attaccarono Eireen.
-Pensa all'umano- gli dissero.
Eireen era occupata a difendersi e rispondere ai loro attacchi.
L'altra strega guardò Calum, che aveva del tutto abbandonato la testa in avanti, privo di ogni forza.
Alzò la mano, puntandola verso di lui, pronta a bruciarlo.
Eireen combatteva, ignorando ogni tracciata di stanchezza, come il tremolio delle gambe e l'irrefrenabile voglia di lasciarsi andare, perché non ce la faceva più.
E mentre il suo scudo svaniva e le sue gambe l'abbandonavano, Eireen guardava verso Calum.
-Ti prego, no- lacrime di puro dolore le rigarono il viso, nella paura di poterlo perdere.
Una sua lacrima cadde al suolo, riuscendo a risvegliare in tutta quella magia nera, un po' di magia bianca.
E da quella stella fatta col sale, partì un bagliore che quasi accecò tutti.
Eireen assottigliò lo sguardo, vedendo che da quella luce, stavano uscendo delle figure. La donna che era davanti a tutti, era bellissima.
I suoi capelli erano dorati, la sua pelle diafana e gli occhi azzurri, un azzurro veramente intenso. Pareva un angelo.
-Smettetela di spargere sangue sorelle- disse, con la sua voce cristallina.
-Non può essere. La vostra anima era stata oppressa- disse la strega custode che stava che per uccidere Calum.
-Finché, anche l'ultima strega bianca avrà bisogno di noi. Il nostro potere vivrà- rispose la donna, portando i suoi occhi ad Eireen.
La nubi delle streghe nere, antiche, provarono ad attaccare la donna, non riuscendo nemmeno a scalfirla.
Lei si avvicinò ad Eireen, portandosi alla sua stessa altezza.
-Dove c'è del nero, c'è sempre del bianco. Non dimenticarlo mai giovane strega- le sussurrò portando una mano sul suo viso, trasferendole i suoi poteri.
-Sono io a reclamare i tuoi poteri, come nuova strega bianca-
Gli occhi di Eireen erano incollati al viso di lei, che era bonario e le stava concedendo un dolce sorriso.
-E come tua prima azione buona, io ti chiedo di salvare l'umano-
-Non ho forze- disse Eireen.
-Ne hai più di quanto tu possa credere. Fatti guidare dall'amore nei suoi confronti-
Eireen, mosse stancamente la gamba e dandosi forza si alzò.
La strega bianca davanti, si mosse verso di lei, e quando la trapassò, fu dentro il suo corpo.
"Permettimi di aiutarti"
-Si- le disse Eireen, accettandola e permettendole di usare i suoi poteri tramite il suo corpo.
La nube delle streghe antiche, si scagliò contro Eireen, ma Penelope, la strega bianca dentro di lei, riuscì a colpirle, mandandole via ripetute volte. Mentre le altre streghe bianche, combattevano contro le custodi, riuscendo a farle inginocchiare davanti al loro potere, non permettendole più di esercitare nulla.
Quando Eireen fu davanti a Calum, Penelope si staccò dal suo corpo, per scacciare definitivamente le anime di quelle streghe impure e circondate solo dall'odio.
La ragazza riuscì a slegarlo, stringendolo subito a se.
-Calum- lo chiamò disperata, preoccupata che fosse troppo tardi.
Sentì il respirò di lui solleticarle il collo.
-Reen- soffiò.
Lei sorrise sentendo il cuore batterle forte, quando sentì il suono della sua voce.
-Sono qui- gli disse.
-Ti ho...- Calum s'interruppe mentre provava a guardarla, Eireen glielo permise.
-Ti ho mai detto che ho un debole per le bionde?-
Lei rise a quella frase.
-Sei sempre il solito-
* * *
Una ragazza bionda quel giorno stava correndo velocemente per quei corridoi. Sul suo viso era dipinto un gran sorriso.
Quando i suoi occhi azzurri intercettarono la figura di un ragazzo moro, di spalle, il suo sorriso sembrò allargarsi.
-Calum- disse.
Il ragazzo non fece in tempo a voltarsi, che Eireen era sulle sue spalle, con le braccia circondargli il collo.
Lui si voltò divertito.
-Reen-
La ragazza inclinò il viso, per poterlo guardare meglio.
-Ciao- lo salutò felice, facendo combaciare subito le loro labbra.
Calum sorrise a quel gesto.
-Ciao anche a te-
Eireen scese dalle sue spalle, per impossessarsi della sua mano, e andare insieme a lezione.
E mentre stavano camminando Eireen notò una ragazza mora, che dal suo armadietto stava guardando di nascosto un ragazzo, poco distante da lei.
Eireen conosceva bene quello sguardo. Ecco perché quando la ragazza chiuse l'armadietto e inizi a camminare con parecchi libri fra le mani, decise di intervenire.
La sua mano destra, lasciata lungo i fianchi, mosse piano le sue dita, facendo cadere di mano alla ragazza i libri.
Il ragazzo che stava fissando poco fa, l'aiutò subito e sorrise quando la vide alzare il viso, sorpreso verso di lui.
-Che hai combinato streghetta?- le sussurrò Calum all'orecchio.
-Ho solo fatto un opera buona- rispose Eireen con un sorriso.

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Black magic ~ Calum Hood
FantasyIl tuo stupido e insensato amore, rende debole una strega.