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Tumf.

Un altro libro vola per terra. Che inutile e vano spreco! Potrei passare il pomeriggio a leggerli, invece di vederli lesionarsi al suolo, potrei ...

«Mademoiselle, le dispiasce?» mi richiama seccato il monsieur Terrence, quando vede che metà della mia pila di libri è finita per terra.

Mi piego appena in avanti per vedere se sono resistiti alla caduta, facendo così rovinare il resto dei volumi e guadagnandomi una bacchettata sulla schiena da miss Rachel.

«Sta' diritta!»

«Sì, miss Rachel.»

«E non rispondere. Non devi parlare, se non sei interpellata direttamente!»

Mi fanno tornare al punto di partenza, con le spalle diritte premute contro la parete a strisce.

«Corascio, un'altra volta! E une, deux...»

«Monsieur Terrence, la Duchessa chiede di lei. La aspetta nella biblioteca.» interviene Pascal, presentandosi sulla porta aperta.

«Oui, ma scertamonte!» esclama il mio tutor, affidando la sua preziosa bacchetta a miss Rachel.

Al contrario di quell'arpia, va detto a suo favore che non l'ha mai usata con me: le punizioni le ha sempre svolte miss Rachel, che sembra quasi averci preso gusto. Guardo il mio tutor scivolare leggiadro, con quei suoi modi di fare un po' effeminati molto poco inglesi, verso la porta, dove Pascal attende impassibile. Poi però, prima di uscire dietro al mio precettore, Pascal mi strizza l'occhio. Per essere il valletto personale di mio padre, è sempre molto gentile nei miei confronti.

«Allora, riprendiamo! E vedi di darti una mossa, stupida ragazza!» mi riprende miss Rachel.

Lei invece no.

Chino leggermente la testa a quelle sferzanti parole, sfregandomi il braccio nel punto in cui la bacchetta di miss Arpia ha raggiunto la mia pelle.

«Quante volte te lo devo ripetere? Non ci si sfrega la pelle con la mano nuda! Se proprio non puoi farne a meno, usa un lembo di tessuto, o un fazzoletto!»

La bacchettata successiva mi raggiunge sul dorso della mano con cui mi stavo sfregando il braccio. Come le volto le spalle, inizio a farle il verso; solo perché i miei la stimano molto, si crede autorizzata a potermi insultare quanto le pare. Ma si sbaglia, e mi sono ripromessa un giorno di fargliela pagare.

Torno camminando piano al punto di partenza, ma prima che possa raccogliere tutti i libri, Pascal attira l'attenzione di miss Rachel con qualche colpo di tosse.

«Veramente, anche la signorina Noelle è desiderata.» le comunica, in tono gelido.

«E di grazia, chi la desidera, precisamente?» risponde lei con lo stesso tono di voce.

«Sua sorella, miss Arya. Buona giornata, miss Rachel. Miss Noelle, dopo di lei.» conclude così la conversazione.

Finisco di raccogliere i libri, caccio la lingua ad una livida miss Rachel e lascio il salone, seguita dal valletto di mio padre.

«Non so come ringraziarvi, Pascal. Mi avete salvata da quella strega.»

«Non lo dica nemmeno, miss Noelle.»

«Vi avevo chiesto di non darmi più del lei, Pascal. Non abbiamo molti anni di differenza!»

«Come desiderate, miss. Ma perché non ne parlate con vostro padre? Non potete lasciare che miss Rachel vi tratti così!»

Uno sguardo mesto è ciò che ottiene come prima risposta.

«A mio padre non è mai importato nulla dell'argomento miss Rachel, per lui faccio solo tante storie perché non rientra esattamente nelle mie grazie.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06, 2016 ⏰

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