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A Wu Yifan non piacevano le sorprese. L'ultima volta che ebbe una cosa inaspettata fu al suo 16º compleanno quando vide il proprio padre stuprare una ragazzina di 14 anni sul divano. Dopo quell'episodio, il giovane cinese iniziò a detestare ogni tipo di regalo, soprattutto quello fatto al suo 25º compleanno. Quel giorno, mentre metteva a posto la propria disordinata scrivania, tra varie scartoffie trovò un piccolo diario. Era di cuoio marrone e sopra la superficie ruvida vari schizzi neri decoravano la copertina ormai consumata dal tempo. Il giovane Wu, incuriosito da quel diario, decise di metterlo da parte e di leggerlo con tranquillità in serata appena finito di pulire. Con calma riuscì a buttare la maggior parte delle cose inutili e a prepararsi una cena decente per tappare il piccolo buco di fame che aveva nello stomaco. Appena finì di lavare i piatti chiuse la porta a chiave del suo piccolo appartamento in città e a passi lenti si diresse in camera sua, pronto a leggere il piccolo diario. Si buttò goffamente sul letto e dopo vari sospiri decise di prenderlo per scoprire perché quell'oggetto attirava tanto la sua attenzione. Accese una sigaretta e con un movimento veloce tolse il sottile spago che teneva ferme quelle pagine ormai ingiallite e stropicciate. Il giallo veniva contrastato dal nero dell'inchiostro, a primo impatto le lettere sembravano tanti scarabocchi; in qualche pagina, anzi, nella maggior parte delle pagine, il nero in alcuni punti era sbiadito, come se qualcuno avesse impresso le proprie lacrime cariche di dolore in quei fogli. Quando mise a fuoco alcune date e collegò la scrittura al proprietario una lacrima cadde dal suo viso. Il diario era del suo piccolo Zitao.
Fece un respiro profondo e dopo essersi asciugato gli occhi con il dorso della mano iniziò a leggere il primo foglio:

2 Maggio 2010

Caro diario, è il mio compleanno e finalmente faccio 17 anni! La nonna, sotto consiglio dello psicologo, mi ha regalato te in modo che io potessi sfogarmi con qualcuno se avessi avuto un problema o che potessi parlare di cose belle e brutte. Siccome oggi è un bel giorno per me ho deciso di iniziare a parlarti di cose belle. Stamattina sono andato al parco e ho incontrato un ragazzo bellissimo. L'ho seguito per una buona oretta e finalmente sono riuscito a conoscere il suo nome: Kris. Alto, snello, occhi neri come la pece, capelli color oro scuro e un sorriso che faceva sciogliere anche la persona più dura al mondo. Me ne sono innamorato. Spero di incontrarlo al più presto perché il cuore mi batte forte ogni volta che sorride. In questo momento devo andare perché ho un appuntamento dallo psicologo, il signor Lee. Tornerò a scriverti al più presto, ciao!

Kris sorrise al suo modo bambino di scrivere e al pensiero del suo Tao in preda ad una crisi ormonale come un normale adolescente. Spense la sigaretta e se ne accese un'altra, per quelle cose non ne bastava una sola. Girò la pagina e continuò a leggere il diario:

5 maggio 2010

Caro diario, sembra proprio che la fortuna dopo 17 anni di prese per il culo si sia ricordata di me! Lo psicologo mi ha cambiato il turno e indovina un po chi sta nel mio stesso gruppo? Kris!
Ora so che il suo nome è Wu Yifan ed è cinese, proprio come me. Anche lui è emigrato in Corea con la famiglia e sapere di avere un connazionale la cosa mi rallegra. Mi si è avvicinato e abbiamo iniziato a parlare in cinese, finalmente potevo parlare con qualcuno la mia lingua. È un ragazzo molto sicuro di se e soprattutto è come lo immaginavo io: gentile e affettuoso. Il prossimo incontro sarà tra 3 giorni e l'ansia mi sta divorando vivo, non vedo l'ora di rivederlo!

8 maggio 2010

Anche se la fortuna si è ricordata di me, il destino mi riserva sempre brutti scherzi. Mio padre si è ubriacato di nuovo e ha iniziato a violentarmi per la milionesima volta. Faceva male. Iniziò a stuprarmi quando mia madre morì 7 anni fa e continua a picchiarmi accusandomi di essere il suo assassino perché davo troppi problemi, anche se ero e sono un ragazzo studioso e tranquillo. Non chiedo mai niente, non ho amici, studio dalla mattina alla sera e l'unica cosa che faccio è stare in camera mia. Se prima andavo avanti per mia mamma che non c'è più, ora campo di Kris. Sembra stupido ma io ho fortemente perso la testa per lui e sapere che tra pochi minuti lo rivedrò mi fa dimenticare il dolore delle violenze e degli abusi. Ora vado perché è arrivato il momento di entrare nello studio del signor Lee, ti scrivo appena posso!

Kris chiuse velocemente il diario e mille lacrime rigarono sul suo viso: il dolore era troppo grande e avrebbe continuato a leggerlo il giorno successivo.

Are You With Me? ||Taoris||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora