A Typical Gennex Shower

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"Alè sto quasi sotto la doccia, perché sei ancora fuori?"
Alex sospira; "Gennà, stiamo a casa di Giò e lui e i suoi sono di là. Non abbiamo dato abbastanza spettacolo sta notte?"
Il biondo sbuffa "No. Dai Alè, togliti i vestiti e raggiungimi."
Alessio inizia a borbottare credendo di non essere sentito dal fidanzato ma comincia a spogliarsi "...sempre a dare ordini. Alè togliti i vestiti, Alè fai questo, fai quello"
Genn lo guarda inarcando un sopracciglio e ridacchiando, sentendolo borbottare ma vedendolo fare esattamente quel che gli aveva chiesto.
"Certo, come se ti dispiacesse, eh?"
Lui sbuffa, ma alla fine si sa, Alex fa sempre tutto ciò che quella bocca gli dice di fare. "Sto arrivando! Entra in doccia e non infierire, ho già perso mascolinità assecondando ogni tua parola."
"Tranquillo, la riguadagnerai presto con quel che ti aspetta." risponde il biondo, togliendosi l'asciugamano dalla vita e lasciandolo cadere a terra, entrando poi nella doccia senza voltarsi, accendendo l'acqua e posizionandosi sotto il getto. Alessio si blocca, guardano la schiena del suo ragazzo. Ogni volta ne è ammaliato, ma come può resistergli? Insomma, non hanno torto le fan a guardarlo con quegli occhi famelici di cui è tanto geloso. "Ci puoi giurare, che me la riguadagnerò, e non so quanto questo vada in tuo favore."
Il compagno si volta verso di lui, gocce d'acqua che scendono lungo il suo collo e i capelli bagnati appiccicati alla fronte "Dimostramelo, allora. Non aspetto altro."
Lui scuote la testa, con un sorrisino sulle labbra. Ma come deve fare con quel ragazzo? Finisce velocemente di togliere i pochi indumenti che gli sono rimasti addosso ed entra in doccia, unendo il suo corpo a quello del compagno, facendo così aderire la schiena di lui alle piastrelle della doccia "Se continui a provocare così, Gennaro, camminare ti verrà difficile per un po'." Genn geme quando la sua schiena aderisce contro le piastrelle fredde, allacciando poco dopo le braccia al collo del compagno e mordendogli un lobo per poi sussurrargli, con voce bassa e suadente "Sai che adoro provocarti, non ci posso far nulla" e Alessio sospira forte, sentendo il fiato caldo di Genn contro il suo orecchio, ogni volta è un brivido per la schiena. "E tu sai che io adoro vendicarmi, non ci posso far nulla. È colpa del tuo culo e delle tue provocazioni!"
L'altro sorride sghembo a quella frase, cominciando a dar poi piccoli morsi lungo tutta la sua mandibola "Ohh, lo so bene. Io e il mio culo amiamo le tue vendette."
Alex non resiste ai morsi, il biondo sa quanto lo facciano eccitare. Gira il compagno, facendogli aderire il petto alle piastrelle ormai calde e mordendogli piano la spalla, inizia a prepararlo lentamente. Genn si morde il labbro inferiore per trattenere un gemito quando sente il compagno vicino alla sua apertura, avvicinando poi istintivamente i fianchi verso di lui. I gemiti di Genn sono musica per le orecchie del moro, vivrebbe solo di quelli. Chi ha bisogno di cibo quando Gennaro geme in quel modo? Non lui, no di certo. Fa entrare un secondo dito e sente il compagno trattenere un ansito; "Non ti trattenere, Genn" gli sussurra soffiando sul suo collo. Quest'ultimo porta una mano tra i capelli del moro, stringendoli e avvicinando ancor più il bacino verso le sue dita che lo stanno preparando, ormai esperte, nonostante non possano in alcun modo essere più vicini di quanto già non siano. Un forte gemito trattenuto esce dalle sue labbra dopo quelle parole "Muoviti, Alex. Ti voglio. Ora."
A quelle parole Alessio non può far altro che gemere. Dio, Gennaro lo fa impazzire. Toglie le dita, ed entra nel corpo del compagno, lentamente, non dimenticando che deve vendicarsi, in qualche modo. Genn geme di insoddisfazione. "Che succede, non sei più tanto spavaldo ora?" dice Alessio senza trattenere un sorriso. "Fanculo" risponde l'altro stringendo i pugni, socchiudendo gli occhi e provando a trattenere i propri gemiti insoddisfatti; non voleva assolutamente dargli quella soddisfazione. Cerca di abituarsi alla presenza del compagno dentro di sé, ma contando la voglia di vendetta del moro e le sue dimensioni per nulla irrilevanti, l'impresa risulta piuttosto ardua. "Sto benissimo" sussurra, più a sé stesso che al ragazzo dietro di lui, con voce quasi spezzata ma pregna del tipico tono arrogante che gli vien fuori in quelle particolari situazioni. Alex, nonostante la situazione in cui si trova, non può fare a meno di lasciarsi andare ad una risata. "Dio, quanto ti amo" dice, entrando poi completamente nel compagno. Gennaro si gira a osservarlo con aria accigliata, ignorando volontariamente le ultime parole pronunciate dal compagno "Certo, mi sfondi e te la ridi. Bravo".
Il moro lo guarda sorridendo sornione e comincia ad aumentare la velocità del rapporto, Genn butta la testa indietro, poggiandola sulla sua spalla e Alex può vedere i suoi occhi ridursi a due fessure e le sue guance tingersi di rosso, come succede sempre mentre fanno l'amore. "Ti ho anche detto che ti amo, però." Il biondo muove velocemente i fianchi cercando di coordinarsi ai suoi movimenti, emettendo ansiti sempre più forti ogni qualvolta il compagno riesce a raggiungere quel preciso punto che riesce a farlo impazzire. Appoggia una mano contro le mattonelle della doccia per sorreggersi, cercando di connettere quel che ha appena sentito, "Anche- cazzo" un'altra spinta ben assestata; tanti piccoli puntini bianchi appaiono davanti ai suoi occhi socchiusi "anche io. Lo sai." Alex cerca di concentrarsi, le parole di Genn hanno sempre un certo affetto su di lui. Prende in mano l'erezione del compagno, muovendosi al ritmo delle spinte. Gennaro ansima, e Alex si sente al limite; continua a muoversi, sempre più velocemente. Sono vicini, entrambi, al culmine del piacere. Genn non resiste più, porta una mano su quella del compagno posta sulla propria erezione aumentandone la velocità. I movimenti dei due diventano sempre più scoordinati, il biondo chiude gli occhi, pronto ad emettere probabilmente uno dei gemiti più forti che siano mai fuoriusciti dalle sue labbra, quando, d'un tratto, sentono la porta spalancarsi. Si bloccano di scatto, girandosi contemporaneamente verso un Giò che li fissa, sconvolto. Quest'ultimo biascica velocemente delle scuse ed esce in fretta dal bagno richiudendo la porta dietro di sé, lasciando ai due di nuovo un pò di privacy. "Madò, che figura di merda" dice Genn, rosso fino alla punta dei capelli. Alex internamente sta ridendo davvero tanto, per l'espressione del suo ragazzo. Ma cerca di darsi un contegno, sa quanto Genn possa essere permaloso. "Girati" soffia "che non ho finito con te" e ricomincia a muoversi ritmicamente, portando di nuovo il compagno al punto in cui Giò li aveva interrotti. Vede il biondo mordersi il labbro con forza "lasciati andare, Genn, vieni per me" mormora, mentre si muove per le ultime spinte ben assestate prima dell'orgasmo. Ancora non del tutto ripresosi dall'imbarazzo per quel che è accaduto poco prima, Genn vorrebbe solo girarsi e schiaffeggiarlo per la poca importanza che ha dato alla cosa dato che lui, in questo momento, vorrebbe sotterrarsi, ma i movimenti del moro non riescono a fargli elaborare nessun pensiero di senso compiuto. A quelle parole non riesce più a trattenersi, venendo contro la mano ancora stretta sulla propria erezione, gemendo il nome del compagno. Alex, sentendo il suo nome pronunciato in quel modo, viene quasi istantaneamente, lasciandosi andare, per quanto quella posizione lo permetta, contro il corpo del suo ragazzo, da cui esce. Genn emette un verso di disappunto per quell'improvvisa mancanza, girandosi nell'abbraccio e poggiando la testa nell'incavo del suo collo, inspirando l'odore della pelle del suo ragazzo. Entrambi hanno ancora il respiro irregolare. Gennaro si sente stanco, spompato, dopo quell'orgasmo. Era sempre così quando facevano l'amore, lui cominciava istigando Alex per poi finire abbracciati e sfiniti l'uno addosso all'altro a cercare di riprendersi da tutte quelle emozioni che provavano ogni volta. Con la testa ancora lì, in quell'incavo che tanto ama, sussurra appena "Sai, in teoria io avrei dovuto davvero fare la doccia. Ho i capelli che fanno spavento."
Alex, che, come sempre, ha ripreso forza prima del suo ragazzo, sorride, "Ci penso io, sei impedito normalmente, pensa dopo un orgasmo. Io i tuoi lamenti per la schiuma negli occhi non voglio sentirli."
"Impedito ci sarai tu, Alè" dice, con un leggero sorriso sul volto. In effetti, è proprio quello che voleva ottenere. Si lascia così coccolare dal suo ragazzo, sentendosi finalmente soddisfatto e appagato.

Noticina delle autrici:
Storia scritta a quattro mani, dettata dagli scleri Gennex alle sei di mattina.
Ringraziamo le ragazze del #vava8 che BENSÌ ogni notte siamo lì a rompere i coglioni con le nostre flashfic, continuano a volerci bene. Se dopo aver letto lasciaste un commentino, ci fareste felici. Accettiamo tutte le critiche del mondo, basta che non sfocino in insulti ahaha
Alex e Bitti (o meglio BALEX)

(Su snap pubblichiamo disagio e risate su: baleex1)

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⏰ Last updated: Jan 25, 2016 ⏰

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