Capitolo 1

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Io sono felice. Ma non troppo felice. Ho delle paure, delle passioni, degli amori. Questo fa parte del mondo, del mio mondo. Per il mio 18simo compleanno desidero andare a New York, ma so già che è una cosa assolutamente impossibile. Ho degli amici, ma non tanti a causa della mia timidezza ed è anche per questo che sono odiata un po' da tutti. Però da quando ho conosciuto lui tutto è cambiato. Era un freddo venerdì di Febbraio e nevicava. Mentre stavo per entrare a scuola caddi sul ghiaccio, e poi eccolo lì, che viene per soccorrermi. Grazie a quel fottutissimo ghiaccio eravamo diventati amici. Mentre ci avviavamo per l'aula di scienze iniziammo a "parlare": -ho visto che hai fatto una bella caduta!- disse scherzando. -Eh si...- gli risposi. Per fortuna oggi avevamo lo stesso orario. Arrivati nell'aula, ci sedemmo vicini per fare l'esperimento. Intanto che la prof faceva l'appello lui mi chiese: -come ti chiami?-Erika. Tu?- gli chiesi timida. -Fabio.- mi rispose tutto soddisfatto. Dopo aver finito l'appello, la prof ci spiegò l'esperimento, anche se lo sbagliammo ugualmente. Erano finite tutte le lezioni della giornata, io e Fabio ci organizzammo per il giorno seguente. -Fatti trovare a casa mia alle 15.30, vivo vicino alla cartoleria, ti farò una sorpresa e mi raccomando, vestiti bene.- io con sguardo perplesso lo guardai e lui mi disse di stare tranquilla perché era gay. Erano le 21.00 quando sentii il cellulare vibrare e vidi che mi aveva scritto un numero sconosciuto, in primo luogo pensavo che si trattasse di uno stupido scherzo telefonico. Era Fabio e non so come faceva ad avere il mio numero. Mi scrisse di nuovo quello che mi aveva spiegato a scuola, pensava che me n'ero dimenticata. Andai a letto presto, non so il perché ma ero molto stanca. Il giorno dopo Fabio mi iniziò a scrivere alle 14.00 per dirmi di iniziarmi a preparare. Erano le 15.15 e iniziai ad avviarmi verso casa sua. Arrivata, lo vidi seduto sulle scale, impaziente che io arrivassi. Aveva una macchina fotografica al collo, capii tutto. Fabio vedendomi arrivare mi abbracciò come nessuno aveva mai fatto prima, ed era bello.

Felice Ma Non TroppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora