Hogwarts Express

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Era il primo giorno di Settembre.
Che c' entra?
C' entra.
Perché il primo Settembre inizia la scuola!
Hogwarts.
Mi svegliai, quel mattino, col sole negli occhi passato tra le tapparelle della finestra.
George non si era ancora svegliato.
Dormiva così beato.
Non lo svegliai.
Lo guardai dormire.
Poi, all' esterno della camera, sentii dei passi.
Poi, all' esterno della camera, sentii la voce di Molly.
-Ragazzi svegli, c' è scuola.
Mi alzai e scossi leggermente George.
Si svegliò lentamente e mi sorrise.
Le fossette accentuate, gli occhi stanchi e lucidi dallo sbadiglio.
-Georgie, alzati. Dobbiamo vestirci.
Si alzò e andammo a far colazione dopo esserci vestiti.
-'Giorno, Ginny.- George entrò poco prima di me eppure aveva già una tazza di caffè in mano. Tipico.
-George, Fred.- ci salutò alzandosi e andando verso camera sua Ginny.
-Ginny, appena hai finito, il baule portalo in macchina.- papà entrò in cucina e prese due biscotti. Poi uscì mangiandoli.
Finito di bere, io e George, tornammo in camera e finimmo di preparare la nostra roba.
Portammo tutto in macchina e volammo fino alla stazione.
Attraversammo il binario 9 3/4 e ci ritrovammo davanti all' Espresso per Hogwarts.
Salimmo e George, Ginny ed io ci sedemmo in una cabina a caso.
Vidi una ragazza avvicinarsi alla porta trasparente e aprire:
-Buongiorno, gradirei sedermi qui, se possibile.- capelli corvino, occhi nocciola, un sorriso mozzafiato.
-Cho!- Ginny si alzò e la abbracciò.
-Ginny!- esclamò lei abbracciando mia sorella.
Io le guardai. In realtà guardavo Cho. Mi colpiva. Non so il perché.
-Ciao, noi siamo Fred e George.- ci presentò George.
-Piacere.- sorrise. Ero fottuto, completamente.
Mi limitai a sorridere.
E lo notai.
I suoi occhi puntati su di me.
Cioccolato. Erano color cioccolato.
-Ciao.- mi sorrise e si sedette davanti a me. Riuscivo a guardarla meglio.
Per tutta la prima parte del viaggio ridemmo e scherzammo.
Poi George richiamò la mia attenzione e uscimmo.
-Freddie, lei mi piace.
-Lei chi?- avevo così paura a fargli questa domanda.
Sapevo già la risposta.
Ero già pronto a mentire.
-Cho. Chi sennò?!- appunto.
-Già, Cho.- accennai un sorriso.
-Sai, credo di piacerle.
-Da cosa lo deduci?
-Dal fatto che da quando è arrivata non fa altro che guardarmi e sorridere, forse?!
-Già, hai ragione..- feci uno dei sorrisi più falsi di tutti e 17 i miei anni di vita ma lui non se ne accorse.
Era troppo impegnato a penase a Cho.
Tornammo in cabina e George si sedette accanto a lei.
Nel frattempo era arrivata anche Hermione per cui io non potevo neppure pensare di parlare almeno con Ginny.
Ero solo nell' angolo di un sedile.
La testa appoggiata al finestrino.
Gli occhi puntati fuori ma che, a volte, passavano sulla ragazza.
Ogni tanto notavo che anche lei mi guardava.
Non sembrava ascoltare ciò che le diceva George.
Ma fingeva bene.
Sorrideva.
Crepavo.
Crepavo nella solitudine.
Crepavo nel vederli così bene insieme.
Crepavo e non potevo farci nulla.
Si misero a giocare al gioco della bottiglia.
Mi rifiutai.
Non ci avrei giocato solo per vederli baciarsi.
Non ci avrei giocato solo per vedere le loro lingue intrecciarsi.
Continuai a guardare fuori dal finestrino e sentii qualcuno sedersi accanto a me.
Mi girai e vidi una ragazza dai capelli rossi.
-Freddie, noi stiamo andando in un' altra cabina. Tu vieni?- chiese Ginny.
-No. Andate pure.
-Freddie che succede? È da quando tu e George avete parlato che non sorridi. Io mi preoccupo..
-Sta' tranquilla. Ora va' a divertirti. Non preoccuparti per me.
-Okey..- si alzò e uscì dopo di tutti lasciandomi ancora più solo.
Guardai un attimo la cabina vuota.
Poi il mio sguardo si concentrò sull' esterno.
Passarono delle ore.
Poi finalmente arrivammo.
Portai tutto in camera e mi lasciai trasportare dal sonno.
O forse dalla tristezza.
Senza mangiare.
Non avevo fame.
Mi addormentai.

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