Prologo

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Dal piano di sopra si levò un urlo infantile che squarciò l'aria come un fulmine. Alyssa alzò di scatto la testa dalla tastiera del computer, dove prima si era addormentata, esausta. Ancora intontita dal sonno, corse lungo il corridoio stretto e arrancò su per la scala a chiocciola, rischiando di cadere ogni due gradini. Infine arrivò davanti alla porta dietro la quale si trovava la fonte del piagnisteo. Entrò e si chiuse la porta alle spalle. Prese la bambina in braccio, la spogliò del body che indossava e le guardò scrupolosamente la schiena, mordendosi l'interno del labbro. Segni neri e quasi del tutto definiti stavano intagliando la pelle all'altezza delle scapole. Disegni identici e simmetrici prendevano forma, bruciando come tizzoni ardenti la pelle di sua figlia, lentamente, imprimendo tutto il calore e provocandole un dolore immenso. Appena si raffreddavano diventavano più neri della pece e lisci come l'olio. Ormai la forma era ben distinta. Mancavano solo brevi tratti di rifinitura. Sua figlia smise di urlare così come il disegno cessò di incidere la sua pelle. Un ultimo giorno e il tutto sarebbe terminato. Questo raffigurava due ali identiche e ripiegate su se stesse, lucide e ancora calde al contatto. Era incredibile la ricchezza di dettagli nel disegno minuscolo; sembravano a dir poco reali. Non erano come i comuni tatuaggi. Sembrava che sotto la pelle ci fosse qualcosa di consistente, nascosto. Lo si sentiva solo facendo pressione sui segni. Alyssa se ne era accorta solo di recente. Non delle urla e dei pianti, quelli erano iniziati settimane prima. Le ali erano comparse mentre faceva il bagno a sua figlia. Si era meravigliata ma si era ripresa subito perché nel suo mondo le cose erano così: scioccanti. Erano quelle la fonte di dolore della bambina. Era la prima volta che le vedeva, cosa insolita dato che guardava sua figlia sempre con attenzione. Aveva pensato che queste erano sempre invisibili e solo quando continuavano a prendere forma, comparivano. Ma, a dispetto dei suoi pensieri, dopo quella sera continuò a vederle anche quando la bambina era tranquilla. Nei giorni successivi aveva cercato risposte alle sue infinite domande e quello che aveva scoperto l'aveva sconvolta. Sapeva di essere vicina alla soluzione.

La piccola aveva le guance umide ma si era calmata. Respirava affannosamente. Si stava per addormentare. Ogni volta dopo questo avvenimento le veniva una grande sonnolenza e dormiva per ore. La cullò tra le braccia, cantando la canzoncina che le cantava sempre sua madre, sorridendo. Non era nemmeno arrivata al quarto verso che la bimba riposava già tra le braccia di Morfeo. La adagiò nella culla, uscì silenziosamente dalla stanza, richiudendo la porta bianca e immacolata e tornò di sotto in soggiorno.

Si sedette sul divano di pelle beige e sprofondò tra i cuscini colorati. Alyssa aveva paura. Rimuginò un po' sulle informazioni che aveva. Era sola, non poteva fare affidamento su nessuno ed inoltre ciò che sapeva la inquietava. Doveva aiutare sua figlia, istruirla e addestrarla, ma lontano degli occhi del marito. Lui sapeva della possibilità che la loro progenie sarebbe potuta divenire una "minaccia"? E se lo sapeva, perché non ne aveva mai fatto cenno con la moglie? Era possibile che uno come lui ne fosse ignaro? Ma lui non sembrava turbato. Se avesse saputo, avrebbe già fatto qualcosa per eliminarla. Alyssa si strinse nelle spalle.

Sì, Tommaso era decisamente pericoloso per Naomi. Il pericolo maggiore in quel momento. Quello più importante e decisivo.

Ma per fortuna era riuscita a tenerlo lontano per 3 settimane. Almeno per un po' sarebbero state al sicuro. Lei era così piccola. Un destino così gravoso sulle spalle di una bambina appena neonata. Che triste esistenza sarebbe stata la sua. Le lacrime iniziarono a sgorgare senza che lei lo impedisse. Era stremata e aveva bisogno di riposo.

Un ultimo giorno e il fregio sarebbe finito, proteggendo la sua Naomi da qualsiasi male. Fino ad una certa età ovviamente.

Doveva resistere e proteggerla da suo marito solo per un ultimo giorno.

Gocce di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora