2. Realtà

3 0 0
                                    

... Al suo posto comparve mia madre con il suo solito sorriso mattiniero, pronta a darmi il suo solito"buongiornoooo". Mia madre è una persona fastidiosamente solare, troppo affettuosa, troppo energica per i suoi 46 anni. Io la invidio moltissimo perché non ho ereditato questi suoi pregi. Con questo però ovviamente non voglio dire che non abbia difetti... Anzi. Per esempio quello di essere troppo ansiosa, a volte maldestra e severa e totalmente e incondizionatamente fissata per la scuola. Per farla felice io e mio fratello dovremmo costantemente ottenere buoni giudizi. Ora, io non dico che studiare non sia importante, ma lei è esagerata. Però in fondo la capisco. Quando lei aveva la mia età i miei nonni l' hanno convinta a studiare in un istituto tecnico commerciale ma se lei avesse dovuto scegliere sarebbe andata sicuramente ad un classico. La sua scuola non le piaceva ma lei non si è arresa e ha comunque continuato a studiare. Era una studentessa modello. Ben presto ha trovato un buon lavoro, che poi ha dovuto lasciare per seguire mio padre che è un militare. Quindi forse vuole che io mi impegni e studi come ha fatto lei per poi integrarmi facilmente nel mondo del lavoro, e la capisco. Quando lei e papà di sono separati lei non si è lasciata andare: ha tenuto duro per me e per Giancarlo, anche se io sapevo che stava soffrendo: ricordo ancora i suoi singhiozzi quando si sfogava silenziosamente sul balcone quasi tutte le sere. Si è addirittura mantenuta in buoni rapporti con papà anche se lui l' aveva tradita. Per me rimarrà sempre una donna ideale, un esempio da seguire. Con i suoi capelli color mogano a caschetto e il suo fisico atletico scappa da una parte all' altra semza mai fermarsi dalle 6 del mattino (quando sveglia Giancarlo che deve andare a scuola) fino a mezzanotte. Non capisco proprio a capire come faccia: io non riesco neanche a reggermi in piedi la mattina. Ma la caratteristica che più mi piace di lei sono i suoi tatuaggi. Ne ha uno sull' interno del polso che rappresenta una chiave di violino intrecciata con una chiave di basso a formare un cuore. Mi ha detto di esserselo tatuato perché gli ricorda un segno sul suo libro di musica della scuola media; uno sull' avambraccio col segno dell' infinito di scorre la scritta always in caratteri eleganti; due segni arabo uno dietro la nuca e l' altro sul basso ventre e infine il mio preferito: sempre sull' avambraccio un po' più spostato verso il gomito, una linea di inchiostro scuro compone in corsivo elegante l' espressione "carpe diem" ovvero cogli l'attimo. Più facile a dirsi che a farsi. Per me queste parole sono molto significative. Ognuno di noi deve essere se stesso in ogni occasione senza tenere conto di quello che gli altri si aspettano.
Ormai era da quasi quattro mesi che facevo quel sogno e sapevo anche il perché ma non volevo ammetterlo a me stessa. Il solo pensiero mi fece torcere lo stomaco. Sapevo che non era una cosa sana sognare di picchiare un ragazzo, che per giunta praticava anche le MMA, ma non ero io a decidere in che direzione dovesse andare il mio pensiero. Ma la parte più bella del sogno era quando lui mi stringeva da dietro e... Basta, non dovevo illudermi di nuovo... Ma chi volevo prendere in giro: era da agosto che amavo Rio, e che io lo volessi o meno lo amavo ancora..

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 07, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Meglio tardi che mai...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora