~ Capitolo Primo ~

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È bella, commentò Castigo nella privacy delle nostre menti.
Lo sooo, annuii, guardando la ragazza ridere mentre raccoglieva dei fiori di campo.
Beh, è bella e ti piace. Va da lei.
COSA?! A- andare da ... lei?
Certo! Non hai mai avuto problemi con l'altro sesso, o sbaglio?
No, ma ...
E allora? Vai oppure mi cercherò un altro compagno-di-cuore-e-di-mente.
Sbuffai e, facendomi coraggio, attraversai il campo fiorito per raggiungere la bellissima ragazza.
Era la figlia di un capitano dell'esercito del re, Niklaus Mastrecsson. La madre, Neera, era morta nel darla alla luce.
Solo questo sapevo di lei, e ovviamente il suo nome. Katherine. Katherine Neerasdaughter.
Aveva più nobiltà lei della maggior parte delle dame di corte.
Perfino di Nasuada.
Era favolosa.
- Oh, mio principe! - rise. Un bambino di cinque anni, dai capelli biondi, le porse un mazzo di margherite e fiordalisi.
Lei lo accettò ridendo e fece al bambino una riverenza.
Lui però mi vide, e le strattonò l'orlo della gonna.
Anche lei mi vide, ma a differenza di qualunque altra persona, non spalancò gli occhi per la paura o il terrore o la meraviglia.
Non si gettò ai miei piedi implorando la mia clemenza e il mio perdono per non avermi notato prima.
- Voi dovete essere Murtagh. - disse, prendendo il bambino tra le braccia. Lui si sistemò sul fianco di Katherine, che fece una piccola smorfia di fastidio, ma non si lamentó.
- Oh ... ehm ... si.
Sorrise con dolcezza. - Vi ho riconosciuto grazie a Castigo. Se non era per lui a quest'ora nemmeno ti avrei visto.
Passò dal 'voi' al 'tu', e questo dettaglio non passò inosservato.
- Voi siete per caso Katherine, figlia di Niklaus?
- In persona. E ora, mi dispiace molto, ma non ho tempo per chiacchiere inutili. Devo preparare il pranzo per mio padre, e dato che ha condotto valorosamente i suoi uomini in battaglia non posso certo farmi trovare qui con pane e cipolle. - brontolò.
- Certamente. Se avete bisogno, potrei aiutarvi. - commentai.
- Beh, non sarebbe affatto male ... - ridacchiò. - Ma sono piuttosto sicura che hai altri compiti da svolgere ben più importanti.
- No, ho la mattina libera. Posso darti una mano. Avanti, che c'è da fare?
Mi sfregai le mani e le rivolsi un sorriso, passando come lei dal voi al tu.
Ricambiò il sorriso e dalle sue labbra, rosse come una rosa, uscì una risata cristallina e dolce.
- Inizia con il raccogliere dieci rape e qualche cespo di lattuga. Poi portali dentro.
Indicò una casa di media grandezza, delle dimensioni di una fattoria.
Obbedii mentre lei si toglieva il bambino dal fianco e si chinava a raccogliere altri ortaggi.
Finii di raccogliere le rape e il bambino si avvicinò a me.
- Chi sei?
- Murtagh. - gli risposi. - E tu?
- Gregg. Katherine è mia cugina. La mia mamma si è ammalata e quindi lei bada a me.
Povero.
- Senti, Gregg, se mi dici che cos'ha tua madre forse posso aiutarla. - proposi.
- Le fa male la pancia e suda, però dice di aver freddo.
- Va bene. Finiamo di aiutare Katherine e poi io e te andiamo a far star bene la tua mamma, che ne dici?
- SIIIII! !! - gridò felice.
Katherine alzò la testa insospettita, ma poi tornò a riempire di fragole il suo cesto.
Era una bella sensazione, tutto sommato.
Il calore del sole di maggio sulla schiena, il fare qualcosa di costruttivo e non distruttivo ... mi sentivo in pace con me stesso.
Aiutai Katherine a preparare il pranzo per Niklaus, con bistecche, insalate e perfino una torta ai frutti di bosco.
E io mi innamorai di lei ancora più di prima.
Era speciale.
- Oh! Sta arrivando. - disse sentendo il rumore degli zoccoli di un cavallo avvicinarsi.
La accompagnai ad aspettarlo fuori, ma quello che vidi non fu quello che mi aspettavo.
Niklaus scese da cavallo, già con un'espressione sdegnosa e irritata sul volto.
- Buongiorno, padre. - Lo salutò educatamente Katherine. - Volete entrare? Ho ... abbiamo preparato il pranzo per voi.
- Lavala. - brontolò lui e le gettò la spada, che la colpì sul braccio, ferendola.
Sentii puzza di alcool.
- Mi permetti di guarirti? - chiesi a Katherine e lei annuì debolmente.
Dopo averla guarita, entrammo in casa.
Niklaus si era già seduto a tavola, e stava dando tutto il pranzo che Katherine aveva preparato ai due mastini ai suoi piedi.
- Non avrai davvero pensato che mangiassi questa roba, inutile ragazzina? - rise schernendola. - Se ci fosse ancora tua madre ...
- Ma lei non c'è. - ringhiai, stufo del suo atteggiamento. Sul campo di battaglia era una persona onorevole, ma vedere che trattamento riservava
alla propria figlia ... mi veniva da vomitare. - Sua moglie è morta, e Katherine si prende cura di voi e di tutto, e voi la ringraziate ubriacandovi, ferendola e trattando meglio i vostri cani di vostra figlia.
- Murtagh ... non è necessario. .. - mormorò Katherine.
- AH! BENE! ALLORA SAI CHE TI DICO, CAVALIERE?! SE TANTO TIENI A QUESTA INGRATA PORTATELA A CASA, CHE QUA NON LA VOGLIO!!!
- Sarà un piacere. - commentai disgustato. - Katherine, a te la scelta.
Deglutì in fretta.
Doveva scegliere se scappare con il servo numero uno del re, che a malapena conosceva, ma che l'avrebbe rispettata e amata, o rimanere con un vecchio ubriacone ingrato, che però era suo padre.
Poi annuì verso di me e mi sentii la persona più felice di tutta Alagaesia.
- Allora va a prendere le tue cose, ti aspetto da Castigo. - le dissi e uscii dalla casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26, 2018 ⏰

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