Sono stanca di camminare.
È da più di due ore che mi sono addentrata in questa foresta e non ho ancora trovato un sentiero, una strada, un villaggio. Niente di niente. Devo cercare aiuto. L'aereo su cui viaggiavo si è schiantato al suolo durante una forte tempesta tipica di queste isole del Sudamerica. Per fortuna stavamo volando a bassa quota però nell'impatto venticinque persone sui cinquantadue passeggeri a bordo hanno perso la vita.
Una scena straziante; vedere quei corpi conciati così.. Mi vengono i brividi solo a pensarci.
Per non parlare dei numerosi feriti, tra cui anche il mio Fidanzato, Brandon.Sento l'odore forte del muschio, questi alberi sono altissimi e i loro rami brulicano di foglie da cui i raggi di sole faticano a penetrare. Ammetto che ho un po' di paura. Ho sbagliato a venire a cercare aiuto da sola, però nessun passeggero voleva stare ad ascoltarmi, tutti presi dal panico, c'era chi piangeva, chi pregava, chi guardava un punto fisso, nel vuoto. La situazione cominciava a diventare insostenibile. Ho lasciato un biglietto di scuse a Brandon, non sarebbe potuto venire con me, in quanto ferito mi avrebbe solo rallentato, ho preso le mie cose e sono venuta a cercare aiuto. Lo sto facendo per lui e per quelle povere persone.
Oddio, no! Il sole sta calando ed io mi trovo nel bel mezzo della foresta. Non so quali insidie si nascondano in questo luogo.. Devo affrettarmi a trovarmi un riparo.
Sento lo scrosciare dell'acqua. Deve esserci una cascata non molto lontano. E infatti è così, dopo pochi metri mi trovo vicino ad un fiumiciattolo. Intanto è sempre più buio intorno a me e non riesco a scorgere molto, so per certo che sono ai piedi di una cascata, e anche molto grande direi.. Provo ad accendere un fuoco.
Per fortuna ho un accendino con me, prendo alcuni rami e inizio a bruciarli; Mentre lo faccio ho una strana sensazione... Una sensazione che ho provato per tutte le due ore in cui ho camminato in questo maledetto posto... Mi sento osservata... Mi percorre un brivido lungo la schiena, ho anche paura a guardarmi intorno. Fa freddo... Molto freddo...
Cosa darei per essere nel mio lettone, al caldo, col mio ragazzo, a farci le coccole magari.... Ooh di nuovo quella strana sensazione.. Guardo il crepitio del fuoco, chissà se è abitato questo posto; spero di si, è l'unica possibilità che ho di salvare gli altri.
Piano piano, mentre il calore del fuoco combatte contro il freddo pungente, avvolgendomi, le mie palpebre si chiudono, portandomi in un luogo decisamente più confortevole e familiare... Nei miei sogni.Il dolce cinguettio di un uccellino si insinua nelle mie orecchie regalandomi un risveglio decisamente lieve. Apro gli occhi. Davanti a me vi è la cenere del fuoco della sera precedente. Mi alzo in piedi molto goffamente. Il mio stomaco brontola, ho fame. Guardo gli enormi alberi di fronte a me. Non ce la posso fare. Sento lo scrosciare della cascata, mi giro e... Ommioddio cosa vedo davanti a me... Un enorme lago ai piedi di una cascata gigante...In acqua galleggiano una miriade di fiori variopinti che emanano profumi degni dei bagnoschiuma più costosi presenti sul mercato.
È così invitante quell'acqua. Decido di farmi un bagno. Non c'é anima viva ed io ho proprio bisogno di un bel bagno e magari anche di una bella nuotata...poso la borsa a terra.
Tolgo l'elastico dai capelli, liberando i miei numerosi ricci ribelli color carbone..
Afferro la maglietta e me la tolgo lentamente, poi è il turno dei jeans. Guardandomi ancora una volta attorno abbasso le mutandine di pizzo color panna che avevo comprato il giorno prima del viaggio.. Un flashback improvviso pervade la mia mente. Il bacio datomi da Brandon una volta seduti in aereo, la hostess che gli lancia occhiatine frizzanti, io che la incenerisco con lo sguardo, lui che mi stringe la mano per rassicurarmi. Poi, di colpo, il boato proveniente da qualche parte dell'aereo, le mascherine d'ossigeno sparate fuori dal sistema di sicurezza, la vista del fuoco, una bambina che urla, le fiamme che s'impadroniscono del suo piccolo e candido corp... NO NO NO! Se voglio aiutare quelle persone devo mantenere l'autocontrollo che fino ad ora mi ha permesso di arrivare qui.. Riprendendomi dal piccolo shock provato poco prima, slaccio il reggiseno liberando i miei seni, forse ancora troppo acerbi per essere quelli di una ragazza di diciotto anni. Mentre penso a quali possano essere i vantaggi ad essere una ragazza con poco seno mi avvicino all'acqua..
"Ma quali vantaggi" esclamo ad alta voce "qui siamo proprio messe male cara Amy"
Infilo un piede nell'acqua, è fresca, infilo l'altro piede e mi immergo completamente..
Sono sott'acqua, decido di aprire gli occhi e mi trovo davanti a un mix di colori, riflessi e sfumature.. È bello vedere come l'acqua, con l'aiuto dei pochi raggi solari che arrivano fin qua, riesca a creare uno spettacolo del genere. A malincuore, dato che inizia a mancarmi aria, torno in superficie.
Bene, mi piacerebbe rimanere qua a godermi questo piccolo angolo di paradiso ma ho un compito da portare a termine.
Cerco di asciugarmi il più in fretta possibile, prendo la borsa e tiro fuori un completo intimo verde acqua. Amo questo colore, forse perché mi rappresenta in tutto e per tutto.
È una via di mezzo tra il verde e il blu, è segno di praticità e serenità, dominio sulle emozioni, senso estetico e romanticismo. Tutte caratteristiche che fanno parte di me.
Metto i pantaloncini corti, tanto per sopportare il caldo e mentre sto per infilare una canotta color panna succede una cosa inaspettata: delle risate dietro di me attirano la mia attenzione. Mi nascondo velocemente dietro ad un albero e con calma mi volto a guardare dall'altra parte del lago.. Due bambini, un maschio e una femmina si rincorrono, ridono e dicono delle parole in.. Spagnolo forse.. Poco più in là, ai piedi di un albero molto grande, si siede un ragazzo, non saprei definirne con esattezza l'età ma è molto giovane. Hanno tutti e tre la carnagione molto chiara, più della mia, cosa insolita per degli abitanti del Sudamerica. Non ci faccio troppo caso e continuo a studiare i tre soggetti.
Il ragazzo ha i capelli color cioccolato, gli occhi hanno il taglio a mandorla e ha il naso a patata, ha le labbra carnose di un colore rosa.. Ha un fisico abbastanza muscoloso e addosso porta solo dei bermuda. Ha anche un tatuaggio sul braccio destro, ma non riesco a capire di cosa si tratti dato che sono troppo lontana.
I miei occhi, poi, si soffermano sul bambino, che ora è seduto vicino al ragazzo. Ha qualche cosa tra le mani, sembra uno scoiattolo, solo più piccolo. Questo bambino somiglia molto al ragazzo; stessi capelli color cioccolato e nasino a patata. Sono molto graziosi.. La bambina sta rincorrendo una libellula, lei sorride e sembra felice. È proprio vero che ai bambini basta poco per stare bene. Ha una folta chioma, tantissimi riccioli color caramello le incorniciano il viso.
Continua a inseguire la libellula che si spinge, stavolta, verso il fiume, la bambina non ci fa caso e cade in acqua tra i fiori colorati.
Il ragazzo lancia un urlo " ALMAAAAA"
Senza pensarci due volte mi butto in acqua e la vedo li, sta andando a fondo con gli occhi e le braccia rivolte verso l'alto. La raggiungo. Inizialmente mi guarda con aria spaventata, poi quando le prendo le mani me le stringe forte e lì capisco che si fida di me. La riporto in superficie e la tengo tra le mie braccia, le guardo il viso bagnato e oddio.. È bellissima.. Da lontano non avevo notato le piccole lentiggini sulle guance e sul naso. Ad un tratto mi sento trascinare fuori dall'acqua. Il ragazzo, me ne ero completamente dimenticata. Ho ancora in braccio la bambina. Sposto lo sguardo su di lui, mi guarda.. La sue espressione esprime diverse sensazioni.. Incertezza, gratitudine, sollievo e qualcos'altro che però mi sfugge.. Mi fissa negli occhi e oddio..è un angelo.. Il suo sguardo si sposta sulla piccola che continuava a guardare me.. Che situazione imbarazzante.. Avevo appena salvato la vita ad una bambina nel bel mezzo di una foresta e ora mi ritrovo con lei in braccio, e i suoi due accompagnatori intenti a pensare sicuramente chi io sia e cosa ci faccia li..
- Gracias- mi dice l'angelo... Io rimango zitta a fissarlo, poi ricomponendomi le passo la bambina.
- Me entiendes? Hablas Español?- mi chiede
-un poquito- rispondo io, cercando di dare un senso alle numerose lezioni di spagnolo prese con mia zia Melania.
- Bueno- sorride, mostrando i suoi denti perfetti - Yo me llamo Caleb y estos son mis hermanitos: Alma y Paquito. Y tu como te llamas?
Sto per rispondere ma per qualche strano motivo.. Sarà l'adrenalina del momento, tutto quello che sto passando dal giorno prima o dalla fame che mi attanaglia da un bel po'.. Lo guardo, vedo tutto sfocato, lui ricambia lo sguardo con aria preoccupata e la bambina dice qualcosa di incomprensibile in spagnolo
L'ultima cosa che sento prima di accasciarmi al suolo, non faccio in tempo che "Caleb" mi ha già preso tra le sue braccia.
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The bracelets of the Druids
FantasyAmy Burton, una semplice ragazza statunitense, durante un incidente aereo, che avviene mentre si dirige col proprio ragazzo verso lo stretto di Magellano, riscopre in sè una determinazione e un istinto di sopravvivenza che non pensava nemmeno di po...