~Ion

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"Ion, lo sai che non puoi avere i capelli lunghi?"
"Ma a me piacciono lunghi..."
"Ion."
"Scusa, padre."
L'uomo sospirò come se stesse per perdere la pazienza.
"Ascoltami Ion, ti andrebbe uno scambio?"
Gli occhi del bambino si illuminarono sentendo quella frase. Suo padre non gli aveva mai offerto niente e raramente parlavano assieme, quindi quella era una situazione speciale.
Ion annuì con la testa e alcune lunghe ciocche corvine gli caddero in volto.
"Bene, allora io ti offro..." L'uomo prese un piccolo fiore ancora chiuso dal mazzo posto in un vaso di fianco al letto del figlio. "...questo bocciolo."
Il volto del bambino passò dal raggiante al deluso.
"Perché proprio un bocciolo?" Chiese Ion prendendo delicatamente lo strano regalo.
"Perché è ancora piccolo e non sarà capace di sbocciare se tu non gli darai una mano. Ormai sei guarito completamente, puoi prenderti cura di chi ha bisogno di aiuto."
"E questo bocciolo è il prezzo dei miei capelli?" Ion rigirò il piccolo fiore tra le dita guardandolo con fare pensieroso. "... Va bene, mi renderò cura di lui."
"Bravo ragazzo." L'uomo diede una debole pacca sulla spalla a Ion e poi volse la sua attenzione verso la cameriera che fino a quel momento era rimasta in disparte.
"Tagliagli i capelli. Devono essere corti. Mio figlio deve sembrare un uomo, non una bambina." Detto questo, lasciò la stanza da letto del figlio senza degnare neanche di uno sguardo Ion, che invece lo seguì con i suoi magnetici occhi viola fino a quando la sua figura non sparì oltre il battente della porta.

Dopo qualche settimana, Ion si era abituato ad avere i capelli corti. Si era abituato a sentire il vento solleticargli la nuca. Si era abituato a sentire freddo alle orecchie. Ma non si era abituato a stare da solo, no, a quello ci era già avvezzo.
"Allora, signorino, visto che la lezione è finita cosa desidera fare?" Chiese il suo insegnante privato mentre metteva via i libri di testo.
Ion lo guardò leggermente sbalordito, ma decise comunque di azzardare una proposta.
"Vorrei poter uscire in giardino..."
L'insegnante, un uomo sulla cinquantina con i capelli brizzolati e i primi segni di rughe sul volto, accennò un sorriso.
"Mi sembra giusto. A undici anni bisogna anche pensare allo svago e non solo allo studio." L'uomo si alzò e si diresse verso la porta. "Signorino Ion, alla fine di ogni mia lezione, lei avrà a disposizione del tempo libero e, se lei vorrà, la accompagnerò personalmente a svagarsi in giardino. Noi non conosceremo mai la realtà attraverso solo delle parole scritte su un pezzo di carta, dobbiamo essere intraprendenti e andare a ricercare noi stessi nelle relazioni con gli altri."
L'uomo non fece in tempo ad aprire completamente la porta che Ion era già sgusciato fuori, per precipitarsi in giardino.

"Torna qui!"
Ion rincorse la farfalla dalle sfumature celesti tenendo un quaderno degli schizzi sotto il braccio.
"Dai, non scappare! Sarai il mio nuovo progetto per la lezione di arte, è un onore!"
Finalmente, la farfalla si posò su un fiore di una aiuola. I petali violetti e gialli del fiore erano in netto contrasto con il colore indaco delle ali.
"Perfetto, ora stai ferma..."
Ion prese una matita e fece uno schizzo veloce della farfalla e del fiore. Stava iniziando ad aggiungere i primi dettagli quando sentì un basso ringhio provenire dalla sua destra. Alzò lo sguardo e la prima cosa che vide fu un grosso rottweiler ringhiare nella sua direzione.
Il corpo di Ion si immobilizzò e lasciò cadere a terra la matita e il quaderno. Sapeva che nella loro tenuta avevano dei cani da guardia, ma non li aveva mai visti così da vicino. Non appena il grosso cane accennò a muovere un passo nella sua direzione, Ion udì un fischio provenire alle spalle dell'animale.
"Flora! Cucciola, dove sei?" Il cane drizzò le orecchie al suono di quella voce cristallina e girò il muso alle sue spalle. All'improvviso, da dietro gli alberi, comparve un ragazzino alto e magro. I capelli color cioccolato gli ricadevano in morbidi riccioli oltre le orecchie, gli occhi erano di un verde acceso e la carnagione olivastra. Gli occhi del ragazzino si chiusero in due fessure non appena vide Ion.
"Spostati." Gli disse con tono autoritario.
"Cosa?"
"Ho detto di spostarti. Stai calpestando le primule, ecco perché Flora ti ringhiava contro. Io e lei odiamo quando qualcuno calpesta senza rispetto il lavoro di nostro padre." Flora, così si chiamava il grosso cane, accennò un basso ringhio, mentre il ragazzino la accarezzava sul dorso.
Ion abbassò lo sguardo e solo in quel momento notò che stava calpestando dei piccoli fiori bianchi. Fece qualche passo indietro e si spostò dalla aiuola.
"Oddio, scusatemi. Non mi ero reso conto che..." Si fermò non appena vide Flora trotterellare nella sua direzione. Il cane raccolse il quaderno di Ion dal terra, prendendolo tra le fauci, e lo porse al ragazzo.
"G-grazie..." Disse Ion mentre si riprendeva il suo quaderno, con il timore però di perdere una mano se il grosso cane l'avesse azzannato.
"Tranquillo, le piaci. Ti sta soltanto ringraziando di esserti spostato da sopra le primule." Il ragazzino si avvicinò a dove prima si era accovacciato Ion. "Per fortuna questa non è una della aiuole principali, se no il danno sarebbe stato molto evidente."
"Sono davvero mortificato..."
"Non fa niente, dagli un po' di tempo e torneranno in forma. Soltanto, sii più attento quando cammini per il giardino."
Il ragazzino si rimise in piedi e si voltò verso Ion, porgendogli una mano.
"Io sono Liko, il figlio del giardiniere. Tu invece sei Ion, giusto?"
"Sì..." Rispose Ion timoroso, stringendo la mano dell'altro.
"Mio padre mi ha parlato di te, dovremmo avere la stessa età. Esci spesso in giardino?"
"Qualche volta..."
"Allora ti andrebbe di trovarci assieme, sembra che a Flora tu piaccia molto."
"Ma se mi ha ringhiato addosso fino ad adesso!"
"Lei ringhia contro tutti all'inizio, ma è una brava cucciolona. E poi lei non è un cane da guardia, è tutto fumo e niente arrosto!"
Ion guardò con sguardo sospettoso Flora, la quale, invece, aveva inclinato leggermente la testa, con la lingua a penzoloni, e scodinzolava allegra.
"... Ci penserò su..."
"Come vuoi. Se vuoi passare del tempo con noi, ci troverai qui in giro per il giardino. Ci vediamo! Andiamo Flora."
Liko si diresse verso la casa dei servitori con Flora al suo fianco che lo seguiva trotterellando allegramente.
Che tipo strano... Pensò Ion tra sé e sé mentre rientrava nella villa principale visto che il suo tempo libero stava quasi per scadere.

Ion & Liko ~ OS (Concorso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora