"Mi dispiace dirtelo Mia ma devi alzarti, tua madre vuole una mano con le buste" disse Sven guardandola sbuffare. Il ragazzo sorrise, posò le buste che teneva in mano e si sedette a tavola in attesa.
Pochi minuti dopo tutti si erano accomodati, fuori la neve continuava a cadere vorticosamente.
"Allora ragazzi miei" esclamò Lidio mentre si serviva, "Che avete fatto?"
"Oh nulla di che" rispose Mia con la bocca piena, "Sven vuole sfidarmi"
"Che genere di sfida tesoro?" domandò Lidio tranquillo.
Il ragazzo, che era seduto davanti a lei, sorrise, dopodichè parlò.
"Mia è convinta che il lago sia diventato un cubetto di ghiaccio" commentò vispo Sven, "Ma le ho detto che un lago profondo venti metri non può ghiacciarsi fino in profondità!"
"Parlate del Karersee?" domandò perplessa Eloisa.
"Quanti laghi ci sono a Carezza mamma??" domandò Mia accigliata.
"Sven ha ragione cara" continuò Lidio rivolgendosi alla ragazza. "Quel lago non può ghiacciarsi completamente" concluse, mentre tra Sven e Mia, si generò un'accesa discussione.
"Sven, abbiamo il lago a due passi da casa. Io proporrei di andare a dare un'occhiata uno di questi giorni" disse Mia piena di sè.
"Ci sto" rispose deciso il ragazzo, che pochi istanti dopo si alzò, salutò i genitori di Mia e si diresse a gran velocità in camera sua.
Mia non potè far altro che scuotere la testa e seguirlo, fino ad arrivare al breve corridoio che separava le stanze dei due ragazzi. C'era una grande finestra che dava sul bosco, bianco e misterioso. Solo in quel momento, Mia si rese conto che era da più di cinque giorni che nevicava. I suoi occhi chiari rimasero fissi sulle montagne in lontananza, fino a quando Sven aprì silenziosamente la porta di camera sua e la chiamò.
"Che stai facendo Mia?"
La ragazza si scostò a fatica da lì ma nonostante ciò, prese a camminare ed entrò nella camera di Sven. Notò subito che si era accovacciato per terra, proprio sotto la piccola finestra vicino al letto. Mia aveva una dote unica nel cogliere l'umore delle persone, specialmente se si trattava di quello di Sven. Un brivido le attraversò la schiena, forse perchè aveva già intuito cosa stava succedendo.
Non appena si sedette affianco a lui, Sven cominciò a parlare, la voce fioca e tremolante...
"Domani sono diciassette Mia, diciassette anni che se ne sono andati"
Sven cercò di trattenere le lacrime ma non ci riuscì. Mia si alzò di colpo per chiudere la porta, voleva cercare di evitare visite indesiderate. Era passato un po' e Sven si era sfogato, lentamente riprese a parlare.
---
Quando avrò ottant'anni e sarò seduto sulla mia sedia a dondolo, mi metterò a leggere Harry Potter.
E la mia famiglia mi domanderà: "Dopo tutto questo tempo?"
Ed io risponderò: " Sempre"
Alan Rickman
Volevo dedicare questo capitolo ad Alan Rickman, un grandissimo uomo ed attore che purtroppo, ci ha lasciati proprio oggi.
Ciao Alan ♥
YOU ARE READING
Sven
FantasySven è un ragazzo di diciassette anni che vive con Mia e la sua famiglia da quando i suoi genitori, una tragica notte, scomparvero senza lasciar traccia. Allora, i Merz espressero un unico desiderio prima di andarsene: affidare Sven ai Pichler, la f...