UN AMORE DI LA' DAL TEMPO

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Orléans, 1015 d.C.

L'era merovingia. Fu un'era di successi e prosperità per la Francia,  sotto il regno e l'influenza del potere di Carlo Magno. Quell'era fu un vero e proprio sorgere di innovazioni e conquiste. Un periodo dove l'unificazione del paese sembrava fosse il leit motiv, seppure non sapessero nemmeno di che cosa si stava parlando. E fu proprio con l'avvento del feudalesimo, creato appositamente per evitare una sovranità centralizzata all'imperatore supremo, che l'unione del paese si fece sempre più forte e potente. L'imperatore sceglieva dalle famiglie nobili eredi che potessero governare le terre divise in modo che la popolazione non facesse riferimento solo al sovrano. La gente comune, del popolo, serviva il feudatario con dedizione e costanza. Quelli che venivano dalle famiglie più ricche venivano arruolati come cavalieri del feudo, mentre alcuni dei più poveri, quelli che prima lavoravano coltivando terre per i nobili, si cominciarono a dedicare completamente al feudatario, omaggiandolo di ogni loro servigio. E fu proprio durante il mio regno che, al mio cospetto, si erano presentate orde di uomini e donne che si dissero pronti a servire il mio assolutismo e potere.

Il mio nome è Harold d'Orléans deuxième, ma per comodità mi facevo chiamare Harry, soprattutto dalle persone che mi erano più vicine, tra cui la mia famiglia e i miei pochi amici, che fortunatamente potevo contare sulle dita di una mano.

Le mie origini sono per metà britanniche, da parte di mia madre, Anne Mary Cox, baronessa di Wessex, e per metà francesi, da parte di mio padre, il duca Jean Jacques d'Orléans. A soli vent'anni sono diventato governatore di uno dei feudi più centrali e rispettati di Orléans, dopo essermi sposato in matrimonio combinato con la contessa Nicole de Lavoisier. Non fraintendetemi, ho sempre voluto bene a mia moglie ed ho avuto una stima colossale di lei, era una donna stupenda e una gran governatrice al mio fianco. Siamo cresciuti insieme, fin da bambini, quando le nostre famiglie avevano già progettato il fatto che ci saremmo dovuti sposare una volta cresciuti e imparato i doveri e gli onori della nobiltà. Ma non la amavo. Ero giovane, volevo trovare l'amore perfetto, e di sicuro non era lei la donna della mia vita, o meglio l'amore della mia vita.

E' anche d'obbligo dire che la lussuria, l'abbandonarsi al piacere sessuale, era l'ordine del giorno nella nostra società. Ma il tutto andava fatto di nascosto, si dovevano stabilire dei veri e propri sotterfugi per poter amarsi senza che nessuno ci potesse mettere becco. Se si avesse voluto fare del sano sesso, o addirittura amare una persona al costo di perdere il regno e il proprio potere, avrebbe dovuto essere un'azione completamente occultata agli occhi del popolo, della nobiltà e dei commenti indiscreti.

Anche l'orientamento sessuale era una questione che doveva ritenersi esclusa da quello che i principi nobili prevedevano, soprattutto quella del feudatario. Noi governatori avevamo il compito di presiedere il nostro feudo, soddisfare le richieste del nostro popolo e della nostra servitù, a patto che non fossero desideri fuori dal mondo, e sposarci con donne del nostro ceto sociale, per distogliere la popolazione da qualsiasi tipo di pettegolezzo e giudizio negativo nei nostri confronti. Ed è quello che fui costretto a fare io, come vi dicevo, per non cadere nel ridicolo. Ma il mio orientamento sessuale era di un altro tipo. A me piaceva il mio stesso sesso, e i miei genitori ne erano totalmente al corrente. Tuttavia, non potevano permettere che io mi mettessi in cattiva luce per un capriccio, come lo chiamavano loro. Eppure non avevano capito che non era un capriccio, il mio. Era solo il desiderio di amare fedelmente la persona che avrebbe rapito il mio cuore, e quella persona sarebbe stato un uomo, in gran segreto o no.

Quello che vi voglio raccontare riguarda proprio questo. Voi credete nell'amore a prima vista? Io evidentemente sì. Mi successe davvero di innamorarmi non appena misi gli occhi su un ragazzo, particolarmente bello, quanto misterioso. Sì, mentre avevo giurato fedeltà a mia moglie. E sì, mentre, a detta di tutti, il mio compito principale era quello di far credere alla gente che fossi innamorato follemente di lei. Sapevamo tutti benissimo che un matrimonio combinato non avrebbe mai portato dei frutti maturi, ma il pensiero comune non aveva neanche una briciola di coraggio per poter ammettere che tutto questo era fondamentalmente vero.

Un amore di là dal tempo - Larry Stylinson #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora