Quattro anni prima.
Finalmente era arrivato l'ultimo giorno di scuola e cosa si fa ogni volta che l'anno scolastico finisce?
Gavettoni, ovvio!
Buttai lo zaino a terra nel cortile dell'istituto scolastico e corsi alla fontanella più vicina, per riempire d'acqua l'unica bottiglia che avevo portato da casa.
Nemmeno il tempo di avvicinarmi alla mia migliore amica Dakota, che vengo bagnata da quell'idiota di Tyler.
Così, zuppa dalla testa ai piedi, mi girai e gli rovesciai tutta la bottiglia di un litro addosso, ridendo e urlando:"Ti sta bene, stronzo!".
Io e Tyler ci conoscevamo dall'asilo, i nostri genitori erano amici da sempre e quindi spesso lo trovavo a casa; per i miei genitori era come il terzo figlio.
Sì, perché avevo un fratello più piccolo di me di tre anni: Aaron.
Tyler mi strinse in un abbraccio, che subito ricambiai. Se per i miei genitori lui era il terzo figlio, per me era come un fratello.
Dakota, si avvicinò a noi e ci canzonò, dicendoci quello che ci ripeteva ormai da sempre:"Piccioncini, quanto siete carini!".
Tyl divenne semplicemente rosso in volto, mentre io le risposi, per l'ennesima volta:"Ma la smetti? Lo sai che siamo molto amici e nient'altro!".
Annuì, poco convinta come sempre e ridacchiando, mentre il colore del viso di Tyl, ritornava normale.
Continuammo a fare gavettoni agli altri, unendoci come tre alleati, dopodichè bagnati dalla testa ai piedi, recuperammo gli zaini e ci avviamo alla fermata del pullman, per ritornare a casa.
Aspettamo circa 20 minuti, dopodiché salimmo sulla linea che prendevamo tutti i giorni. Solo che quella sarebbe stata l'ultima volta, poi per tre mesi, non avremmo più rivisto quel pullman malandato e molto vecchio che però camminava ancora.
Occupammo i posti infondo, come sempre. Eravamo molto abitudinari, questo sì.
All'improvviso mi assalì una tristezza assurda. Tornare a casa, per me era come andare all'inferno.
Già sapevo che appena entrata dalla porta, avrei trovato i miei genitori che litigavano e mio fratello chiuso in camera sua, con le cuffie nelle orecchie, per non sentire le loro urla.
Non era molto più piccolo di me, ma gli faceva male tutto quel fracasso, gli facevano male quelle litigate ogni giorno.
Ma la colpa era solo di mia madre, che non sapeva fare la moglie e aveva sempre qualcosa su cui lamentarsi.
Mio padre era un grande lavoratore e visto che in casa erano sempre entrati molti soldi, mia madre aveva fatto una vita ricca e agiata. I veri litigi tra loro, erano iniziati quando l'azienda di mio padre fu vittima di una piccola crisi, i soldi erano diminuiti notevolmente e lei era sempre pronta a lamentarsi con lui, se non poteva avere quella collana costosa, che aveva adocchiato giorni prima e che desiderava molto, a suo dire.
Ma cosa poteva farci mio padre se i soldi erano diminuiti, se c'erano gli operai e le tasse da pagare, se la crisi aveva colpito anche lui?
Lui poteva solo andare a lavoro e basta, poteva solo provare a non far mancare nulla ai suoi due figli e alla moglie; ma quest'ultima, pretendeva troppo, viziata com'era.
Dakota mi riscosse dai miei pensieri, sussurrandomi all'orecchio:"Oddio, guarda lì che figone assurdo!".
E infatti, davanti ai miei occhi si presentò un ragazzo con i capelli castano chiari ben sistemati, un po' di barba gli ricopriva il mento e le guance, due labbra rosse spuntavano da essa e un sorriso si fece strada sul suo volto, salutando un amico.
Lo vidi avviarsi verso di me e il cuore accellerò i battiti.
Appena fu abbastanza vicino, scoprii che aveva due occhi blu che erano qualcosa di stupendo.
Il mio primo pensiero fu quello di volermi perdere nella profondità di quel mare immenso, che sembravano i suoi occhi.
"Ehi, posso sedermi qui?", mi chiese, con la sua voce calda, indicando il posto vuoto accanto a me.
Annuii semplicemente, incapace di dire una sola parola.
Si sedette e dopo pochi secondi, si girò verso di me e mi sorrise. Mi porse la sua mano grande e mi disse:"Piacere, sono Aiden.".
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Help me to love again
RomanceAlison Williams è una ragazza di ventun'anni nata a Vancouver, ma vive a New York da quando ha conosciuto suo marito, Aiden Harris con cui ha avuto una bambina: Yasmine. Aveva solo diciassette anni quando è rimasta incinta di sua figlia, pertanto i...