Hunter - gennex

Parte I

Le persone che mi conobbero in giovinezza spesso si chiedono cosa mi abbia fatto diventare così, cosa mi abbia indurito così tanto da soffocare il vecchio Alessio Iodice.

Nella mia vita non è cambiato niente e allo stesso tempo è cambiato tutto. Sono ancora il capo clan dei Vampiri di Napoli ma anche io fatico a riconoscermi, sono diventato freddo, severo ho ucciso tutte le mie emozioni.

Una decina di anni fa mi chiesero se mai avessi provato dei sentimenti e se mai mi fossi innamorato. Posso dire di sì con certezza ma allora non risposi per non mostrare il lato debole di me che c'era, c'è e ci sarà sempre. È tuttavia solo ora che ho deciso di scrivere questo. Non può definirsi libro perché troppo breve e non è una lettera perché non ha destinatario. Tuttavia non voglio annoiare il lettore con i miei dubbi ma preferisco di iniziare subito la narrazione.

Conobbi Genn Butch il 21 novembre 2012

Io avevo 325 anni, lui 17. Ma non è l'età a dettare le regole dell'amore.

Mai nella mia vita avevo avuto a che fare con degli Shadowhunters. Non ne avevo mai avuto la possibilità né l'intenzione; li consideravo creature infide, spietate e crudeli. Pensavo si comportassero come se fossero delle creature superiori perché compivano il "volere dell'Angelo". E lo facevano, molti di loro considerano tuttora noi Nascosti alla stregua di animali solo perché dentro di noi c'è una piccola componente demoniaca. Con il tempo ho imparato ad apprezzarli e stimarli anche se molte cose che fanno ancora non le approvo.

Nonostante fosse novembre inoltrato era una serata piuttosto calda, per una volta avevo deciso di andarmi a godere una bella partita allo stadio. Mancavano 10 minuti alla fine ma mi annoiavo terribilmente così congedai i miei amici deciso a tornarmene a casa.

Uscito dallo stadio avevo notato subito che qualcosa non andava, tre ragazzi in nero osservavano da lontano un gruppetto formato da due uomini e una ragazzina. Ad un tratto i tre ragazzi si avvicinarono al gruppo. Capii subito che si trattava di Shadowhunters o Nephilim o cacciatori di demoni, come preferite. Avevano rune tracciate sulle braccia e sul collo. Il più alto impugnava una spada enorme e aveva dei pugnali legati alla cintura, aveva i capelli scuri e un accenno di barba; avrà avuto 25-26 anni. Lo seguiva un ragazzo, anche lui alto con i capelli castani ma più giovane, forse aveva 17-18 anni; anche lui aveva diversi pugnali alla cintura ma impugnava due spade di media lunghezza che emanavano un bagliore azzurrino. Il terzo era più basso, aveva i capelli biondi e impugnava un arco argentato, in spalla aveva una feretra piena di frecce e aveva uno stiletto legato agli anfibi neri. Non dimostrava più di 15 anni.

I due uomini nel frattempo stavano strattonando la bambina; i cacciatori allora uscirono allo scoperto. Dopo una veloce occhiata con il ragazzo dalle due spade, il biondo si allontanò velocemente con la ragazzina. Tanto lontano da tenerla fuori dal conflitto ma abbastanza vicino da controllare i suoi compagni.

Tra gli altri quattro nel mentre era scoppiata una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi. Il più grande degli Shadowhunters stava combattendo contro uno dei due uomini che nel frattempo si era trasformato. Demoni, dovevo immaginarmelo.

Eidolon per la precisione, mutaforma.

L'altro cacciatore era alle prese con un demone a cui piaceva apparire e sparire nel nulla. Il ragazzo lo colpì varie volte con le due spade ferendo gli arti del demone. Quest'ultimo ormai grondante di icore sparì per quasi un minuto per poi riapparire in forma umana alle spalle del cacciatore prendendolo per il collo, le spade caddero a terra con un tonfo. Stavo per intervenire quando un sibilo tagliò l'aria. Una freccia rossa si era conficcata nel cranio del demone facendogli produrre un orribile suono. Il giovane si era velocemente divincolato dalla presa e aveva ripreso a combattere. Non gli prestai più attenzione per tutto il resto del combattimento.