Capitolo 1

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Apro gli occhi e mi rigiro nel letto, ancora assonnata e desiderosa di passare qui ancora qualche ora. Sto per cedere alla tentazione, quando mi ricordo che giorno è oggi. Oggi è il mio primo giorno nel nuovo liceo, oggi è il giorno in cui tutti i miei incubi diventano realtà. Ho sempre chiesto a mia madre una sola cosa: finire il liceo in un unica scuola, senza dover cambiare. Purtroppo la mia richiesta non è stata ascoltata, e oggi mi ritrovo a dover riniziare da capo una vita in questa stupida città che la mamma tanto ama ma che io tanto odio. La trovò una città inutile, senza divertimento e speranza di via d'uscita, mi sembra una trappola. I miei pensieri vengono interrotti da una voce acuta e ansiosa che strilla dal piano di sotto di prepararmi per il "grande giorno". Contro la mia volontà mi alzo dal letto, o faccio un movimento che assomiglia a quello. Vado in bagno e mi sciacquo la faccia, mi faccio una doccia e vado ad aprire l'armadio per trovare qualcosa di decente da mettermi. La mamma vuole che metta quell'orribile abito verde militare a maniche corte accollato e aderente. Ma, visto che le ho già fatto il favore di alzarmi dal letto, mi sembra scontato che adesso posso mettermi ciò che voglio. Caccio via quel pensiero che mi invoglia, perché so che se lo faccio, dovrò tornare qui a cambiarmi. Perciò opto per una gonna bordeaux morbida che mi arriva appena sopra il ginocchio, e mi infilo un maglioncino morbido bianco a maniche lunghe che piace tanto a mia madre, in modo da essere accettabile per lei. Scendo le scale e mi tuffo letteralmente sul caffellatte caldo che mi aspetta sul tavolo. Cerco di ignorare le occhiate che mia mamma mi lancia, anche se non so se sono per come mi sono vestita o per come mi sono buttata sulla colazione. Passa qualche minuto finché la voce acuta e fastidiosa di mia madre dice:"spero che tu sia soddisfatta del tuo outfit". E se ne va in salotto emettendo rumori fastidiosi prodotti dai tacchi troppo alti che battono sul parquet. Dieci minuti dopo mi ritrovo in una macchina che profuma di eucalipto, un profumo che detesto con tutto il mio cuore. Per fortuna il tragitto da casa al liceo è breve, perciò non devo sentire per troppo questo odore. Appena arrivati, nonostante io non sia affatto eccitata per questo giorno, esco dalla macchina più velocemente possibile pur di scappare da quell'odore. Fisso il palazzo color crema che si estende davanti a me. È pieno di ragazzi che ridono, corrono, parlano con altri ragazzi. Ma in fondo che cosa dovevo aspettarmi ? Mi faccio forza e avanzo attraverso il prato, cercando di rimanere calma, sperando che questo posto non sia così orribile come sembra.

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