Capitolo uno

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Sono Rosa Cirillo, ho i capelli di media lunghezza biondi, gli occhi marroni, magra, altezza normale. Manca una settimana all'inizio della scuola e mia madre mi ha convinta ad abbandonare gli studi in Italia per intraprendere un College a Londra. Lei, Anna, è nata a Londra mentre mio padre, Paolo, qui in Italia, decisero di restare qui dopo la mia nascita.
Mia madre avendo conoscenze in quel college, avendolo frequentato, aveva amicizie, iniziò a fare varie chiamate per cercare di farmi iscrivere.
"Okay,fatto!" Urlò dalla cucina. "Cosa?" chiesi di rimando, "Ti ho iscritta, però dobbiamo prenotare un volo al più presto" disse, accendendo il computer per prenotare un volo diretto a Londra il prima possibile. Mia madre amava la sua cittá e non vedeva l'ora di tornarci, aveva tutti parenti lì. Erano le quattro e mezza del pomeriggio e come il mio solito stavo su whatsapp, ora non pensate che sono una ragazza ribelle a cui non frega della scuola, al contrario, ho ottimi voti.
Da Jenny:
Quindi partirai?
A Jenny:
Si,a quanto pare..
Da Jenny:
Come faccio io senza di te?
A Jenny:
Lo stesso vale per me..

Jenny era l'unica che mi sarebbe mancata, era la mia migliore amica, c'era sempre stata e a doverla lasciare non ci avevo mai pensato. Mi aveva fatto andare alla prima festa, era la prima con cui avevo dormito e sicuramente l'unica che stesse simpatica ai miei. Non l'avrei scordata. Per non pensare alla mia partenza, le chiesi di Giorgio, il ragazzo che le piaceva.
Parlammo fino alle sette di lui, "a tavolaaa!" urlò mia madre in modo che io e mio padre sentimmo.
Aveva cucinato le pennette con la salsa (che amo) e per secondo la cotoletta con le patate. "Tra due giorni partiamo" disse mia madre interrompendo il silenzio. "Cosa?" chiesi, non era proprio una domanda, avevo capito ma speravo di aver sentito male. "Tesoro..hai capito" disse mio padre. Senza dire niente, mi alzai da tavola andando in stanza, presi il telefono e scrissi a Jenny.
A Jenny:
Partiamo tra due giorni
Da Jenny:
COME?!
A Jenny:
Ti capisco! Il bello è che mio padre è d'accordo.

Ero un po' arrabbiata coi miei per questa notizia, ma io avevo accettato di andare lì a studiare, la colpa era anche mia. Mi addormentai senza rendermene conto, con la chat aperta di Jenny. Mi svegliai verso le sei per andare a scuola, l'ultimo giorno. Misi le superstar, un leggins nero ed una maglia bianca lunga, legai i capelli e misi giusto un po' di trucco. Erano le otto quando arrivai fuori scuola, Jenny mi avvolse in un grande abbraccio. Nessuno sapeva che il giorno dopo sarei partita, a parte la mia migliore amica, e non credevo fosse necessario farlo sapere a chiunque.
La fine delle lezioni arrivò in fretta, quella giornata in effetti scorreva veloce. Prima d'incamminarmi prendendo la strada verso casa, Jenni mi abbracciò "promettimi che ci sentiremo" disse. "Ogni giorno" risposi, ero sicura di ciò che dicevo. Ci staccammo solo dopo una decina di minuti. Misi le cuffie e iniziai a camminare sotto il sole di quelle giornate, iniziai a notare ogni dettaglio del paese in cui vivevo pensando che sarebbe stata tutt'altra cosa a Londra. Una lacrima mi scese sul viso, dopo poco anche altre la seguirono, mi fermai nel parchetto vicino casa, giusto il tempo che delle lacrime non ci fosse nessuna traccia.

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"Svegliaa" sentii mia madre strattonarmi leggermente ripetendo quella parola. "Che ore sono?" chiesi, credendo di essere in ritardo per la scuola. "Le dieci, ti ho staccato la sveglia" rispose, mentre era appoggiata alla porta con le braccia incrociate. "E perchè?" le domandai, non avevo mai perso un giorno di scuola. "È l'ultimo giorno che stiamo qui, ho pensato che volessi riposarti" disse prima di uscire dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Mi alzai dal letto, presi il telefono, avevo una chiamata persa e un messaggio da Jenny.
Da Jenny:
Non vieni?
A Jenny:
Mia madre mi aveva staccato la sveglia

Posai il telefono e scesi in cucina, almeno avrei fatto colazione. Mi riscaldai il latte trovandomi un cornetto con la nutella sul tavolo. "Dopo dovresti iniziare a fare le valigie" disse di nuovo mia madre. Anuii e continuai a mangiare.
Lavai la tazza e tornai in camera, ovviamente mia madre mi aveva gia' preparato una valigia sul letto, aperta. Aprii l'armadio e iniziai a riempire la valigia; la stanza rimase vuota. Nel pomeriggio avevo in programma di vedermi con Jenny, almeno per l'ultimo saluto. Ci incontrammo al parco vicino casa mia. "Ricorda la promessa, spero che ti troverai bene" mi disse cercando di non piangere. "Sará così" risposi, rendendomi conto di non averlo detto in modo convinto, ma tutt'altro.
Parlammo del più e del meno fino a salutarci, "non è un addio" le urlai mentre continuavo a camminare per andarmene. "A presto" rispose, sorrideva, era un sorriso sincero.

#Spero che piaccia a qualcuno, presto scriverò il capitolo due.

Story Of My Life ||ZaynMalik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora