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Sono sempre stata tifosa della Roma, pur abitando molto lontano da quella città, e fin da bambina sentendo i cori e guardando tutte quelle bandiere e striscioni alla tv mi scendeva quasi una lacrima di gioia. Alle elementari quando mi chiedevano chi fosse il mio idolo calcistico rispondevo con un:<<Totti!>> senza pensarci due volte, e ancora adesso, dopo tanti anni, rispondo allo stesso modo; purtroppo non sono mai stata allo stadio, non ho mai cantato dei cori in curva sud, né sventolato bandiere giallorosse o acceso un fumogeno, ma l'amore supera anche la distanza no? Fino a poco tempo fa sognavo di andare in curva a cantare con i miei fratelli romanisti, tutti uniti, tutti insieme, tutti lì per incoraggiare e incitare la nostra Roma, con una sciarpa al collo e la maglia del capitano, e subito dopo i goal gli abbracci, le lacrime, il cuore a mille, un "forza Roma" urlato al cielo dell'Olimpico! Lo sognavo quasi ogni notte, mi ripetevo: prima o poi accadrà, prima o poi sconfiggerò la distanza e sarò lì, a pochi metri da loro e a pochi centimetri dai miei fratelli, perché noi romanisti alla fine siamo come una famiglia, tanta gente unita da un solo grande amore, che nessuno separa, né adesso, né mai, o almeno così credevo.

Anche se tutti, noi no.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora