Qualche tempo dopo quel mio sogno iniziò a sgretolarsi, ricordo che lessi un post su Facebook in cui c'era scritto che a breve avrebbero diviso le curve di Roma e Lazio, ci sarebbero state delle barriere, la curva non sarebbe più stata unita per "questioni di sicurezza" o come li chiamano loro, leggevo di gente che vendeva i propri abbonamenti in sud, o che cercava quello dello stesso settore dei suoi amici/parenti, altri che dicevano di voler buttare giù le barriere, e questi ultimi avevano ragione perché la curva non si divide, una famiglia resta unita e non ci sono barriere o ostacoli che tengano. Come ho detto all'inizio io non sono di Roma, ma lì ho molti amici (sfortunatamente anche laziali) che sono stati costretti a restare a casa, e non dagli ultras ma da chi ha avuto l'idea malata di dividerci, i romanisti preferiscono guardare la partita in tv anziché andare allo stadio perché non hanno più accanto i propri fratelli, non possono muoversi dai loro posti assegnati, non sono più liberi di tifare, di poter abbracciare l'amico o la fidanzata dopo una rete; a loro stringe il cuore ritrovarsi su un divano e non su quei seggiolini blu, ma stanno combattendo una battaglia, che spero vincano.