"Behati! Hai intenzione di svegliarti o preferisci perdere il primo giorno?"
Le urla di mia madre rimbombavano nella piccola casa, mentre continuavo a rigirarmi nel letto cercando di tapparmi le orecchie.
Costretta, svogliatamente mi alzai dal letto e corsi in bagno a fare una doccia veloce.
"Behati..." La voce di mia madre contiuava ad urtarmi i timpani "...vuoi deciderti a scendere?"Uscita dalla doccia mi avvolsi in un'asciugamano.
"Dammi un secondo"urlai in risposta cercando di sembrare il meno scocciata possibile, si altera con poco e non facciamo altro che litigare.Accesi lo stereo e finii di prepararmi in fretta, presi le ultime cose e poi mi guardai allo specchio.
"Pronta per il tuo ultimo anno da liceale Beaty"
Sospirai prendendo lo zaino e mi chiusi la porta alle spalle rientrando subito dopo rendendomi conto di aver lasciato lo stereo acceso,come da mio solito, al canto al quale guardo la foto di me e Ryan insieme.
Passata un'estate intera senza di lui avevo bisogno di rivederlo.Di corsa uscii nuovamente dalla stanza fiondandomi al piano terra.
" Buongiorno mamma" mi stampò un bacio in fronte.
"Allora pronta tesoro?"
Mi posò davanti una tazza di cappuccino ed un cornetto."Si infondo è solo un giorno come tanti!"
Diedi un morso al cornetto aspettando la risposta di mia madre, che in quel momento era intenta ai fornelli.
" Beh, io direi che questo sia un giorno speciale..." -mi rivolse un amorevole sorriso e tornò ai suoi fornelli-"...il tuo ultimo anno da liceale..non posso neanche pensarci" disse con occhi sognanti, come se le stessero passando tutti i miei anni di scuola davanti agli occhi in quel preciso instante. "Insomma, voglio dire, cavolo Behati, sono fiera di te"Ecco le parole che aspettavo, quelle parole che ha usato il mio primo giorno di quinta elementare, di terza media ed eccoci qui...non oso pensare a cosa dirà l'ultimo anno di università, potrebbe anche svenire, posso aspettarmi di tutto.
" Bene mamma, è tardi, meglio se vada, ci vediamo a mezzogiorno." Gli lasciai un bacio sulla guancia .
Presi giubbotto e zaino e mi avviai alla porta, prima che la chiusi definitivamente sentì un saluto da parte di mia madre 'Ciao tesoro, buona giornata' . Non risposi e mi chiusi la porta alle spalle.L'attesa dell'autobus era stressante, la solita routine mattutina, aspetta l'autobus , cerca il posto, scendi , entra nell'inferno e poi il diavolo sceglierà la tua sorte del giorno.
"Ma buongiorno"
Un tenero bacio mi si posò sul lato della bocca.
Ryan.
"Buongiorno" sorrisi.
I nostri occhi si intrecciarono e l'unione delle nostre labbra sembrò fermare il tempo per qualche secondo.
Ci scambiammo un ultimo sorriso malizioso e ci avviammo nell'aula in cui si sarebbe tenuta la prima lezione della giornata.***
Dopo il suono della campanella tutti gli alunni si affrettarono ad uscire dalle aule, per poi mischiarsi negli infiniti corridoi della scuola.Durante la camminata, non potei fare a meno di notare un ragazzo che non smetteva di fissarmi, mi metteva soggezione,cosa aveva da guardare?
"Ryan, sai per caso chi è quello?" Chiesi al ragazzo al mio fianco indicandogli il biondo infondo al corridoio, senza farmi vedere.
"Quello?"
Annuii in cenno di risposta.
" Ah, quello è Leo Henderson, nuovo della zona, ma gia conosciuto da tutti come miglior giocatore di Rugby,considera che ha fatto le selezioni per la squadra quest'estate e gia si è preso il ruolo di capitano,grandioso non trovi?"
Lo salutò con la mano e ricevette in risposta un saluto da scout. Io mi limitai a girare la testa e lanciargli un occhiataccia.
"Vabbè, e quei tre che gli stanno accanto?"
Li guarda bene e poi riprende a spiegarmi.
"Sono Anthony Illa, Max Cooper e credo Chris Hills... Leo ha vissuto qui in precedenza ma all'età di 10 anni i suoi hanno deciso di trasferirsi in Australia per lavoro, e nulla loro erano i suoi migliori amici prima del trasferimento ed ora li ha ritrovati"
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𝒯𝒽𝑒 𝑜𝓃𝓁𝓎 𝓇𝑒𝒶𝓈𝑜𝓃
Random" Non credevo fosse possibile tutto questo" "Io invece non credevo che fossi la ragione di tutto" Mormorò il biondo. Da quando ho conosciuto Leo.il mio mondo è sembrato capovolgersi, come una palla di vetro. La mia vita è sempre stata perfetta, pr...