Chapter 3

146 10 8
                                    

"Comunque piacere, Giovanni.", il ragazzo castano tese la mano a Gennaro, che era ancora rosso in viso per la figuraccia appena fatta "Gennaro." si limitò a dire, stringendogli poi la mano, solo per non sembrare estremamente scortese.

Giovanni sembrò non curarsi particolarmente della risposta fredda e distaccata del biondo e riprese a parlare "Quindi, ora che ci siamo presentati e sai che non sto flirtando con te, vuoi qualcosa da bere? O pensi di rimanere qui da solo senza fare nulla per tutta la sera?", sorrise.

Gennaro ci pensò su per un attimo, Marta non sarebbe tornata molto presto e si prospettava essere una sera molto noiosa, forse l'opzione migliore era accettare l'offerta di Giovanni, inoltre quel ragazzo aveva un sorriso così bello da essere quasi surreale. Non appena si rese conto del pensiero che gli aveva attraversato la mente, tentò di scacciarlo, non riusciva a capire come una cosa del genere potesse anche solo minimamente sfiorarlo. Improvvisamente capì di non aver ancora risposto alla domanda di Giovanni "Penso che prenderò un Long Island, grazie.", esclamò sorridendo a sua volta. In quel momento, per un millesimo di secondo probabilmente, i loro sguardi si incrociarono, e quel millesimo di secondo a Gennaro parve un tempo infinito.

In quel momento un altro ragazzo, leggermente più alto di Giovanni e alquanto belloccio si avvicinò al tavolo e rivolse un'occhiata quasi di sfida a Gennaro, poi si voltò per parlare con il ragazzo castano "Giò, è ora di tornare a lavorare, non puoi perdere tempo a chiacchierare con i clienti, lo sai", il tono sembrava quasi di rabbia; "David, devi finirla di fare il geloso, gli stavo solo chiedendo cosa volesse bere. A proposito, prepara un Long Island, adesso arrivo", poi Giovanni si avvicinò all'altro ragazzo, che a quanto pare si chiamava David e gli stampò un veloce bacio sulle labbra.

A quel gesto Gennaro abbassò lo sguardo e deglutì. Quindi Giovanni era gay e aveva un ragazzo, quindi, la sensazione che aveva avuto inizialmente era giusta, se lo sentiva, se lo sentiva dentro e quando Gennaro aveva una sensazione di solito era giusta, l'aveva imparato a sue spese purtroppo.

Tutti questi pensieri ingarbugliati lo portarono a ricordarsi di che giorno fosse, ossia il diciassette: come aveva potuto dimenticarlo? Forse si era imposto di non ricordarlo, forse voleva porre fine alle sofferenze che quel numero gli portava e forse il fatto che fosse il diciassette gennaio gli avrebbe impedito di divertirsi quella sera, e l'ultima cosa che voleva era stare un casa a piangere per la morte di sua madre.

'Genn, smetti di pensare, ti fa solo del male!', si impose, ma poi i pensieri tornarono a fluirgli nella mente 'Ma come faccio? Questo numero maledetto rovina sempre tutto e lo sta facendo anche ora!'. Ma perché gli importava tanto che Giovanni avesse un ragazzo? Si erano appena conosciuti, e soprattutto c'era un piccolo dettaglio che avrebbe dovuto impedirgli di fare questo tipo di pensieri: a Gennaro piacevano le ragazze!

Mentre Gennaro pensava, si era creato un imbarazzante silenzio fra i due; Giovanni si rese conto che qualcosa non andava nel biondo: lui era molto sensibile e spesso percepiva l'umore di chi gli stava attorno. Decise quindi di rompere il silenzio per cercare di capire qualcosa in più di quel ragazzo che gli sembrava così intrigante, anche se era passata solo un'ora da quando si erano conosciuti "Allora Gennaro", "Genn, chiamami Genn" lo interruppe il ragazzo, "D'accordo, Genn, dimmi, cosa mi racconti di te?", Giovanni sorrise nuovamente "Dipende, cosa vuoi sapere?" "Non so, tutto quello che ti viene in mente, voglio sapere tutto, dalle cose più importanti come cosa fai nella vita, quali sono i tuoi hobby, a cose più banali come quanti fratelli e sorelle hai, qual è il tuo colore preferito...".

Gennaro ci pensò un po' su, poi esordì "Be', nella vita studio grafica all'università, sono al primo anno, amo l'ordine, la tranquillità, sono una persona alquanto razionale e ciò che studio mi trasmette tutte queste cose, inoltre amo leggere, mi piacciono tanto i libri d'avventura e immedesimarmi in essi. Poi, per rispondere alle altre due domande sono figlio unico e il mio colore preferito è il blu.", Gennaro accennò una risata, parlare con Giovanni era estremamente semplice e lo faceva stare bene, anche se non capiva il perché. "Sei una persona interessante Genn, però mi piacerebbe sapere qualcosa in più riguardo la tua famiglia", Giovanni stava tentando di entrare nella sua testa, voleva capire cosa davvero non andasse e stava centrando il punto. "La mia famiglia è un casino, non c'è molto da dire", Gennaro si incupì leggermente e proprio in quel momento voltò la testa, accorgendosi che David in lontananza li stava scrutando. "Se hai voglia puoi raccontarmi questo casino", tentò di proseguire il ragazzo castano; Gennaro si sentì quasi esplodere "Ma perché ti importa così tanto di me? Ci siamo appena conosciuti e già vuoi sapere cose della mia vita che non ti riguardano minimamente, e inoltre il tuo ragazzo non mi sembra molto felice nel vedere che resti qui a parlare con me, quindi forse è meglio se vai da lui, non credi?". Gennaro tentò di essere il più distaccato possibile nel dire queste parole.

Giovanni aveva decisamente centrato il punto e ora ne aveva avuto la conferma "Ehi, sono solo curioso, tutto qui, e poi a David ci penso io, so fin dove posso spingermi, so dove arriva la mia libertà e parlando con te penso di non fare nulla di male", Gennaro provò a mantenere la calma "Senti, non importa Giovanni, io devo cercare la mia amica, è passato troppo tempo e devo assicurarmi che stia bene.", il ragazzo cambiò discorso, si alzò dal tavolo e sparì nella folla, lasciando Giovanni lì, da solo.

Era il diciassette gennaio, e la vita di Gennaro cambiava.


Ciao bella gente che segue questa storia :).

Siamo giunti al terzo capitolo e io stranamente sono sempre più contenta di quello che scrivo, quindi mi viene sempre più voglia di andare avanti e questa è una cosa estremamente positiva! Vi chiedo solo una cosa, se riuscite potreste lasciarmi un commentino quando leggete? Anche uno negativo se ce l'avete, così so se c'è qualcosa che non vi piace. Se avete commenti positivi invece mi fanno capire che la storia vi piace e mi aiuta anche quello perché mi sprona a scrivere.

In ogni caso tanto love a tutte quante, bye :)

Seventeen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora