Era successo tutto in un attimo.
I membri di Al-Thamen avevano attaccato Sindria, e Yamuraiha si era ritrovata col combattere contro Apollonius, la quale ne uscì, ovviamente, vincitrice.
Mentre Sharrkan, era in difficoltà con uno dei membri, Byoln.
Yamuraiha non poteva di certo mettersi in mezzo per aiutare lo spadaccino, visto che lo rispettava e credeva in lui, questo valeva anche per l'albino.
In un attimo, sotto gli occhi della blu, Sharrkan fu colpito in pieno dietro la schiena da un attacco inaspettato da parte di quell'uomo senza Dio.
Nulla di più orribile e doloroso per lei, vedere l'uomo in cui sperava tanto, che le aveva dato amore e tanti attimi di gioia, felicità e tristezza, svanire sotto i suoi occhi."Non ti perdonerò mai se tu dovessi morire con una spada in mano.."
Queste erano le uniche parole che fuori uscivano dalle labbra della maga, che tentava di trattenere ogni emozione negativa, che prima o poi, sapeva sarebbero esplose e uscite allo scoperto.
Byoln si allontanò in una fragorosa risata, soddisfatto di ciò che aveva appena compiuto."Voi generali siete così patetici, non riuscite nemmeno a difendere ciò che amate!"
Esordì quelle parole beffeggiandosi dello spadaccino inerme, divertendosi nella visione di quest'ultimo disteso per terra.
Non riuscite nemmeno a difendere ciò che amate.
Tali parole rimbombavano nella mente della giovane donna, lasciando che ogni emozione racchiusa in quel momento, fuori uscisse, davvero poteva restare ancora a guardare quello spettacolo così vile?
La donna si fiondò a gran velocità verso il nemico, colpendolo con astio con la sua magia."Sharrar Baraq!"
Pronunciata tale formula, spuntò un enorme drago d'acqua che colpì a gran potenza l'obiettivo, racchiudendo la rabbia più totale della water mage.
Era tutto ciò che poteva fare, poiché ridotta in condizioni pietose, le era rimasta anche poca magia da poter sfruttare.
L'uomo fu stordito per terra dal colpo ricevuto, ormai era, finalmente, fuori gioco.La donna corse dallo spadaccino, e prese il suo volto tra le mani, portandosi con le ginocchia sul freddo terreno, poggiando il suo bastone per terra.
Poggiò la sua fronte su quella di lui, mentre la disperazione iniziava a venir fuori."Non ti perdonerò mai se tu dovessi morire con una spada in mano.."
Ripeteva tra le lacrime, che scendevano sul suo viso violentemente, salate come il mare ricadevano sulla mano dell'albino.
"NON TI PERDONERÒ MAI SE TU DOVESSI MORIRE CON UNA SPADA IN MANO!"
Urlò esausta la blu, non poteva davvero accadere, l'uomo della quale si era innamorata, e che per la prima volta ricambiava i suoi sentimenti, stava svanendo, così, in modo egoistico la vita se lo stava portando via.
"Yamuraiha.."
Piccole parole uscirono dalle labbra dell'albino.
Yamu aprì gli occhi, ancora rigati dalle lacrime e ormai rossi."Sharr..kan .."
Sussurrò lei, lui la osservò e sorrise, spostando la sua mano per poterla poggiare sulla pancia di lei.
" ..Voglio che si chiami Amun"
La donna spalancò gli occhi come non mai, guardando come quelli di Sharrkan, invece, si chiudevano lentamente.
"No.. Non farlo, non abbandonarmi, no.. Non voglio.."
Ripeteva tra i singhiozzi, e le lacrime che non volevano cessare per nulla.
Urlò, un urlo di disperazione mentre la mano di lui, che poco fa era sulla pancia di lei, ricadè sul suolo.*Non ti perdonerò mai se tu dovessi morire con una spada in mano..*
"Io ti amo.."
Disse la water mage, tra le mani stringeva quelle di lui, fredde.
"Non lasciarmi.."
Ripetè, a bassa voce, chinando il volto, ormai cupo, senza espressione, come avrebbe fatto a sorridere senza di lui, come avrebbe fatto tutte le mattine senza di lui, senza i loro litigi quotidiani, senza i loro incontri nascosti la sera, senza i suoi baci, senza le sue carezze, senza i suoi modi di fare esperti che mandavano in estasi la donna, ma che allo stesso tempo la facevano arrabbiare per il suo essere beffardo, come... avrebbe fatto?
"Ti ricordi, quando mi avevi detto di amarmi imbarazzato sul ponte al fiume?"
Sussurrò la giovane, arrendendosi all' evidente scena, al dolore.. faceva maledettamente male.
"Stupido.."
Sorrise sforzatamente tra le lacrime, toccandosi anche lei la sua pancia.
Energia, dolore, non avrebbe mai più pianto, le lacrime le aveva consumate tutte in quel momento.
Masrur si avvicinò alla donna, poggiando una mano sulla spalla di lei, che ancora teneva stretto fra se lo spadaccino."Non guardarmi, in questo momento sono debole, sono senza difese, senza più nulla.."
"Non si dice che, chi piange non è affatto debole, ma forte?"
Disse il Fanalis, quando ad un certo punto la donna si voltò verso di egli e lo guardò, buttandosi tra le braccia di lui.
Un abbraccio pieno di sfoghi, che nessuno avrebbe mai capito, nessuno poteva, in quel momento, fare qualcosa."Master.."
Sussurrò Alìbaba.
"Sharrkan-san.."
Dissero Morgiana e Aladdin.
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Pochi anni dopo.."Mamma, mamma!"
Urlò un ragazzino dai capelli albini, pelle scura e occhi blu come l'oceano, correndo verso l'unica donna che mai avrebbe avuto nella vita.
"Amun! Cosa c'è?"
Disse chinandosi all'altezza del piccolo, osservandolo confusa, mentre dagli occhi del bambino, iniziarono ad uscire delle lacrime.
"....mi sono fatto male"
Disse imbarazzato e imbroncito.
"Sei proprio come lui.."
Sussurrò la donna sorridendo.
"Lui chi?"
Chiese logicamente il piccoletto.
"Oh allora, sai come facciamo passare la bua ora?!"
Disse sorridendo e aggrottando le sopracciglia la maga, prendendo il suo adorato bambino fra le braccia e correndo di qua e di là come se fossero in un parco giochi, ridendo, per poi sfinire sul primo divano trovato nel palazzo.
"Credo mi sia passato!"
Disse sorridendo calorosamente Amun alla mamma.
Lei lo prese in braccio, pizzicandogli le guance e unendo la sua fronte con quella di lui."Se succede qualcosa, vieni sempre qua dalla mamma, intesi?"
"Si mamma! Infondo, sono uguale a lui, no?"
Disse scendendo da dosso alla donna e correndo via spensierato, lasciando Yamuraiha sorpresa, per poi ridere e voltare lo sguardo verso la spada.
Quella spada."Stupido.."
Sussurrò, prendendo l'oggetto tra le mani, stringendolo, mentre delle piccole lacrime iniziarono a solcarle gli occhi cristallini.
"Grazie "
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Do you remember?
RomanceDal testo: "Ripetè, a bassa voce, chinando il volto, ormai cupo, senza espressione, come avrebbe fatto a sorridere senza di lui, come avrebbe fatto tutte le mattine senza di lui, senza i loro litigi quotidiani, senza i loro incontri nascosti la sera...