Love has no labels

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 "Bello il discorso di Aline."
"Sì, molto sentito. Ero tentato di commuovermi, ma questa matita per occhi glitterata non è waterproof e non potevo rovinare due ore di lavoro, per poi rischiare di venire male nelle foto."
Magnus rivolse lo sguardo verso il cacciatore, essendo certo che il suo Nephilim avrebbe sbuffato divertito dalla sua mania di apparire sempre perfetto e restò sorpreso davanti all'espressione crucciata di Alec, che nel frattempo in cui Magnus si era messo a coccolare Presidente, si era seduto sul divano del loro loft, allentandosi la cravatta e scompigliandosi i capelli.
Alexander in smoking era un attentato continuo alla libidine del Sommo Stregone di Brooklyn, il quale aveva pregustato sin da quella mattina il momento in cui avrebbe liberato il suo uomo dai vestiti appena avessero messo piede a casa.
Il matrimonio di Helen ed Aline si era tenuto come cerimonia prettamente mondana. Il Conclave si rifiutava ancora di accordare il permesso agli Shadowhunters di sposarsi, con le loro usanze, con persone del loro stesso sesso. Ridicolo. Ma alle due ragazze pareva non importare. Dopo tre anni dalla morte di Sebastian e con la convalida che Helen non fosse una spia doppiogiochista delle fate, Aline le aveva fatto la famosa proposta e quattro mesi fa la coppia Lightwood-Bane aveva ricevuto l'invito di nozze.
Era stata una bella giornata primaverile. Un'area di Central Park era stata occupata per l'occasione, le decorazioni molto semplici, un gazebo color panna ed entrambe le spose vestite d'oro. Nonostante tutto, ci tenevano alla tradizione.
Era stato rilassante vedere come la vita fosse andata avanti per tutti gli invitati, sebbene nei loro occhi Magnus poté scorgere la malinconia per gli assenti alla cerimonia, ma la felicità era nell'aria, persino il Console si era asciugata le lacrime dopo lo scambio delle promesse.
Che lo stato catatonico di Alec fosse dovuto proprio al matrimonio? Non è che si sentiva anche lui in obbligo di sposarsi? Perché, beh, Magnus non si sentiva ancora pronto. Pare impossibile, ma Bane, in 400 anni di esistenza, non aveva mai pensato a sposarsi. Non sarebbe stato ridicolo da parte sua pronunciare la fatidica frase : "finché morte non ci separi"? Era immortale e non c'era una mattina in cui lui se lo scordasse, poi nessuno dei suoi tanti amanti gli aveva mai chiesto di passare il resto della loro vita con lui , quindi perché Alexander sarebbe dovuto essere diverso? Anche se il suo Fiorellino non era come tutti gli altri...
"-L'amore non ha una forma predefinita. Io sono incondizionatamente innamorata della tua anima, di ciò che rende te la mia Helen. Ti amo per il semplice fatto che tu sei tu.- Per te, Aline che intendeva? Che se Helen fosse stata uomo l'avrebbe amata lo stesso? Ma mia cugina è lesbica....non capisco" Alec si prese il volto fra le mani, strofinandosi la faccia con un gesto stizzito. Odiava la sua mente che voleva sempre dare una spiegazione al comportamento altrui, si ingegnava per trovare la soluzione e se era scomoda, cercava un modo di girarci intorno fino a quando non era costretto a sbatterci contro. Come aveva tentato di comprendere l'interesse immediato di Jace per Clary, provando a negare a se stesso che la rossa era riuscita in ciò che a lui era precluso per via delle leggi del Codice e dell'orientamento sessuale del suo parabatai, ma davanti allo sfogo del biondo alla scoperta, che poi si rivelò infondata, di essere il fratello di Clary, Alec dovette gettare la spugna, perché il cuore dell'allora Wayland apparteneva ormai alla Fairchild. Allo stesso modo, il Lightwood si era spremuto le meningi al fin di capire il perché di tutta quella disponibilità di Magnus ad aiutare un gruppo di Shadowhunters, figli di coloro che lo avevano attaccato quand'erano membri del Circolo. "Lo faccio per te, Alexander" era quella la soluzione, ma come era possibile che un uomo come il Sommo Stregone di Brooklyn si fosse affezionato a lui a tal punto? Era un semplice Nephilim, né il combattente migliore come Jace né il più affascinante come sua sorella Isabelle, lui era semplicemente Alec, niente di eccezionale e poi al tempo temeva ancora il giudizio della gente...
"Fiorellino, io ti amo perché sei il mio guanciotte dolci. Non che mi dispiaccia il tuo corpo perfetto, i tuoi capelli neri e gli occhi azzurri, la mia combinazione preferita, ma ho conosciuto tanti bei ragazzi nella mia vita, non esserne geloso, ma io mi sono innamorato di te, non di loro."
Magnus si era seduto accanto al fidanzato, accarezzandogli i capelli.
"Tu mi avresti amato anche se fossi stato donna?" gli chiese Alec sorpreso.
"Certamente" affermò con sicurezza il Nascosto, ottenendo in cambio solo l'alzamento delle sopracciglia dell'altro.
"Ne dubiti, Fiorellino? Beh, forse se tu fossi nato donna a quest'ora staresti con Jace.. non farmici nemmeno pensare che sennò riempio la stanza del tuo parabatai di papere, ma se hai bisogno di prove, te le procurerò!"



"Magnus, sei sicuro di quello che stai facendo?"
"Assolutamente."
"Quante volte hai cercato di aprire un varco fra mondi paralleli?"
"C'è sempre una prima volta, no?"
"E' davvero necessario?"
"Certo, ti devo dimostrare che ti amerei anche se avessi le tette!"
Lo Stregone si muoveva da una parte all'altra del soggiorno dell'appartamento, disegnando su pareti e pavimento strani simboli, che apparivano parecchio minacciosi agli occhi del Nephilim.
"Magnus, ti prego, se sbagliassi qualcosa e ci ritrovassimo una versione di Sebastian sopravvissuta dentro casa?" tentò di farlo ragionare il Lightwood.
"Dubiti dei miei poteri, Fiorellino?" Bane si arrestò dal suo andirivieni, scoccando al ragazzo un'occhiata che sembrava metterlo sull'attenti sulle prossime parole da pronunciare.
"Io?" Alec ovviamente non voleva insinuare ciò...
"Ancora non ho scoperto l'incantesimo per far parlare gli animali, ma se Miao potesse, ti suggerirebbe di chiudere quella magnifica bocca che ti ritrovi perché ti stai andando ad infilare in una situazione alquanto disdicevole. Lascia il Sommo Stregone di Brooklyn a lavorare."
"E se chiamassi Catarina per un consulto?"
"Alexander?"
"Sì?"
"Ti costringo ad accompagnare me e tua sorella a far shopping se non la pianti, lo giuro su Lilith" la risposta alla minaccia del Nascosto fu un silenzio tombale "Bravo Shadowhunter."
Alec aggiunse a bassa voce, sperando di non irritare ancor più l'uomo al punto da fargli mettere in atto la sua promessa "Non voglio che ti succeda niente, Magnus. Erano solo delle mie riflessioni ridicole, ho già te e mi basta. Non mi interessa scoprire cosa avrebbe fatto un'ipotetica me al femminile!"
"Beh, adesso sono curioso io, e sappi che sarai severamente punito se in un mondo parallelo stai con biondo tinto!"
"Jace è biondo naturale.."
"SHHH! Ho quasi completato la mia opera d'arte."
"Che Raziel ci protegga..."



"Ero convinto di esserci riuscito..."
"Può capitare, Magnus."
"Non a me! Sono il fottuto Sommo Stregone di Brooklyn, dopo Edom ero sicuro di aver capito come funzionassero le realtà parallele.."
"Ehi, magari ti sarebbe piaciuta la mia versione donna e mi sarei ritrovato geloso di me stesso" cercò di tirarlo su di morale Alec, scherzando sul suo maggior difetto.
"Non saresti capace di condividermi nemmeno con l'altra te?" domandò divertito Magnus, dopo aver raggiunto il Nephilim, sdraiato sul letto, con indosso il pigiama, che fortunatamente per lui non prevedeva alcuna maglietta.
"No, tu sei solo mio" sussurrò il cacciatore, mostrando quella sfrontatezza che scorreva nel sangue dei Lightwood da generazioni, per poi attirare a sé il Nascosto e dare uno scopo alla Runa della Resistenza che si era tracciato poco tempo prima.


Alec non aveva molta voglia di alzarsi quella mattina, avrebbe preferito restare sotto le coperte con il suo fidanzato, se quest'ultimo non si fosse già svegliato e non avesse monopolizzato il bagno, senza dimenticare che i suoi genitori pretendevano che almeno qualche volta si facesse vedere all'Istituto, anche se prediligeva dirigersi direttamente alle ronde con i suoi fratelli.
Magnus aveva la tendenza di cantare sotto la doccia e per quanto lo amasse, il Nascosto era stonato e Alexander voleva evitarsi il mal di testa mattutino. Si sarebbe preparato il caffè con la macchinetta della Nespresso, "perché, Fiorellino, ti pare che ce l'ha George Clooney e non io?", ma almeno lo Stregone si era degnato di andarla a comprare al negozio, sotto costrizione di Alec, ovviamente.
Conoscendo le abitudine del suo uomo, il Nephilim si sorprese non poco a trovarlo ai fornelli.
In 400 anni, Magnus aveva imparato a cucinare qualcosa, ma per sicurezza l'estintore era sempre a portata di mano. Forse Bane, aveva lasciato la doccia aperta, per far venire l'acqua calda, a volte lo faceva.
"Ti credevo in bagno, buongiorno" disse Alec, per lasciare un bacio sulla spalla scoperta dell'altro, abbracciandolo da dietro. Magnus si irrigidì al suo tocco.
"Tutto bene?" chiese il Nephilim preoccupato. Il suo ragazzo si girò fra le sue braccia e lo guardò come se non lo avesse mai visto prima.
"Non mi dire che un tuo ex amante ti è venuto a trovare?"
A parlare era stata una ragazza, una Shadowhunter, visti i marchi in rilievo delle rune sul suo corpo, appena giunta nel soggiorno, capelli neri e occhi azzurri.
"Alexandra, ti assicuro che non ho idea di chi lui sia!"
Alexandra?
"Fantastico, persino gemelli!" replicò la giovane indicando il sosia di Alec, arrivato in salotto da uno dei corridoi che portava alle diverse stanze da letto.
"Stellina, me lo ricorderei un menage à trois con due fratelli" asserì l'altro Magnus, mentre i due Alexander si squadrarono sbigottiti, per poi esclamare all'unisono "io non ho un gemello."
"Stellina, sei stata velocissima, già tornata dalla corsa mattutina?"
Alexandra si era pietrificata, una ragazza dalle origini visibilmente asiatiche l'aveva appena baciata.
"Margot! Mi tradisci così spudoratamente?" esclamò sbalordito Alec 2.
"Ehm, io non ho idea di chi tu sia, maschione" asserì la sconosciuta con ironia.
"Fiorellino, ti aspettavo in vasca" fantastico, l'asiatica aveva una gemella che gli aveva appena palpato il sedere.
"MARGOT!" urlò una seconda Alexandra sull'uscio della porta d'ingresso, sudata, con scarpe da ginnastica e tenuta da jogging.
Il Lightwood originario credeva di sapere cosa stava succedendo nel pieno salotto di casa sua.


"MAGNUS VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!"
Fiorellino incazzato non era mai una cosa positiva, eccetto per il sesso post litigata ed era sicuro che il suo cacciatore non avesse scoperto il piccolo trucchetto di sostituzione del falso quadro della Notte Stellata di Van Gogh, acquistato da un artista, molto talentuoso, di strada insieme al Lightwood, con quello originale, un tempo custodito al Museo dell'Arte Moderna. Alec non aveva occhio per questi dettagli, perciò che aveva combinato per far infuriare a tal punto il suo fidanzato?
Il Nascosto escogitò un piano B. Si recò verso la cucina senza maglietta, se la situazione si fosse mostrata a suo svantaggio, avrebbe sfoggiato il suo sex appeal.
"Guanciotte dolci, dimmi tut... e questi chi sono?"
"Te li presento! Loro sono Alexander, Alexandra e Alexandra con i rispettivi compagni Margot, Magnus e Margot. Ci sei riuscito. Hai aperto dei varchi in tre realtà parallele, complimenti Sommo Stregone di Brooklyn."
"Porca merda" sì, Alec aveva allargato il suo vocabolario.


"Riassumiamo. In questo mondo, Alexander Lightwood è gay e sta con Magnus Bane. Nel mio, chiamiamolo Terra 2, io Alexander sto con Margot Bane, alter ego al femminile di Magnus, Somma Stregona di Brooklyn. Su Terra 3, Alexandra Lightwood è lesbica e sta con Margot 2..."
"Ma perché devo esseri io Margot 2, scusa?" replicò l'interpellata.
"Shh, dai tempo al mio clone XY di finire la sintesi" la ribeccò la fidanzata.
"Grazie....me...al femminile " il ragazzo, perplesso dalle sue stesse parole, proseguì " e per finire su Terra 4, Alexandra è etero e sta con Magnus 2. Corretto?"
"Giustissimo, Fiorellino" esclamarono Magnus e Margot.
"Per l'Angelo, che casino" mormorò Alexandra etero esasperata.
"Tutto questo per dimostrargli che lo avresti amato anche con un paio di tette?" seguita dalla sua versione omosessuale.
"Aveva messo in dubbio le mie capacità con gli incantesimi..." tentò di salvaguardarsi il Bane originario.
"Allora ha fatto bene" concordarono gli altri tre Nascosti.
"Grazie ragazzi, è bello poter contare almeno su se stessi!"
"STATE SCHERZANDO?" i Lightwood si erano rivoltati in sincrono contro i rispettivi partner.
"Stellina, la prendi troppo sul drammatico, vedi il lato positivo" asserì Margot 2 alla fidanzata.
"E quale sarebbe?"
"Che sei bellissima anche da uomo! Se ti consola, saresti stata il mio tipo ideale anche se avessi avuto la pannocchia e non la patata" e la sua Alexandra arrossì.
"Le guanciotte dolci rosse" commentarono i Bane insieme.
"E' inquietante" commentò il vero Alec.
"Troppo" gli diedero corda i suoi alter ego.


*DRIN DRIN*

"Fantastico, è Jace" commentò Alec, notando il nome dell'Herondale sul display del cellulare.
"Chi è Jace?" domandarono l'Alexandra omosessuale e altro Alexander.
"Il mio parabatai" risposero Alec e la sua versione femminile etero.
"Ah, Joanne" ribatterono gli altri due Lightwood.
Perfetto, Jace su Terra 2 e 3 era una donna.
"Pronto?"
"Alec, stai bene? Sei in ritardo di 10 minuti e tu non sei mai in ritardo..."
"Ho un piccolo problema in corso.."
"Fratello, tu e Magnus non state facendo sesso mentre stai al telefono con me, vero?"
"JACE, TI PARE? Oggi non vengo all'Istituto."
"Tutto a posto?"
Alec lanciò un'occhiata ai divani del salotto occupati da vari cloni, copie, alter ego, non sapeva nemmeno lui come definire gli inattesi ospiti.
"Sì...."
"Non ti sento convinto, il tuo parabatai arriverà da te per aiutarti!"
"NO JACE, RESTA DOVE SEI! Fantastico, mi ha attaccato."
"Perfetto, ci mancava solo riccioli d'oro all'appello" commentò sarcastico il suo Magnus.


"Fratello, mi sono portato dietro i rinforzi più Simon."
"Grazie per la considerazione! Guarda che sto imparando velocemente in Accademia."
"Sìsì, come dici tu."
"Trattalo bene."
"Grazie, Clary!"
"Fratellone, dove sei?"
"IN SALONE, IZ" urlò Alec di rimando, sentendo i passi della combriccola avvicinarsi sempre di più, preparandosi al caos che di lì a poco sarebbe scoppiato.


"E voi chi siete?" domandò Isabelle, rompendo il silenzio glaciale che era sceso nella stanza. Jace non smetteva di boccheggiare, Simon si rallegrava perché finalmente non era più lui il fenomeno da baraccone che era passato da vampiro a futuro Shadowhuntes e Clary si pentì amaramente di non essersi portata dietro il suo blocco da disegno. Due Alec e due Magnus non era certo roba da tutti i giorni.
"Sono versioni mie e di Fiorellino provenienti da altre realtà parallele" spiegò con nonchalance il proprietario di casa "ma prego, accomodatevi, abbiamo aspettato proprio voi per sapere della nostra vita negli altri mondi. Popcorn?"


"Per preservare la nostra sanità mentale, direi di far apparire una lavagna e a turno scriveremo i corrispondenti noi sulle altre Terre, che ne dite?" propose l'Alexander originario.
"Sei sempre così pratica, Stellina" commentò Margot lesbica, ottenendo dagli altri cenni di approvazione.
"Bene."

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