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Mi siedo con la schiena contro la porta, ancora sconvolto per quello che ho visto. O meglio, chi.

Il mio cuore continua a battere all'impazzata e l'immagine di quel ragazzo con il cappellino è ancora chiaramente impressa nella mia testa.

Il ragazzo con gli occhi di ghiaccio era proprio davanti a me, con una pizza in mano e io gli ho sbattuto la porta in faccia.

Sono stato terribilmente maleducato, è vero, ma non è questo il punto.

Mi prendo la testa fra le mani tappandomi le orecchie, quasi come se potessi fermare il fiume di pensieri che sta inondando il mio cervello in questo momento.

Sento una macchina accendersi e allontanarsi dal vialetto e deduco che sia proprio il ragazzo ad essersene andato.

Non so perché ho reagito così, ma mi ha colto completamente alla sprovvista. Con tutta la gente che c'è a Londra non avrei mai immaginato di poterlo rivedere sul serio.

Mi alzo a fatica quando mi rendo conto che la mia pizza sta diventando ghiacciata.

Accendo la televisione e guardo qualche puntata di Big Bang Theory prima di addormentarmi sul divano.

Dopo qualche ora, mi sveglio di colpo. Sblocco il cellulare, sono le 2:40.

Il mio collo è completamente andato, ho dormito in una delle posizioni più scomode del mondo e mi chiedo come possa essermi addormentato in quel modo.

Salgo le scale stiracchiandomi e mi fiondo nel letto, intento a riprendere sonno.

Ovviamente resto per un paio d'ore con gli occhi fissi sul soffitto, senza riuscire nemmeno ad appisolarmi.

Improvvisamenre intensi occhi blu cominciano a riempire la mia stanza, mentre finalmente le mie palpebre diventano pesanti.

Apro gli occhi e mi trovo in un immenso giardino fiorito.

Rose, girasoli, tulipani e tantissimi altri fiori mi circondano. Alberi secolari si impongono ai lati del prato e tutto sembra così tranquillo. Il ronzio delle api è un suono stranamente rilassante, combinato con il cinguettio degli uccellini.

Sono sdraiato ai piedi di un enorme quercia sulla quale corrono dei piccoli scoiattoli. Sorrido alla loro vista. Tutto questo mi fa ricordare la mia infanzia, i pomeriggi passati con mia sorella a guardare i cartoni animati e a giocare nel parco vicino a casa.

Mi alzo in piedi e inizio a guardarmi intorno.

"Harry, Harry" sento qualcuno che sussurra il mio nome. Mi volto ma non vedo nessuno.

Decido di continuare a camminare, fino a quando sento ancora quella voce, ora più chiara e più vicina a me. Mi sposto dietro un cespuglio pieno di bacche e trovo un ragazzo seduto a terra.

Lui alza la testa per guardarmi e un enorme sorriso si fa spazio sul suo volto.

Lo riconosco subito, è quel ragazzo. Resto per qualche secondo a fissarlo, così lui si alza e afferra il mio polso.

Mi trascina per qualche metro e poi si blocca davanti ad una roccia piuttosto grande.

Mi sbatte contro di essa e comincia a sussurrare il mio nome.

"Harry, quanto sei bello."

Si sporge sempre più vicino al mio viso e i suoi occhi fissano insistentemente le mie labbra.

"Tu, tu come sai il mio nome?"

"Harry, che diavolo di domande sono?

La sua voce ora da melodica si è trasformata in profonda. Allontano la testa e i miei occhi si spalancano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 25, 2016 ⏰

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his eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora