Her. - A Short Story

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"Give me a dream to live in because the reality is killing me"
Jim Morrison, 1943-1971
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~Soundtrack~

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La luce fioca e tremolante della luna autunnale entra nella sua piccola stanza, gettando un leggera ombra sul pavimento freddo

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La luce fioca e tremolante della luna autunnale entra nella sua piccola stanza, gettando un leggera ombra sul pavimento freddo.

Stringe con rabbia una Marlboro rossa tra le mani e aspira il mix mortale contenuto in essa. Il sapore acre ed amaro della nicotina lo invade arrivando fino ai polmoni, venendo rilasciato poi all'esterno con una densa nuvola di fumo grigio. Si espande e si muove lentamente, come uno spettro, occupando il ridotto spazio.

Tante, troppe persone gli avevano detto di smettere di fumare, ché "Tra qualche anno vedrai che te ne pentirai" o "Se non smetti ti verrà un cancro quando sarai vecchio". Ma Harry era famoso per la sua testa dura, per la sua testardaggine, per fottersene delle opinioni degli altri, in bene e in male.

Altrettante persone gli dicevano di lasciarla, ché "Lei ti rovinerà la vita", "Non è la ragazza per te", "Non è affidabile, fidati. Lasciala stare". Ma lui non si fidava. Era quello che sapeva fare meglio. E non avrebbe potuto fare cosa migliore.

Era affascinante, era bella, lo attirava come una persona senza più speranze e soluzioni è attratta da qualcosa di nascosto, di occulto e misterioso. Era inconsciamente così intrigante e seducente, che poteva uccidere. Lo avrebbe ucciso prima o poi, ed Harry ne era consapevole. Lui non aspettava altro che quello.

Forse ci sarebbe riuscita, forse no. Questo il giovane non lo sapeva. Ma sapeva che lo aveva stregato, anima e corpo, come disse un certo Signor Darcy alla sua amata Elisabeth.

La sua anima era una piuma di vetro, leggera e fragile, trasportata dal vento attraverso foreste e boschi di opinioni e giudizi taglienti, sempre in balia delle intemperie della sua tormentata vita.

Ricorda tutto di lei, ogni minimo fottutissimo particolare.

La prima volta che la vide, piangeva. Era seduta sul ciglio del marciapiede, le gambe contro il petto, i capelli spettinati e una bottiglia di vodka al suo fianco, vuota per meno di un quarto.

Lo squillare del telefono mi distrae improvvisamente dal Liebestraum di Liszt, costringendomi ad abbandonare il piano ed a dirigermi verso la cornetta fastidiosamente rumorosa.

𝐇𝐞𝐫 - 𝐀 𝐒𝐡𝐨𝐫𝐭 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora