La scena che si presentò davanti agli occhi dell'attonito maresciallo Saverio Lo Giudice aveva del grottesco. In un salone riccamente arredato il cardinale Richelieu fumava un sigaro con aria preoccupata, seduto di fronte a Giulio Cesare che, nonostante la tunica romana, sostanzialmente leggera in quel gelido febbraio, sudava copiosamente. Maria Antonietta piangeva, consolata da Arlecchino che le carezzava i boccoli della parrucca. Il medaglione d'oro con una zeta incisa sopra penzolava dal collo dell'uomo oscillando al ritmo del suo respiro affannoso. In piedi in un angolo Cleopatra e un capo indiano si lanciavano occhiate piene di sottointesi.
"La villa è di proprietà di Erre Jones, una nota rock star, signore" disse il brigadiere Tony Sarrino e poi, intuendo la perplessità del suo superiore, aggiunse "era in corso una festa di carnevale."
"Capisco" rispose il maresciallo "dove si trova il cadavere?"
"Nello studio. Mi segua..." Il brigadiere spinse il battente di noce di una porta e introdusse Saverio in una stanza assai particolare: strumenti musicali di vario genere erano esposti in diversi scaffali, un paio di dischi d'oro erano appesi alla parete e la libreria traboccava di c.d. Ma gli occhi di tutti erano catalizzati dal corpo che giaceva in mezzo al pavimento. Si trattava di un uomo sui trentacinque anni mascherato da Pulcinella. Una grossa macchia di sangue arrossava la casacca bianca. Intorno al collo si apriva una lunga ferita. Seduto su una preziosa poltrona Bokja, sistemata accanto alla custodia semiaperta di un'enorme viola, c'era Zorro, tenuto a bada dall'appuntato Giuseppe Scotti. L'uomo si contorceva le mani e ripeteva sommessamente "non sono stato io, non sono stato io..."
"Un caso aperto e subito chiuso, maresciallo" intervenne Sarrino. "Nel bel mezzo della festa il qui presente signor Carlo Rossi, manager del povero Erre Jones, che giace morto là sul pavimento, ha sguainato la spada da Zorro è entrato nello studio dove c'era il cantante, si è chiuso dentro, l'ha sgozzato e poi è scappato dalla finestra, senza che nessuno degli invitati potesse far qualcosa per bloccarlo. Fortuna ha voluto che nel giardino ci fosse il fratello della vittima, Daniel Jones che ha fermato l'assassino, diciamo quasi in flagranza di reato"
"Dov'è Daniel Jones?" Chiese il maresciallo.
"Nel salone. È travestito da Arlecchino. L'avrà notato. Sta consolando la vedova, Bianca Jones, vestita da Maria Antonietta"
Zorro si alzò di scatto. Il medaglione con la zeta incisa che portava al collo oscillò e andò a colpirlo sul mento. L'uomo non se ne curò, rosso in volto.
"Non sono stato io!!" urlò mentre l'appuntato tentava di costringerlo a sedere nuovamente.
Nella concitazione urtarono la custodia della viola, dalla quale uscì un lembo di un drappo nero.
"Non so perché Daniel afferma di avermi visto uscire dalla finestra. Non è così. Stavo lì perché durante la festa qualcuno mi ha messo in tasca un biglietto dove mi si chiedeva di raggiungere Erre Jones alle 22,30 sotto alla finestra dello studio per un chiarimento..."
"Un chiarimento su che cosa?" Domandò il maresciallo.
L'uomo parve imbarazzato. Si risedette e tacque. Parlò invece Sarrino
"Pare avessero delle divergenze su come amministrare il ricavato delle vendite dei compact disc musicali... Secondo il fratello della vittima, che ho interrogato poco fa, il signore qui presente si è intascato fraudolentemente buona parte degli introiti. Un buon movente, non crede Maresciallo?"
Saverio Lo Giudice si avvicinò alla custodia della viola e l'aprì. Agli occhi esterrefatti dei presenti comparve un costume da Zorro.
"Sarrino, presto, arresti il signor Daniel Jones!" Ordinò
"Ma maresciallo..." Fece stupito il brigadiere.
"Non perda tempo, corra!!"
Sarrino e l'appuntato Scotti uscirono nel salone e tornarono dopo pochi minuti assieme a un furente Daniel Jones
"Questo è un abuso di potere!!" Urlava l'uomo.
"Nessun abuso, Signor Jones. É stato lei, è evidente. Ha indossato, sopra al suo costume da arlecchino, quello da Zorro per far credere a tutti di essere Carlo Rossi. É entrato nello studio, dopo aver fatto scivolare nella tasca del vero Zorro un biglietto che lo invitava a raggiungere la finestra proprio nel momento che voleva lei. Una volta nello studio ha ucciso Erre Jones per poterne ereditare il patrimonio e per avere campo libero con la vedova di cui è segretamente innamorato. Poi si è tolto in fretta l'abito da Zorro infilandolo dentro la custodia della viola, ma ha scordato di disfarsi del medaglione, che è identico a quello che porta Carlo Rossi e che ad entrambi penzola ancora dal collo."
Tutti e due gli uomini si toccarono il medaglione, sorpresi. Ma il maresciallo continuò imperterrito.
" É uscito dalla finestra poco prima che arrivasse il signor Rossi, giusto in tempo per fingere di bloccarlo mentre fuggiva dopo aver commesso il delitto..."
"Ma io... Io.." Tentò una difesa in extremis Daniel Jones. Poi vistosi perduto si arrese
"Sì é vero: L'ho ucciso io! Era avido, cinico e un pessimo marito per la povera Bianca! Mi dispiace solo di aver aspettato tanto. Ma la festa era il momento perfetto. Carlo ed io abbiamo più o meno la stessa corporatura e con lo stesso costume di Zorro che celava il viso dietro la maschera nera potevamo tranquillamente sembrare la stessa persona. Tutti sapevano delle diatribe fra mio fratello e il suo manager. Ho solo approfittato dell'occasione per fare quel che andava fatto..."
Spiegò mesto mentre Sarrino, obbedendo ad un'occhiata del maresciallo, gli faceva scattare ai polsi le manette.
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Delitto di carnevale
Short StoryUn breve racconto di Carnevale del Maresciallo Lo Giudice, un Carabiniere fiero di esserlo per cui il lavoro conta più di ogni altra cosa. Sagace ed ironico, sa cogliere gli aspetti più nascosti di tutti coloro con cui si trova a parlare. E, quando...