Harry si alzò in piedi. «Signore... professor Silente... Posso farle una domanda?» «Certo! Me ne hai appena fatta una!» Silente sorrise. «Comunque, puoi farmene anche un'altra». «Lei che cosa vede, quando si guarda in quello specchio?» «Io? Mi vedo con in mano un paio di grossi calzini di lana». Harry lo guardò incredulo. «I calzini non bastano mai» disse Silente. «È passato un altro Natale, e nessuno mi ha regalato un solo paio di calzini. Chissà perché a me regalano soltanto libri».
Albus abbassò leggermente il capo e lanciò un'occhiata ad Harry sopra le lenti a mezzaluna, sorridendo.
Come neanche il più potente dei maghi potrebbe riuscire a camuffare i vari sentimenti di una persona, così neanche il pover uomo riuscì a nascondere pienamente quella punta malinconica che traspariva dal suo sguardo.
Tuttavia mai Harry avrebbe potuto pensare che quella semplice "impressione" potesse, in realtà, nascondere una storia profonda e articolata, misteriosa e nebulosa, strana ma reale...Si era ormai diplomato, aveva capelli rossicci caldi, occhi celesti, quasi trasparenti, che trasmettevano serenità a chiunque li vedesse, ma portava anche una cintura fin troppo stretta alla vita e dei vestiti regolari ma contorti. Il suo aspetto, accompagnato dal portamento sublime con il quale si muoveva, faceva subito denotare una certa ambiguità nella sua vita. Aspetti non derivati dal suo semplice e puro comportamento, bensì da fattori che non si potrebbero riassumere in semplici e comuni parole. Per questo, mi servo del potere di tornare ancora un po' indietro nel passato; per parlare di una parte della storia con la sua famiglia della sua vita.
Figlio della signorile donna Kendra, e del paternalissimo Percival, Albus aveva due fratelli: Aberforth, che aveva una grande passione per gli animali, e Ariana, dolce e tranquilla fanciulla.
Da piccolo aveva sentito solo qualche rara volta sentire i suoi genitori litigare, e quelle rare volte discutevano per motivi dei quali non ci è utile specificare i particolari. Del resto viveva abbastanza tranquillamente a casa sua, e non avrebbe scambiato per nulla al mondo quella pace.
Un giorno Ariana, di soli tre anni, stava uscendo con la madre presso quartieri babbani, mentre gli altri due fratelli restarono con il padre.
Mentre la madre stava per entrare in un negozio per vestiti ed abbigliamenti vari, dei ragazzi del quartiere, con fare superbo e e con passo rapido, si avvicinarono alla piccola, la presero e la scagliarono a terra.
Ariana cercò di difendersi in tutti i modi possibili, ma i ragazzi la bloccarono, e non le permisero di difendersi.
Tutto questo era successo rapidamente e, quando la madre si voltò, tuonò loro aumentando il tono della voce straordinariamente, grazie all'ausilio della magia. Quei ragazzi, spaventati da tal rumore, si voltarono verso la signora e, subito dopo, corsero il più lontano da lei.
Quell'evento percorse Ariana nel suo profondo, causando in lei problemi psicologici e alterando le sue capacità magiche già da prima non completamente sviluppate.
I giorni, le settimane, i mesi successivi si rivelarono una tortura per il giovane Albus, che stava la maggior parte del tempo nella sua camera, cercando di isolarsi, anche se le urla dei suoi genitori non potevano essere coperte da un solo muro.
"Per tutte le api frizzole, perché non utilizzano un bel Muffliato?!" pensava tra sé.«Finiscila di preoccuparti per la sua salute! Non deve uscire di casa, non voglio che tutti sappiano che abbiamo una figlia ridotta così!» urlava Kendra contro suo marito.
«Dovresti smettere di pensare a ciò che pensano gli altri! Dovresti aiutare tua figlia, non tenerla rinchiusa!»
«Dimentichi che l'ho salvata io da quei tre ragazzi?! Inoltre, io so benissimo quello che faccio»
Le discussioni fra i genitori erano all'incirca tutte di questo genere e finivano sempre con la venuta del fratello Aberforth, che li interrompeva parlando di qualcosa che potesse interessare.
Pur essendo i loro battibecchi continui, ognuno rimaneva della propria opinione, e Percival non ci mise molto affinché portasse finalmente sua figlia a rivedere la luce del sole.
Mentre Kendra discuteva con i suoi due figli riguardo la scuola e gli studi che fra qualche tempo dovevano affrontare, Percival uscì di soppiatto dalla casa portando la figlia con sé.
Il villaggio Mould-on-the-Wold risplendeva ed era più rigoglioso che mai in quel periodo. I fiori e le piante che circondavano la casa dei Silente davano un'atmosfera di tranquillità e gioia.
Comunque il padre non intendeva stare là, ma andare nel luogo babbano dove la sua piccola era stata aggredita. L'unica cosa che voleva in quel momento era vendetta, e vendetta avrebbe avuto.
Così, dopo aver camminato per un po' e aver fatto giocare Ariana, arrivò nel villaggio babbano dove, prima di giungere allo scopo di quella "gita", decise di passeggiare.
Ariana correva felice tra le strade, prendendo talvolta un po' di neve rimasta negli angoli delle strade, felice di essere finalmente quasi libera.
Percival la stava osservando sorridendo, e quando stava pensando di richiamarla verso di lui, notò qualcosa strano negli occhi della bambina. Erano fermi, dritti davanti a lei, gelidi. La poca neve intorno a sé iniziava a sciogliersi rapidamente. Il suo volto diventava sempre più pallido.
Il padre inizialmente non capiva che le stava succedendo ma, poco dopo, senza girare il capo per guardare il punto fissato dalla bambina, comprese che tutto ciò provenisse dalla presenza dei tre ragazzi aggressori.
Il signor Silente perse il controllo, si avvicinò loro con passo rapido, afferrò la bacchetta, la punto contro di loro e per un attimo non si vide più nulla.
Dalla bacchetta del mago era fuoriuscito un fascio di luce bianca abbagliante che aveva provocato un'esplosione presso i tre. Due feriti, un morto.
Be', sì, Percival aveva conquistato la sua vendetta, ma era cosciente di ciò che stava comportando alla sua vita e alla felicità della sua famiglia?
È questo un errore molto tipico tra le persone, che ancora un'altra volta troverete sottolineato in questa storia.
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La Vita Oscura Di Un Mago Splendente
FanfictionLa storia di seguito è stata creata per il concorso Fantasy di FantasySofy --------------- Durante le vacanze natalizie, dopo una domanda fatta dal piccolo Harry Potter, l'anziano Albus Silente ha dei flashback vari e ricorda, come sempre dall'anno...