La crescita di Albus Silente

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L'ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, rintracciate le pratiche magiche esercitate dall'uomo contro tre babbani, fece mandare immediatamente sul luogo Auror e Guaritori.
Percival fu in un secondo catturato, mentre i feriti vennero portati al San Mungo.

Contemporaneamente, a casa, Kendra, Albus ed Aberforth, avevano appena finito di parlare e stavano per alzarsi dal tavolo quando una lettera sferragliò all'interno della casa.
Tutti, sorpresi, si precipitarono versa di essa, poiché raramente ricevevano posta, e mai furono così esterrefatti quando notarono che l'epistola provenisse dal Ministero della Magia.

"Signora Silente,
sono rammaricata di comunicarle che suo marito, Percival Silente, abbia trasgredito varie e severi leggi della Costituzione Magica. Due minuti fa si è scagliato contro tre babbani esercitando magie verso loro, uccidendone uno e ferendone due.
Con queste accuse abbiamo il potere di mandare, senza sentenza, il signor Percival ad Azkaban.
Sperando che lei stia bene,

Devereux Hopkirk ."

I tre lanciavano occhiate prima alla lettera, poi fra di loro, dopo di nuovo alla lettera. Impallidivano, preoccupati, rileggendo ciò che avevano letto per essere sicuri di non aver letto male. La prima cosa che saltò in mente a Kendra fu: «Santo Odino... ARIANA!»
La signora, seguita dai suoi due figli, si precipitò fuori dalla casa dove vide dinanzi a sé una Auror, dietro la quale stava la piccola figlia, ancora tremolante.

«Signora... » cercò di iniziare l'Auror, venendo però interrotta da Kendra la quale, vedendo Ariana, corse da lei, si inginocchiò, la abbracciò piangendo. «Signora...» ripeté,
«suo marito è giunto ad Azkaban. Sa già il perché. Sua figlia era seduta, ancora traumatizzata per quanto successo»

«La ringrazio... Mio marito aveva dei problemi psicologici e stava danneggiando la famiglia. È stato un bene che sia stato allontanato» spiegò Kendra dopo essersi ricomposta e aver assunto la sua consueta ed ordinaria postura.
L'auror la scrutò inizialmente con sguardo torvo, aspettandosi una diversa reazione. Poi la salutò, mentre lei entrava a casa con la figlia ed Aberforth.

Albus fin ora cercava di rimanere sempre fuori dalle faccende familiari, pur conoscendole e analizzandole pienamente nella sua mente.
Era fermo, immobile, guardando la casa di fronte.
"Clunk", Aberforth chiuse velocemente la porta dopo esser entrato a casa.
Quel breve rumore colpì Albus come un martello lanciato contro i suoi sentimenti.
La sua piccola sorella aveva ormai gravi problemi, suo padre era ad Azkaban, e a casa serviva una figura che sapesse cercare di gestire la situazione.
Era il più grande dei figli, toccava a lui prendere le redini; fino a quel momento aveva visto il tutto da un punto di vista esterno, cercando di focalizzarsi solo sui suoi semplici studi, ma ora si accorse che era l'ora di cambiare.
Aprì la porta, entrò a casa con una postura del corpo quasi perfetta, simile a quella che assumeva la madre quando decideva qualcosa. Tutti lo guardarono con un aria di sorpresa, poi di curiosità, chiedendosi cosa avesse in mente di fare.

«Ora che nostro padre non c'è, dobbiamo gestire noi la situazione, e io sarò il primo a proteggervi e controllare» esclamò Albus con un tono di voce moderato ma fermo, per quanto potesse averlo un ragazzo della sua età.

Passavano i mesi, e Albus si mostrava sempre più dedito ad organizzare la famiglia con la madre, fin quando non gli iniziò Hogwarts, quella scuola di cui Kendra aveva tanto parlato dai suoi primissimi anni.
Venne smistato in Grifondoro, e fu in questa casa che fece le migliori amicizie. Prese subito i migliori voti in ogni materia e fu anche per questo che molti suoi amici gli voltarono le spalle, invidiosi.
Si impegnò moltissimo in tutte le materie, ottenendo più volte il titolo di miglior studente del corso. Tuttavia, questo suo continuo e costante studio, dovuto anche ad una sua certa ambizione, determinò il suo progressivo disinteresse verso la sua famiglia, i cui problemi vennero poi considerati da lui come «Un bolide al piede».
Quando arrivò al Quinto Anno venne eletto prefetto e conseguì pienamente i G.U.F.O., i cui voti vennero poi da lui confermati ai M.A.G.O.
La stessa professoressa Marchbanks confermava di non aver mai visto nessun altro fare cose simili con una bacchetta.
Così, una volta uscito da Hogwarts, si aspettava di poter finalmente raccogliere i frutti dei suoi intensi studi, ma non fu così.
A casa le cose erano peggiorate: Ariana, rinchiusa a casa per così tanti anni, perdeva il controllo più facilmente, causando danni vari con la magia, e Kendra era sempre più stanca.
Albus provò un po' di compassione per quanto stavo succedendo, così si decise a riprendere ad aiutare la famiglia.

Un giorno di quell'anno, mentre i due fratelli erano in giro per comprare degli oggetti necessari per la casa, Ariana dimostrò un aspetto già da subito strano e sinistro. La madre, alla quale quel comportamento le sembrava solo un'altra semplice manifestazione dei suoi problemi psicologici, si sedette vicino a lei e, guardandola, le sorrise.
Vide nei suoi occhi ciò che mai prima d'ora aveva visto. Un misto di gelo, paura, odio, terrore. Ariana portò le sue mani verso Kendra, che sapeva stesse succedendo qualcosa di grave.
Un lampo verde fuoriuscì dalle mani della fanciulla e si andò a scagliare nel pieno petto della donna. Kendra aveva ancora il sorriso stampato sulle labbra, aveva ancora gli occhi malinconici e un po' spaventati per le ultime azioni della figlia.
Si piegò in due, sulle sue gambe.
La giovane ragazza piangeva, guardava incredula le sue mani, urlava.
I due figli entrarono in casa e, vedendo la scena davanti a loro, portarono una mano alla loro bocca, come per proibirsi di gridare.
Fu in quel momento che Albus comprese che la sua vita si sarebbe chiusa in quella casa, aiutando sua sorella e rinunciando allo sfruttare tutte le competenze che addietro aveva acquisito.

La Vita Oscura Di Un Mago SplendenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora