Capitolo - 1

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Erano passati, finalmente, i nove mesi più lunghi della mia vita.
Non potevo e non volevo crederci, la maturità si stava avvicinando pericolosamente.
-Ludo- gridò mia madre - è ora di andare a scuola, muoviti, Carlos ti aspetta fuori.-

Ah sì, stavo tralasciando tre aspetti fondamentali. Non ero per niente una ragazza atletica, ne ero davvero l'antitesi, amavo leggere, chiudermi in un mondo tutto mio e dormire.
Carlos era il mio migliore amico nonché il mio compagno, era il ragazzo più disponibile che avessi mai conosciuto, bello, alto, biondo e a dire il vero, ahimè, troppo ammaliatore per i miei gusti.

E, grazie a mio padre, avvocato a Manhattan, stavo per andare in una dei college di New York più prestigiosi nel settore giuridico.
-Arrivo!!- urlai a mia madre. Mi lavai velocemente e misi la mia solita odiata divisa.
Diedi un bacio a mia madre e uscii da casa.
Carlos mi aspettava nella sua Bmw serie 1 che aveva ricevuto per il suo diciannovesimo compleanno con il suo solito sorriso sghembo.

-Ehi bella addormentata, oggi ti sei decisa ad alzarti?- disse lui con tono divertito.
- Ahahahaha. Sì, sì prendimi in giro. Almeno io ho unico grande amore, il mio letto, e non cambio ragazza ogni giorno!-
Salimmo in auto e mise in moto.
- Ma io non cambio ragazza ogni giorno-
si girò verso di me facendomi il labbruccio.
- sono loro che vengono a cercarmi e non posso respingerle-
mi fece l'occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo e guardai fuori. Eravamo finalmente arrivati. Posteggiammo e mi diressi con Carlos dai suoi amici.

Harry: cugino del mio migliore amico, carnagione mulatta, ma con degli occhi chiari che potevi vedere il mare;
Simon: alto, esile, capelli corvini e occhi verdi;
Hemmett: 2 metri soltanto di muscoli e tatuaggi, compagno di squadra con Logan e Carlos.
Loro erano i ragazzi più popolari e belli della scuola.
E io potevo avvicinarmi a loro grazie a Carlos.

Nella mia scuola c'era una gerarchia ben definita ed era raro che questa gerarchia venisse scavalcata e uno di quei casi ero proprio io.
Non che a me importasse tanto, ma era molto meglio di stare con le mie insopportabili compagne.

- Ciao Ludo - mi salutarono in coro i ragazzi.
- Ciao - risposi preoccupata - vi prego, ditemi che matematica manca! Vi prego!-
- Magari- rispose Hemmett - io e Simon abbiamo compito, ieri ho avuto un incontro e non ho studiato nulla. -
Si gettò rassegnato sulla panchina. Ed io accanto a lui.

Mi guardai attorno, avrei preso una bella C, notai che Logan non era ancora arrivato.

Logan era l'ultimo arrivato all'interno del gruppo dei popolari.
Affascinante, bello, muscoloso, moro, occhi glaciali ed enigmatico.
Era il mix perfetto per un ragazzo da sogno.
Era il mio compagno di banco ed io ero una delle poche persone che riusciva a intravedere qualcosa oltre quegli occhi color ghiaccio.
Solitamente era molto silenzioso e non aveva nessun tipo di rapporto con gli altri miei compagni.
E la cosa non mi disturbava più di tanto visto il mio carattere.
La cosa che più non sopportavo era Brittany, la sua "fidanzata", nonché la ragazza più facile della scuola.

Non scorreva buon sangue tra di noi, anche se non riuscivo a capirne ancora il motivo.

Il suono della campanella mi destò e mi alzai più svogliata di prima. Raccolsi le mie cose e mi incamminai con gli altri.
- Carlos quante volte ti ho detto che odio vederti fumare. Non venirmi a cercare quando avrai qualche malattia ai polmoni!-
Ridendo insieme agli altri, mi mise sotto spalla ed entrammo in classe.
- Alla buon'ora Signori- disse la prof. di matematica.
- Prof sono le 08:02- disse sbuffando Harry e mi misi a sedere. Sarebbe stata una lunga giornata.

Erano le 08:20 e ancora Logan non era arrivato, guardai oltre la finestra, cercando di calmare i miei istinti omicidi contro la prof e lo vidi entrare a scuola con il suo solito sguardo perso, non curante dell'orario.

- Signorina McLuhan- gridò la prof indicandomi -vedo che oggi siamo pensierose, inizi a dividere i fogli per la verifica.-
Mi alzai ed entrò Logan senza bussare, bene la situazione stava peggiorando.
- Bene Signor River, iniziamo l'anno con un bel ritardo- Logan non curante si mise seduto.
- Credimi, stavo chiamando l' FBI.
Dove ti eri cacciato? Mi avevi promesso che mi avresti aiutato per il compito-
Si girò verso di me con delle occhiaie scurissime e si portò indietro i capelli.
- Non preoccuparti, oggi non è giornata, ma una promessa è una promessa-
Ah, perfetto...Era pure infastidito.
Le ore del compito passarono in fretta e mi sentii sollevata quando io e Logan posammo la verifica sulla cattedra ed uscimmo.

- Grazie, grazie, grazie- lo abbracciai sorridente - sei stato la mia salvezza-
Iniziò a ridere ma la sua espressione s'incupì quando guardò dietro di me. Mi girai e, ovviamente, vidi Brittany precipitarsi verso di noi.
- Ehi, sfigata, forse non ti è chiaro che Logan è mio- mi puntò il dito contro.
Sorrisi.
- Oh, sì. Credimi lo so e mi dispiace-
Mi prese per un braccio e mi strattonò con quegli artigli laccati di rosa.
- Dolcezza, stai attenta se non vuoi ritrovarti a fare la fine di tua sorella-
Logan, che fino a quel momento era rimasto in disparte, mi guardò con aria interrogativa.

No, no, no non poteva accadere. I miei occhi si stavano per riempire di lacrime al ricordo e corsi verso l'uscita.
Andai a sbattere con qualcosa, o meglio, qualcuno. Era Carlos.
Mi voltai subito, asciugandomi le lacrime.
- Ehi, ehi, ehi che è successo?-
Mi costrinse a guardarlo.
- Nulla, ho l'allergia- gli sorrisi controvoglia.
- Vieni ti accompagno a casa e mi racconti-

Mi voltai verso la scuola e vidi arrivare a grandi passi Logan.
- Senti, come va?- disse guardandomi.
-Beh, come deve andare?? Dimmelo! la tua fidanzata sa proprio come sputare veleno- dissi con un tono duro e i miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime.
Non mi rispose neanche, si voltò e mi lasciò lì da sola.

Dopo che Carlos mi ebbe lasciata, rimasi tutto il giorno nella mia stanza. Soltanto la sera ricevetti un messaggio:
Hola Chica 😘 sabato sera abbiamo una festa. E voglio che tu venga con noi, ci siamo tutti. Non voglio un no come risposta😡
ti voglio bene, buona notte piccola.

Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, sapeva quanto male stavo al ricordo di mia sorella Caroline. Buttai il telefono sul letto e mi addormentai in un sonno profondo facendomi cullare dalla quiete della notte.

Note:
Ciao ragazzi:D prima storia che scrivo. Nel frattempo scriverò i capitoli li revisionerò per rivedere termini o per la punteggiatura.
Per adesso mi chiedo cosa sarà mai successo a Caroline? E perché Logan è così indecifrabile?

Buona lettura:3

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