Mi svegliai per un incubo.
Guardai l'orologio, erano le 7.
Mi alzai e scesi in cucina, oggi sì che avrei fatto una buona colazione.
Ero sola in casa, mia madre era di turno in ospedale e mio padre era fuori per delle riunioni.
Sentii bussare e mi precipitai alla porta.
-Buongiorno bambolaaa- mi gridò Carlos
- Mmm che felicità, che festeggiamo?- dissi preparando la colazione anche per lui.
- Come cosa? Oggi abbiamo l'orientamento per il College.- si girò verso di me meravigliato - non mi dire che l'hai dimenticato?-
- Oh, no- dissi mentendo - siediti e mangia
-gli ordinai - io vado a cambiarmi.-Salii in camera, indossai un pantalone a palazzo nero, un body basico nero e le mie amate air force, mi truccai, mi arricciai i capelli e scesi giù.
- Wow, dovresti vestirti sempre così- disse Carlos
- Ma smettila, se fosse per me andrei in pigiama-Arrivammo al college statale di New York dove ogni anno si tiene l'orientamento per le università locali e internazionali.
Salutai i miei compagni e mi diressi verso i ragazzi.
- Buongiorno ragazzi- dissi felice di non trovarmi tra i banchi di scuola.
- Ehi- rispose Simon guardando stranamente Logan.
-Oggi sei bellissima- gli altri annuirono, tranne Logan che mi continuava a guardare intensamente.
- Grazie- arrossii.
Ci incamminammo verso i migliaia di stands delle università. Presi le brochures per le facoltà di giurisprudenza e diritto internazionale di NY, Boston, Dallas, Vancouver e Londra.
So che per i miei il mio posto era qui a NY ma una parte di me desiderava evadere.Uscimmo da quell'inferno e Carlos e i miei amici se ne andarono.
Mi voltai e mi ritrovai davanti Logan.Impressionante quanto fosse lunatico.
Alzai un sopracciglio - Ma tu non te ne eri andato?- dissi.
- Vieni a pranzare con me se non hai impegni?- mi sorrise.
- Oh no, non vorrei che quel segugio lo scopra, grazie lo stesso- feci per andarmene ma mi prese e mi fece avvicinare a lui.
- Non pensare a lei, ti sto chiedendo di restare un pò con me-
Non riuscii a capire se il mio cuore si fosse fermato, diventai rossa non sopportando questa vicinanza e spostandomi, annuii.
Ci incamminammo verso le vie affollate di NY
e mi portò in un ristorante niente male.
- Ma allora tu hai una vita sociale?- dissi punzecchiandolo.
- Da quale pulpito? Quante volte sei uscita questo mese? - disse ridendo.
- Mmm- presi Una ciocca e iniziai a giocarci
- Beh, una, due... Ok, zero...ma sabato vado ad un festa con Carlos e gli altri-
Quasi si strozzò quando lo dissi.
- Vai alla festa di Margaret ??- disse meravigliato.
- Marg... Margareeeet, l'amica di Brittany??- dissi urlando -...quello stronzo!- sbuffai.
- Carlos non mi aveva detto di Margaret!-
Mi guardò con un sorriso sghembo.
- Quindi non verrai?-
Con gli occhi ormai diventate due fessure risposi:
-Se vuoi una sfida, che sfida sia. Io verrò!-
Iniziammo a ridere senza sosta e una lacrima scese sulla mia guancia.
- Oggi aveva ragione Simon, sei davvero bellissima- si alzò e andò a pagare.Il pomeriggio continuò passeggiando per le strade di New York.
-Allora ho visto che hai preso un paio di iscrizioni-
- Sì, beh, vorrei Provare a uscire fuori da NY per avere un pò di indipendenza, se me lo lasciano fare, e tu?- incuriosita
- vorrei partire pure io e andarmene il più lontano possibile...- si fermò e mi guardò - Chissà forse ci rivedremo-
Lo guardai e mi squillò il telefono.
Sentii mio padre piangere e dire delle parole che mai più avrei voluto sentire dire.
Lasciai cadere il telefono a terra pietrificata.
-Ludo che hai? Che è successo?--Mia ma...madre ha avuto un incidente... È in coma- dissi in lacrime con un filo di voce.
Non poteva accadere di nuovo.
Caroline era morta a vent' anni dopo una serata in discoteca.
Il dolore era incontenibile... Non riuscivo a respirare.
Logan mi attirò a sé in un forte e consolatorio abbraccio.
La testa stava per scoppiare, ma sapevo solamente che tra le sue braccia mi sentivo al sicuro.
Si staccò dall'abbraccio e mi prese per mano.
-Vieni ti accompagno io- disse portandomi in auto.Il tragitto fu breve e silenzioso.
Nella mia testa si affollavano mille pensieri.
Cosa avrei fatto senza la mia ancora di salvezza? sarei caduta in un altro profondo abisso.Logan mi destò dai miei pensieri e mi informò che eravamo arrivati.
Scesi di corsa senza badare a chi mi stava attorno ed entrai nella camera di mia madre.
Era lì senza una vita apparente, anche se il suo cuore batteva ancora.
Era fragile, debole... e io non potevo far altro per lei se non pregare.
Restai tutta la notte lì a piangere e a capire perché la vita avesse scelto di togliermi le due persone più importanti della mia vita.
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Oltre i confini di te...
RomanceLudovica. Una fra tante. Conosciuta da pochi, sconosciuta per tutti. Logan. Uno fra pochi. Conosciuto da tutti, sconosciuto per molti. Riuscirà Ludovica ad andare oltre i confini di quegl'occhi color ghiaccio?