1° Capitolo

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Mi svegliai con l'affanno. Avevo fatto un incubo. Il solito.

Merda. Oggi é pure lunedì.

Mi alzai di scatto e mi piantai davanto allo specchio.

Eh no. Non staró a descrivervi la solita brava ragazza con capelli lunghi sul biondo grano con gli occhi da mozzare il fiato e neache una di quelle sfigatelle di cui si sente spesso. Che poi diventano grandi troie e di solito si chiamano Hope o qualcosa del genere.

L'unico difetto che ho é che sono bassa. Non sono cresciuta. Pazienza.

Mi guardai come al solito la cosa "strana". I miei tatuaggi. Ne ho sparsi verii per il corpo. E ne voglio altri. Poi si gettano subito all occhio i miei capelli scuri e perennemente in disordine e mi piacciono.

I miei occhi. Sono,sono grigi e dentro hanno varie pagliuzze marromcine. Niente di che.

"Dovrei vestirmi" dico tra me e me.

Mi girai e nella mia stanza si notano le pareti. Piena di varii disegni. La maggior parte sono dei tatuaggi che mi voglio fare.

Poi alle medesime sono attaccati varii poster e CD.

Mi vesto con i soliti jeans neri e strappati,una falpona abnorme con il logo dei Nirvana e le vans nere. Il trucco lo zaino e i soldi.

Esco di casa sbattendo la porta,uhm un altro noioso giorno di scuola.

I miei piedi si poggiavano sull asfalto bagnato e sulla mia testa incombevano dei nuvoloni grigi. Amo questo tempo questo velo di malinconia che lo avvolge.
-

Suona la campanella e mi avvio nell'aula di filosofia. Due palle già di prima mattina.

"Lia,Liaa porcamadonna fermatii" sento dire con affanno alla mia migliore amica Laika.

"Ika" dico voltandomi.

"Lia,hai una cartina?" Chiede affannata la rossa davantia a me.

"Si andiamo te la do in aula."sussurro.

"E cazzo me la fumo in classe? Io salto."esclamó.

"Aah ma fottesega anch'io la voglio,andiamo" sbuffai per cambiare direzione.

"Signorine." Ci richiamó la voce steidula della Riffled. La vicepreside,quella vecchia odiosa.

"Sii(?)" Chiesimo girandoci.

"Per quanto ne sappia,la vostra aula e dall altra parte." disse con voce severa.

pensavi velocemente a una scusa..

"Si ma noi stavamo andando in bagno" affermai sicura di me.

"Ah,alla prima ora? Entambe"chiese insospettita

"Sa,mi é venuto il...e ho chiesto a Lia per accompagnarmi sa..."disse Ika con una faccia...,da perfetta attrice.

"Oh si andata allora."disse dirigendosi verso dei novellini.

"Bella trovata"sussurai.

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"Siete di nuovo fuori voi?!-ci richiamó di nuovo la voce stridula di quella vecchiarda-e fatemi sentire che scusa avete ora?" si piazzo davanti a noi con le braccia conserte.

"Beh sa,vorrei tanto che fosse una scusa,ma abbiamo educazione fisica quindi ci stavamo dirigendo là..beh dove si fa educazione fisica? Ah si in palestra,quindi con li suo permesso." Dissi sfacciatamente dandole le spalle e andandomene.

Beh,l'intento della sua giornata é riuscito. Ci riesce sempre. A farmi girare le palle quella vecchia befana ammuffita. Quando cazzo se ne va in pensione?

"beh oggi faccio educazione fisica,mi sento in forma" disse Ika stiracchiandosi.

"Beata te,io trovo una scusa per andare in infermeria" sbuffai.

Non avevo proprio voglia do far niente.

Stavamo scendendo le scale e intravi il prof.

"Prof! Vado in infermeria,non mi sento bene!" Strillai e lui con un cenno annuì.

Mi diressi verso l'infermeria,che é sempre vuota tral'altro.

Mi siedo sul lettino dell ambulatorio e mi rollo un po' di erba.

Sono conosciuta nei panni di cattiva ragazza non perchè sono una zoccola sia chiaro. Mi piace precisarlo. Certe volte mi piace troieggiare far arrapare dei tipi ma non é che me li scopo tutti,anzi sono stata poche volte con qualcuno,non lo trovo un forte bisogno...

Ad un tratto la maniglia si abbasso e mi allarmai.

La mia tensione si sciolse quando la porta riveló un ragazzo.

Aveva si e no 18-19 anni,alto dai capelli neri e arruffati e avevano un aspetto morbido e setoso,lo sguardo perso e dio,degli occhi blu. Ma non erano occhi normali erano tipo dei pozzi blu notte che ti inghiottono così profondi..

Devi ammettere che é davvero bello,anche se ha l'aria da sbruffone. Molto perverso.

Feci un tiro e lo squdrai per poi chiedere "e tu chi cazzo sei?"

"Stephan. Ma preferisco Step."disse guardando ogni angolo della stanza. Ma mai me.

"Okay,cosa vai trovando,Step?" Chiesi alzandomi.

Entró e chiuse la porta.

"Mi sono slogato la caviglia" disse guardando le mie dita. O quello che tenevo tra loro.

Mi misi davanti a lui,ma a distanza.

"É mostruosamente alto,affianco a lui sembro una 12enne."pensai

"Un infermiera qui?" Chiese guardandosi ancora intorno.

"Fhm-sospirai- si nota che sei nuovo qui" dissi buttando il mozzicone.

"Dai su seiditi vedo io" dissi cercando di assumere un aria più disinvolta.

Si mise sul lettino e io gli visitai la gamba.

"Slogato una caviglia eh.." ridacchiai..

Mi guardó perplesso. Mi persi per due secondi nei suoi occhi e deglutii.

"be' ti sei solo strappato un muscolo niente di grave,tra un po' dovrebbe passare." affermai convinta ma dalla voce leggermente tremante.

"Beh non mi hai detto come ti chiami infermiera" chiese con un accenno di malizia nel suo sorriso. Cazzo.

"Lia" Dissi mordicchiandomi l'interno del labbro.

"Beh Lia.dovrei ringraziare." Disse con una voce flebile e malziosa. Come fa un essere ad avera così tanta malizia anche nei piccoli gesti?

Si piazzó davanti a me. É fottutamente alto.

Si chinó leggermente e posó le sue labbra sulle mie.

tutta sta confidenza non mi va bene,ma diosanto le sue labbra. Giuro su Satana che non ne ho mai assaggiate di così.

Così vellutate,calde,dolciastre. Quel dolciastro di cocaina.

Bacia molto bene tral'altro.

Mi morde il labbro inferiore e ci lascia un piccolo segnetto.

Le sue labbra abbandonano le mie e con uno scatto svanisce.

Ma riesco a sentire delle parole non chiare. Sicuramente me le sono immaginata.

Ma cazzo. Rivoglio quelle labbra sulle mie.

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