Sento un fastidiosissimo rumore nelle mie orecchie.
"Gatto di merda ti brucio se non la smetti" dissi e lui smesse subito. Lo so lo so,sono una persona orrenda.
Non avevo dormito. A cosa avevo pensato? Beh é palese. A quel fottuto bacio.
Come potevo non pensarci?! Ci conoscevamo si e no da 20 minuti e mi ha ficcato la lingua in bocca così. A caso?!?.
Ma devo ammettere che mi é piaciuto. Anche troppo.
La mia gatta miagoló ancora in un modo flebile.
"Si si Margot ora mi alzo." Disi scansando le coperte.
Scesi in cucina e le diedi le crocchette.
É presto. Beh almeno non faccio tardi.
-
Sto facendo tardi. Non so come,é il mio talento nascosto.
Quasi corro verso scuola che sento qualcuno dietro di me.
Mi giro di scatto.
"Mi stalkeri o cosa?!" Quasi ulai continuando a camminare.
Sbuffó. Si é lui. Sono quasi felice di vederlo(?)
"Abito nell isolato vicino al tuo,e questa é l'unica strada per la scuola. E quindi non ti stalkero nanetta." Disse con tono indifferente.
Avevo sentito bene? Nanetta??
Mi fermai di scatto.
"Tu-dissi puntandogli il dito al petto- come mi hai chiamato?" Ringhiai e arrugai la fronte.
Sorrise in modo beffardo.
Quanto mi rode ammettere che ha un sorriso bellissimo.
"Nanetta" ripetette con tono di sfida guardandomi dall alto verso il basso.
"SE TU SEI UN CAZZO STRUZZO DI DUE METRI DALLE COSCIE LUNGHE NON SIGNIFICA CHE IO SIA UNA NANETTA CHIARO?!" sbraitai tutto ad un fiato.
Scoppió a ridere e anch'io quando capii cosa avevo detto.
"Struzzo di due metri dalle coscie lunghe?- chiese ridacchiando- beh ne hai do fantasia. Nanetta"
Sbuffai per poi avviarmi di nuovo verso scuola. Sarei entrata alla seconda ora fottesega.
Stavamo cammindo uno di fianco all altro. Senza parlarci ne guardarci.
"Tu entri?" Chiese estraendo un quaderno a caso.
Sbuffó corrugando la fronte.
"Eweh,su dai seguimi." Dissi furtiva facendo attenzione che non ci fosse qualche prof. In giro.
Camminavamo diretti al parchetto(chiuso) dietro al parco della scuola.
C'é un tavolo da pik-nik e delle panchine un altalena e un laghetto,molto grande per essere considerato 'laghetto', con dei pesci.
Mi sedetti a gambe incrociate sul tavolo e gli faci segno di sedersi.
Presi una cartina dal quaderno degli appunti e mi rollai la prima canna del giorno. No non sono dipendente,riesco a stare senza,é più uno sfizio.
"Gradisci?" Chiesi alzandola.
Annuì e me la sfiló dalle dita.
Se la portó alla bocca cercando un accendino. Ma io lo anticipai accendendola tra le sue labbra.
In quell istante lo guardai negli occhi,luccicano. Sono fottutamente belli. E ipnotici.
Mi soffermai poi a guardare i suoi lineamenti sui quali si posavano varie ciocche di capelli.
Lui mi guardava stranito. Lo so sono brutta ma suvvia c'é di peggio.
Fece un tiro molto profondo. Poi me lo espiró dritto in faccia.
Dovrei tossire ma sono abituata,quindi mi limitai a inspirarne un po'.
Gliela sfilai da bocca sfiorando flebilmente le sue fottute labbra. Le sue labbra che sono come droga.
Non ci dicevamo neanche una parola. Ma questi piccoli gesti parlavano da se..
Mi incamminai e mi andai a sedere in riva al laghetto.
Dopo poco Stephan si venne a sedere di fianco a me. Superando decisamente la distanza di sicurezza.
"Sei strano." Sussurai all improvviso.
"Di solito mi definiscono psicopatico." Rispose accennando un leggero ghigno.
"Uhg,la psicopatica non sarei io che trova tutto questo fottutamente intrigante?" Chiesi passandogli la canna quasi finita.
Fece spallucce.
"I tuoi non si lamentano di avere una figlia dipendente dall'erba?" Chiese sempre con quel suo ghigno.
"Naah,e poi non sono dipendente,é più uno sfizio personale." Dissi vagamente.
"Ohw,come non se ne accorgono i tuoi?" Chiese puntando sempre su quall'argomento come se ne sapesse qualcosa. Diocane.
"Mia madre é sempre via per lavoro,sta a casa si e no un mese all anno." Dissi indifferente. Io e mia madre siamo... beh..più coinquiline.
"E tuo padre?" Chiese incuriosito.
Una lacrima rigó la mia guancia,e poi ancora un altra,finché non scoppiai in un pianto silenzioso.
Avevo la testa girata,forse si notavano varii singhiozzi..
Ad un tratto Step mi giró il viso con due dita. Mi guardó perplesso.
Mi scrutó con attenzione come se volesse leggermi nel pensiero.
Allora abbasso il suo busto e di conseguenza poggió il mio viso sul suo petto e mi accarezzó i capelli. Aveva letto seriamente nel mio pensiero??
"Scusa." Sussurró.
Scossi leggermente la testa. Guardai l'orologio. Erno appena del 9 ora sono le 11 passate,abbiamo perso completamente la conizione del tempo.
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Pieces.
Random"Erano tutti piccoli pezzetti di lei,erano pezzetti della sua anima raffigurati sulla sua pelle con del semplice inchiosto."