«Annabel?» sussurrò in cerca di una risposta, voleva non fosse lei. «Annabel sei tu?» chiese ancora lui alla ragazza dai capelli lunghi in piedi sul bordo del balcone di quella dannatissima veranda d'ospedale al decimo piano.
Osservava attentamente il corpo rigido coperto da un camice bianco che si muoveva al vento. «Annabel..» sussurrò quasi sul punto di piangere. «vai via Louis» disse lei in un singhiozzo. «no, non vado via» strinse i pugni.
Erano testardi, molto testardi entrambi. Entrambi avevano un fottutissimo problema, e lui la amava cosí tanto. «cosa è successo?» cercò una spiegazione del perché lei era si trovava il quel posto. «scendi da lì, e spiegami» si avvicinò lentamente, come se avesse paura di farla cadere. «no» disse secca.
«Annabel, puoi smettere per una volta di far la testarda?» si infastidì. «Louis, puoi smetterla per una volta di far il testardo?» cantilenò. Lui sbuffò.
«è successo Lou!» disse dopo alcuni minuti di silenzio.
«c-cosa?» pensò al peggio. «puoi ti prego scendere da lì?» lei obbedì sedendosi per terra. Louis la affinacò portando le ginocchia al petto e stringendole con le braccia.«racconta dai» provò a farle un sorriso di incoraggiamento. «come tutti giorni Geo controllò che tutto fosse a posto controllò tutta quella merda lí, lo sai..» tirò su con il naso. «prima di uscire aveva detto che erano arrivati mamma e papà» sospirò.
«come sempre dissero che sarebbero partiti, e..e... Hanno detto che non mi porteranno mai piú con loro.. Perché morirò» singhiozzo.«mi hanno detto tutto ciò che hanno pensato di me nei miei quindici anni di vita..» si asciugò gli occhi pieni di lacrime. «è tutto okay» Louis abbracciò la ragazza di slancio. «no, non lo è, fammi finire» tirò su con il naso di nuovo. «mi hanno detto che ero solo una delusione per loro, ho rovinato la loro reputazione, gli facevo schifo, volevano una figlia perfetta.
Ma che dire, hahaha sono obesa, mangio le unghie, non so curarmi, ho sempre avuto voti bassi a scuola, non sono perfetta. Quindi, andare via prima del previsto.. Penso sia meglio.» concluse.«no, no no no» le prese il viso tra le mani «tu-tu sei perfetta» singhiozzò asciugandole le lacrime «sei perfetta Annabel» chiuse gli occhi ma lei si scansò tornando dove era prima, pronta a buttarsi giù, per quei dieci piani, e morire a terra.
«non sprecare fiato Louis» disse guardando giù. Era tutto buio.Lui, come sempre era al suo fianco. «se tu ti butti mi butto anche io.» disse deciso deglutendo guardando la grande distanza dal suolo. «sei perfetta Annabel, sei la ragazza piú bella che io abbia mai visto.» le prese le piccole mani.
Non gli interessava degli anni di differenza che c'erano tra di loro. A lui piaceva quella quindicenne che ai suoi occhi era come un fragile fiorellino da trattare con delicatezza. Senza strappare nessun petalo. «ai miei occhi sei favolosa, e se morirò, voglio farlo con te.» chiuse gli occhi ascoltando il suo respiro. «se morirai, morirò anche io».
«fallo allora» disse. «io mi butto» concluse. Non ebbe il tempo di aprire gli occhi che lei gli lasciò le mani e si buttò, seguita da lui.
«sarà una morte perfetta con te» urló «ti amo Annabel!» e entrambi toccarono il suolo.Una morte veloce, senza sofferenze.
STAI LEGGENDO
A Perfect Death With You
Roman pour Adolescents«se morirai, morirò anche io» * A Louis Tomlinson Fan Fiction One Shot