Parte 1 - L'inizio

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L'uomo si guardò alle spalle, terrorizzato. Dietro di lui, l'assassino camminava lentamente, come un cacciatore che raggiunge la preda abbattuta per scuoiarla. Si rialzò, per quanto gli fosse concesso dalla gamba ferita. "Perché? Perché a me? Cosa ho fatto di male? " Incespicò e cadde. Sentì i passi alle sue spalle, lo stridio dell'ascia sul terreno, e prese a trascinarsi. "Oh Signore ti prego perdonami! Perdonami ti prego!" L'uomo pianse, mentre si muoveva con le poche forze che gli erano rimaste. "Signore perdonami! Abbi pietà di me!" Ora l'assassino era dietro di lui, che recitava. " e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male - calò l'ascia sull'uomo - Amen!"
La testa dell'uomo rotolò sul terreno, il volto impietrito in un'espressione di puro terrore. Con tranquillità l'assassino pulì il sangue dalle proprie mani e dalla lama. Con un panno, raccolse la testa, e si diresse verso quella che sembrava una camera ardente. Adagiò la testa su un ripiano, accanto ad altre cinque. Si sedette, e scoppiò a ridere istericamente. "Allora mamma! Ti lamentavi di essere sempre sola. Sola, con il tuo Signore!" Rise ancora. "Ma il tuo dolce figliolo ti ha portato dei nuovi amici!" Improvvisamente, il suo volto si rabbuiò. "Sono stato bravo vero?" Continuò a parlare, fra le lacrime. "Perché non mi rispondi? Hai sempre detto di volermi bene ma ora..non mi parli più!" Alzò lo sguardo, e fissò il corpo nudo della madre. Un enorme squarcio le attraversava il petto, ma la mente di Josh non era in grado di capirlo. Tutto quello che sarebbe dovuto avvenire nel suo cervello era svanito, bruciato, come il corpo di suo padre quand'era ragazzo. Si avvicinò al cadavere, le accarezzò le guance e le aggiustò i capelli. Poi, come faceva quand'era ancora in vita, la baciò. Quand'ebbe finito, si girò, e vomitò. Nonostante il suo cervello fosse al livello di un bambino, continuava ad avere questa naturale reazione. Con le lacrime che scorrevano ancora, si pulì il volto, spense la luce ed uscì. Si diresse in cucina. Le sue labbra si curvarono in un sorriso, mentre il suo cervello lo liberava da tutti i futili ricordi. Eppure, nonostante tutto, non riusciva a cancellare quello dei suoi genitori.

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