Parte 2 - Ricordi

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Suo padre. Ah se lo ricordava bene, suo padre. Nonostante fosse solo un bambino, l'aveva violentato più volte, costretto a fare di tutto sotto minaccia, fino ad un giorno. Un tragico e sanguinoso giorno. Dopo mesi di torture ed abusi, il piccolo Josh prese coraggio, e accoltellò suo padre dritto al cuore. Per tutto il tempo in cui il sangue schizzò fuori dal suo vecchio, Josh si strinse nelle braccia e ripetè "MUORI" molte volte, tant'è che il sussurro di aiuto di un bambino si tramutò nel grido di gioia di un folle. Quando sua madre lo trovò lo strinse fra le braccia, e fu il momento in cui iniziò il vero inferno. Josh cadde a terra, ansimante, mentre la testa gli esplodeva di dolore, sovrastata dal peso dei ricordi. Urlò, come se le sue grida potessero coprire il dolore che lo attanagliava. Avvicinatosi al tavolo, lo colpì più volte con la fronte, fin quando il sangue non gli annebbiò la vista. Si fermò e, tremante, si accasciò a terra. Gridò e pianse. Poi, con la guancia a contatto con la nuda terra, si addormentò. Fu una notte interessante per Josh. Erano mesi che non sognava, eppure, vide qualcosa. Stralci di ricordi, frammenti di sensazioni, come pezzi di uno specchio ormai rotto. Dopo la morte del padre si era chiuso in se stesso, passando intere giornate nel buio della cantina, attorniato da insetti. E li, in quel momenri, qualcosa nella sua testa scattò. Ciò che i suoi occhi vedevano, cambiò. La sua piccola, buia cantina, divenne uno spazio enorme, e la sua mente percepiva i numerosi insetti come mostruose creature. E la pazzia arrivò. Ormai, tagliarsi e vedere il suo sangue scorrere, era l'unico modo per restare, in un certo senso, lucido. Venne sottratto al suo sonno eal rumore di una finestra che sbatteva. Intanto, si fece giorno. Josh si alzò, stordito. Tornò dov'era rimasto il corpo dell'uomo, lo prese per i piedi, e lo trascinò nel campo. Come per gli altri, radunò dei ceppi di legno, e lo bruciò. Ancora lui. Il corpo di suo padre bruciava tra le fiamme, e sua madre lo stringeva a se, impedendogli di sottrarsi a quella vista. Ritornò alla realtà. Sapeva che nella sua testa c'era qualcosa che non andava. Era lento, non stupido. "Si inizia" - pensò - "Un'altra dura giornata di lavoro!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 02, 2016 ⏰

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