Quando lo incontrai per la prima volta, Federico, casualmente, nel bagno di una discoteca mentre si sciacquava il viso per riprendersi dalla sbronza, alzò lo sguardo verso di me e vidi quegli occhi piccoli e azzurri, arrossati e stanchi, ma pur sempre bellissimi, incrociare il mio sguardo, per poi accennarmi un gran sorriso salutandomi.
In quel momento capì fin da subito che la mia vita stava cambiando del tutto, non so perché, sapevo solamente che avevo finalmente visto con i miei occhi quel ragazzo tanto timido e bello, dopo un anno e mezzo a passare le notti su Skype, a saltare scuola per sentirci ancora, il fuso orario era devastante, la distanza tra Italia e Australia era troppa, ma non mollammo.
Finalmente quella sera ci incontrammo, ero appena tornato in Italia dalla mia famiglia per Natale, e fu proprio come un regalo vederlo, abbracciarlo e perderci in chiacchiere tutta la notte.
Passammo l'intera notte a parlare dei nostri sogni, di musica, di amore, di tutto ciò che ci passava per la testa, sembrava quasi che le nostre menti e i nostri cuori aspettavano quel momento per aprirsi così tanto, per farci sognare ad occhi aperti.
Continuammo così per molti giorni, era sempre pronto per venir a prendermi, me lo ritrovavo sotto casa di notte, mi chiamava a qualsiasi orario chiedendomi di scendere per andare a fare un giro, non ho mai rifiutato.
Era così bello passare del tempo con lui, non pensavo a nulla, mi sentivo finalmente libero di poter dire qualsiasi cosa, di raccontargli i miei segreti, mi sentivo più vivo.
Lui mi faceva sentire vivo, ogni volta, mi riempiva di abbracci continuamente, mi faceva complimenti ogni volta che mi vedeva uscire dal cancello per andare da lui
– "ma come siamo belli oggi"
– "scusa se ti ho svegliato, devo dire che sei ancora più carino appena sveglio"
– "sono sicuro che anche se scendevi in pigiama eri bello, come sempre"
– "oggi niente giubbotto? fa freddo prendi il mio, a te sta decisamente meglio"
– "questa felpa ti sta davvero bene"
– "mi piacciono i tuoi occhi, smettila di guardarmi"
– "questa sera sarei dovuto uscire con la mia ragazza, ma chi avrebbe il coraggio di dar buca a un cucciolo come te?"
– "finalmente! Non vedevo l'ora di riabbracciarti, bello come sempre."
Potrei non smettere di scrivere, ogni sera me ne dicevi una ed io ogni volta arrossivo senza mai risponderti, eppure quello timido eri tu.
Pian piano sentivo il forte legame che mi legava a te, non mi era mai successo prima, sentivo il bisogno di vederti, di sentirmi dire tutte quelle cose, desideravo i tuoi abbracci.
Non capivo cosa mi stava succedendo, ero confuso e spaventato una sera, mi chiedevo cosa sarebbe successo appena visti.
Come al solito passasti da me, non ti avevo mai fatto aspettare così tanto, ma avevo un ansia assurda.
– "si fa anche desiderare il signorino stasera, andiamo bene! E copriti che fa freddo."
Dicesti, e io mi misi a ridere.
– "ah allora ridi pure? potresti anche salutarmi tu qualche volta o devo sempre essere io quello dolce?"
Così ti diedi una pacca sulla spalla e dissi buonasera.
Passeggiavamo da soli, non c'era nessun altro quella sera per strada, notasti subito che qualcosa non andava, ma provavi a farmi pensare ad altro, fino a quando non ti sei fermato per chiedermi cosa c'era che non andava, ti dissi di essere solamente stanco, avendo la gamba rotta mi stancavo facilmente, ma tu non mi credesti per fortuna.
– "adesso ti siedi e mi dici cos'hai su, parla con me forza!"
Quant'eri bello, non smettevo di guardarti.
Ti dissi ancora di non aver nulla, e continuammo a passeggiare finché ti chiesi di cantarmi una canzone li per li, per strada.
Riuscii a convincerti ridendo e scherzando, e mi cantasti una canzone di Chris Brown, la adoravo, la tua voce, era meravigliosa.
Continuammo poi la nostra passeggiata, tu non riuscivi a non chiedermi cos'avessi, così iniziasti a parlarmi dicendomi
– "smettila di stare zitto, se hai bisogno di parlare o di far qualcosa dimmelo"
Ma niente, così mi chiedesti cosa desideravo per natale ed io ti dissi chiaramente di non voler sbagliare, di aver paura di rovinare tutto, ma che il mio desiderio comportava entrambe le cose.
E tu ti avvicinasti e
– "fallo, non aver paura, non rovinerai niente qualunque cosa tu faccia, ci sono io, dimmi cosa desideri"
Senza pensarci due volte, ti baciai.
Non erano quei tipi di baci semplici, dati a caso, era un bacio vero.
Chiusi addirittura gli occhi e dolcemente ti baciai, senza smettere fino a che non mi accorsi di ciò che stavo facendo.
Aprii gli occhi, con il cuore a mille, e notai che anche i tuoi erano chiusi, che anche tu stavi baciando me, che fu così bello che per un attimo ci siamo sentiti così bene e liberi.
Ti chiesi subito scusa, mortificato da tutto ciò, volevo solo andare via per la vergogna ma tu
– "non devi chiedermi scusa, vieni qui non preoccuparti"
Non volevo avvicinarmi, mi tirasti con la mano per avvicinarmi a te, petto e petto, occhi dentro occhi per un attimo, e mi baciasti, mi stavi davvero baciando.
Avevo il cuore a mille, mentre mi baciavi ti stringevi di più a me, mi toccasti le mani lentamente per poi incrociarle con le mie e stringerle forti, continuando a baciarmi, quel bacio non finiva mai, era bellissimo.
Smettemmo di baciarci e ci guardammo negli occhi stando in silenzio, facesti due passi indietro tirandomi a te fino ad arrivare ad appoggiarti al muretto, mi prendesti le mani e cominciasti a riscaldarmele, apristi il tuo giubbotto e me le infilasti dentro come se ti stessi abbracciando.
Per un attimo mi appoggiai sul tuo petto, per stare più comodo, sentivo il tuo cuore battere forte, sospiravi continuamente, ed io ero così tanto emozionato, volevo ancora baciarti.
Dopo essere rimasti in silenzio a scaldarci, mi sussurrasti
– "buon natale piccoletto, ho avuto in bel regalo anch'io quest'anno"
Dandomi un bacio sulla guancia.
Si fece tardi, dovevamo andare dalle nostre famiglie per il cenone.
Mentre mi riaccompagnavi a casa sorridevi e mi guardavi, ero abbastanza imbarazzato.
– "hai delle labbra bellissime comunque, mi piace come baci"
Avrei voluto dirti di baciarmi ancora, ma sono stato zitto.
Purtroppo eravamo arrivati a casa mia e tu dovevi andar via subito, così mi guardasti e
– "grazie della serata, buon natale ci vediamo"
E mi stampasti un piccolo bacio sulla guancia.
Ero così felice di ciò che era successo, mi mancavi già, è stato bellissimo.