Vuoi giocare con me?

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Mi ero appena svegliata con occhi stanchi
ma felici alzai le pressiane delle finestre e qualcosa catturò la mia attenzione una scritta sul muro diceva "VUOI GIOCARE CON ME?"
Era scritta con il sangue con gocce che scendevano lentamente lungo la parete. Andai a chiamare la proprietaria di casa ma quando torniamo la scritta non c'era più, la signora Mays pensò che ero stata un'illuminazione perché avevo lavorato troppo. Facendo finta di niente mi vestii andai in ufficio come ogni mattina, in quei periodi tornavo a casa molto tardi perché avevo del lavoro arretrato e anche quella notte sarei rimasta in ufficio fino a tardi.
Erano le 23:15 e stavo ancora lavorando le uniche luci accese erano la lampada della mia scrivania e il computer. Senza i miei colleghi che urlavano e i telefoni che squillavano le stanze dell'ufficio erano in un silenzio surreale. L'unico rumore era la ventola del computer e il ticchettio delle mie dita sulla tastiera.
Mentre lavoravo sentii un rumore che mi fece sobbalzare dalla sedia il rumore proveniva dalle mie spalle ed era di una palla che rimbalzata.
TUM TUM TUM
Mi gira di scatto. Ma il corridoio era immerso dell'oscurità << C'è qualcuno?>> chiesi. Ma niente nessuna risposta.
TUM TUM TUM
Mi alzai di colpo e alle mie spalle c'era una palla sporca di sangue il cuore me lo sentivo in gola. Accesi tutte le luci dell'ufficio ma la palla era scomparsa.
Cercai di calmarmi mi rimisi alla mia postazione e continuai a lavorare ma dalla schermata del computer vidi il riflesso di una bambina con le labbra cucite con la sedia mi voltai ma era scomparsa anche lei così non ci persai due volte e mi diressi verso la porta d'uscita e sentii la voce della bambina che mi diceva con voce sottile <<Vuoi giocare con me?>>. Lanciai un urlo e scappai. Tornai a casa in lacrime ma quando entrai in camera mai trovai la bambina che scriveva sul muro:
PERCHÉ NON VUOI GIOCARE CON ME?
La bambina mi guardò e stava lacrimando sangue scappai anche da lì e andai da una mia amica Rossella.
Non potevo raccontarle la verità sicuramente mi avrebbe preso per pazza, ma si era accorta che c'era qualcosa che non andava, mi chiese che cosa stava succedendo ma io niente, mi arrivarono anche dei messaggi:"Vuoi giovare con me? Vuoi giocare con me?".
Il giorno seguente non andai a lavoro non ne avevo il coraggio però tornai a casa. Bussarono alla porta era la Signora Mays, si stava assicurando se stavo bene e mi disse che anche lei aveva trovato una scritta sul muro:
TI RICORDI DI ME?

Poi mi ha raccontato che nella casa dove abito io, prima di me abitava una signora con sua figlia di 11 anni. Sentiva sempre urlare la madre e la bambina che piangeva.
Un giorno era andata a salutare, la porta era aperta quando era entrata c'era la madre impiccata al lampadario e la figlia era appoggiata al muro con le labbra cucite e la gola sgozzata, la polizia non ha mai trovato il colpevole. Da quella storia raccapricciante rimasi impietrita dovevo fare qualcosa dovevo comunicare con loro così decisi di usare la tavoletta Ouija, mi era stata regalata per il mio compleanno (Che bel regalo un regalo che si vede tutti giorni).
Con me giocarono due amiche Rossella e Maia. Giocammo in camera prima abbiamo fatto fare tre giri alla planshet per ogni giocatore, poi abbiamo salutato lo spirito dicendo <<Con il cuore sincero come amici veniamo spiriti vinci noi vi evochiamo>>.
Posi delle domande come << Abitati tu prima in questo appartamento?>> rispose di sì << Sei la bambina o la madre?>> rispose che era la bambina <<Come ti chiami?>> sentii un bisbiglio vicino al mio orecchio e diceva Sara, le posi un ultima domanda <<Chi ti ha ucciso?>> muovendo la planshet rispose mia madre, muovendola ancora scrisse "ORA TOCCHERÀ A VOI"
Maia strillò e scappò di casa, ma mentre attraversava la strada fu investita. Quando ci fu comunicata la notizia rimanemmo sconvolte soprattutto io che mi sentivo in colpa "E ORA A CHI SAREBBE TOCCATO?"
Passarono i giorni, non sono andata a lavoro , mi sono data malata. Non ho il coraggio di uscire. Da quel giorno non ho sentito Rossella non mi parla. Per quanto riguarda Maia mi sento in colpa è colpa mia non dovevo metterla in mezzo. Camminavo in giro per la casa. Quando ad un tratto vidi delle luci dalla finestra mi avvicinai. Vidi la polizia e l'ambulanza sotto casa scendendo un poliziotto mi disse che due persone erano morte chiesi <<Chi agente?>> <<La signora Mays e una ragazza di nome Rossella>> << La signora Mays è stata trovata con la gola sgozzata e la ragazza impiccata al lampadario>> scoppia in lacrime e pensai <<Ora tocca a me!>>

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