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La sera del 7 Dicembre: solito bar, solita gente, solita "preparazione" alla serata devastante che ci aspetta in discoteca. Naturalmente guido io, guido sempre io, ma è molto meglio perché non mi fido tanto degli altri e poi non posso fare mattina come i miei amici. Sono carica, ho voglia solo di divertirmi e di ballare, non voglio pensare a nient'altro, almeno stasera. Ho parlato troppo presto, ovviamente: eccolo là, c'è anche lei e... Si baciano? Oddio sì, si baciano. Merda. Ho la nausea. Ennesima coltellata che ricevo da Liam.

"Victoria non credo di venire più stasera... Non mi sento molto bene, sarei solo un peso" le dico, guardando disperata in direzione di Liam. "Caroline non dire stronzate, non ti fare rovinare la serata da quell'imbecille... Dai è un modo per stare insieme e divertirci, ne hai bisogno", mi dice sorseggiando una birra. Non ha tutti i torti, ma credo che lo dica solo perché ha bisogno di un passaggio fino alla discoteca. In ogni caso, mi lascio convincere: diamine, cosa potrà succedermi di peggio? Sto già uno schifo, per cui la situazione può soltanto migliorare.

Liam. Che dire di lui? Il mio primo "amore" o almeno così pensavo. L'ho conosciuto l'estate scorsa: mi ha colpita da subito, mi piaceva il modo in cui mi faceva sentire, mi dava importanza. Inizialmente non si vergognava di fare lo "splendido" davanti ai suoi amici. Mi ha fregata alla grande. S'è preso tutto e io ero ben contenta di darglielo. Certo, sono stata un'ingenua. Com'è che si dice? Più che innamorata di lui, ero "innamorata dell'idea dell'amore".

Tornando al presente: ci mettiamo in macchina, stiamo per partire, ma nel parcheggio del bar, l'altra auto si ferma. Mi avvicino e abbasso il finestrino per sentire cosa è successo. Anna è praticamente in lacrime. "Ragazzi, scusate non ce la faccio a venire". Inizialmente non capisco e mi rivolgo a Victoria con aria interrogativa, la quale risponde alla mia tacita domanda: " Oggi pomeriggio si è lasciata con Jason". Adesso è tutto chiaro.

Jack scende dalla macchina di Anna per salire nella mia. Forse, adesso, siamo pronti per iniziare la serata.

***

Dopo una quarantina di minuti, passati a urlare scherzosamente contro Jack perché non ci mettevamo d'accordo su quale fosse la strada migliore da fare, arriviamo finalmente al famoso "Metropolitan". Parcheggio la macchina un po' lontano dall' ingresso del locale, per evitare che gente ubriaca e fuori controllo la possa danneggiare.
Percorriamo, quindi, un breve tratto a piedi e arriviamo: la fila é immensa e penso che, di questo passo, sarà parecchio difficile riuscire ad entrare, dal momento che il Metropolitan é molto piccolo, ma per fortuna ci raggiunge Mark, il ragazzo di Victoria, che ha preso anche per noi i biglietti e quindi entriamo senza problemi.

Il locale é piccolo come me lo avevano descritto, però mi piace molto: appena entri sulla destra ci sono il guardaroba e i bagni, sulla sinistra c'è un primo bar; salendo una rampa di scale si accede alla sala principale, dove da una parte, si trova un altro bar, in fondo il palco con la console e, in alto, che segue tutto il perimetro della discoteca, una sorta di privè.

La musica mi piace molto, non a caso é techno!

Dopo aver aspettato che Victoria prendesse un drink al bar, raggiungiamo tutti gli altri praticamente sotto cassa e iniziamo a ballare.

Il bello del Metropolitan é che puoi vestirti come più ritieni opportuno e che, in linea di massima, nessuno ti infastidisce... Non come la maggior parte delle discoteche, in cui basta che indossi una minigonna e diventi subito la preda più ambita per la metà dei presenti di sesso maschile.

In ogni caso la serata prosegue tranquillamente, fra balli, alcol e risate...

Fra la folla, un po' in lontananza, individuo Jack: Dio quanto é sexy, sarà lo charme da cattivo ragazzo o il fatto che conduca una vita sregolata oppure che quando ti guarda sembra quasi che voglia sbatterti al muro e spogliarti, fatto sta che da quando lo conosco, mi ha sempre fatto un certo effetto.

Lo guardo ballare e cerco di farmi notare, ma niente. Sembra completamente assente e perso nella musica assordante. Avrà sicuramente esagerato con le canne o chissà cos'altro.

Mentre penso a queste cose, mi giro verso sinistra e noto che Jason mi sta ballando accanto, ma non mi scompongo minimamente, "sarà un caso" penso.

La mia imperturbabilità viene disturbata da qualcosa però: qualcuno mi ha toccato la mano e adesso é passato al sedere. E quel qualcuno é alla mia sinistra ed é proprio Jason.

Sono alquanto confusa: non é la prima volta che i ragazzi mi fanno certe avances, però Jason. Boh. Rimango paralizzata mentalmente e faccio finta che non sia successo nulla di tutto ciò continuando a ballare.

Ma la mia recita é ulteriormente disturbata da un cellulare che mi viene praticamente sbattuto sul naso e Jason che mi urla all'orecchio "Mi dai il tuo numero?". Gli prendo il telefono, memorizzo il mio numero nella sua rubrica e glielo restituisco.

Continuo a ballare, anche se ormai sono un po' in tilt. Ad un certo punto, dalla borsetta, sento vibrare il mio cellulare: é un messaggio e credo di sapere anche di chi. " Io sto uscendo fuori dalla discoteca, se ti va fra 5 minuti raggiungimi".

Mi va? Non mi va? Oh, ma certo che mi va. Sono troppo curiosa, so che cosa vuole, non sono un'idiota e, comunque, anche se praticamente non lo conosco, se non di vista, la sua fama lo precede. Mentre penso a tutte queste cose, mi accorgo che sono passati cinque minuti. Prendo il cellulare e gli scrivo "Sto uscendo".

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