Fobia

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"C'è qual cosa che ci pone dei limiti che non viene da leggi o costrizioni sociali, é qual cosa di ancora più subdolo ed di più proibitivo perché viene dai meandri della mende e del cuore e questo sentimento insormontabile é la PAURA"
Non é Einstein o Talete o Kant o chi vuoi che sia a scrivere queste parole, ma sono io, uno scopofobico.
La mia fobia consiste nel l'avere paura di essere osservati in qualsiasi momento e da tutti e l'unico posto dove riesco a stare tranquillo é in questo parco, ma ora sento che qualcosa mi guarda, infatti eccola, eccola avvicinarsi.        Una ragazza con labbra rosso fuoco, denti simmetrici e bianchi,occhi profondi e grandi e un viso color latte splendente si sedette affianco a me, era stupenda una essere che più meraviglia non aveva nessun'altra, era incantevole.
Mi guardò nelle tremanti e ghiacciate palle degli occhi e mi disse che si era persa e poi aggiunse se sapevo come ritrovare la strada per uscire.
Io ero spaventatissimo lei continuava a guardarmi e io volevo scappare, ma era troppo bella e non riuscivo a distorcere lo sguardo dal perfetto taglio che divideva le sue labbra in due piccole morbide montagnette rosse. Non sentivo nessun suono ma vedevo le sue labbra che si muovevano quindi intuii che lei esse ancora parlando e allora alzai lo sguardo e lo incrociai con i suoi meravigliosi occhi e vidi l'universo, per la prima volta.
Io ancora non gli stavo rispondendo poi ho sentito " Beh? Non vuoi parlare con me? Scusa me ne vado. " io la bloccai dal braccio e gli chiesi scusa gli dissi che io soffrivo di Scopofobia e lei capii tutto allora mi sorrise e si risedette a fianco a me, io le spiegai tutto ciò che cercava poi mi salutò e mi dette il suo numero di telefono ma mi disse di scrivergli solo se domani lei non si sarebbe presentata.
Ebbene sì avevo un appuntamento con una ragazza bellissima io mi ero certamente invaghito di lei e forse, spero anche lei di me.

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