L'essenziale.||Z.M.||

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Ecco che ,come ogni mattina, questa fottuta sveglia disturba il mio sonno...
Mi alzo e vado in bagno a farmi una doccia.
Fatta la doccia mi accorgo di non aver portato i vestiti nel bagno...ora chi cammina con un solo asciugamano addosso per tutto il corridoio dell'orfanotrofio?
Okay, la giornata è iniziata male e voglio tornare a dormire...
Comunque, esco dal bagno e prego tutti i santi, pur essendo atea, di non incontrare nessuno...ma come sempre la fortuna non è dalla mia parte ed incontro il coglione e puttaniere che sta di fronte alla mia camera.... JOSH.
"Come siamo sexy stamattina Abbey... " dice.
" Coglione " dico..

Entro in camera e mi fiondo nell'armadio, dato che già sto facendo tardi...
Metto un jeans ed una canottiera con sopra una felpa che ho fregato al mio migliore amico, Dylan.

Dopo essermi vestita, mi trucco con fondotinta, l'eyeliner e un rossetto color pesca.

Indosso le vans e corro a scuola.
Arrivata, incontro Dylan in compagnia di altri nostri amici.. Suona la campana ed entriamo, per fortuna quest'anno sono in classe con Dylan.

Appena entriamo, troviamo la prof di Italiano che ci assegna un tema :"Chi sei realmente? "

E inizio a scrivere...

L'identità è un concetto abbastanza complesso e difficile da definire. Chi siamo è un insieme di molti fattori, comprendono il carattere, la personalità, il comportamento, le abitudini, i pensieri, le emozioni, il nostro aspetto, il nostro corpo, la nostra immagine di noi stessi. Tantissimi elementi difficilmente sintetizzabili in un concetto.

Chi sei realmente? Ciò che conosci come te stesso, sei tu? Oppure sei ciò che è riuscito ad emergere da tutti i limiti che il tuo passato ti ha imposto? Sei tu o sono le persone che ti hanno influenzato? Sei tu o sei la conseguenza della tua educazione e delle tue esperienze? Chi sei veramente?

Voglio essere molto precisa, per cui ho scelto una metafora in grado di far capire chi siamo veramente. La nostra identità è come un fiume: scorre continuamente senza mai fermarsi. Sebbene il fiume abbia un nome, come noi, non possiamo pensare di chiudere il fiume nel suo nome, né credere di poterlo catturare o comprendere se raccogli e bevi un secchio della sua acqua.

Ciò che sono è molto di più dei miei comportamenti o del mio carattere, pure dei miei pensieri, delle mie emozioni o delle mie scelte. Tutte queste cose passano, cambiano: oggi penso cose che dieci anni fa non avrei pensato, o mi comporto come non mi sarei comportata anche solo pochi mesi fa.

I comportamenti che ho sono miei, ma non sono io; i pensieri che ho mi appartengono, ma non sono io; le emozioni che provo sono mie, ma non sono io; le mie esperienze, il mio passato sono un bagaglio che tengo con me, ma non sono io ; qualsiasi cosa gli altri possano vedere di me, mi appartiene, ma non sono io.

Io sono il fiume, che muta, cambia acqua o corso, ora è caldo adesso è freddo, ma sono sempre io: ciò che si vede di me è un'apparenza esterna, mi appartiene ma non può definire chi sono . Qualunque etichetta o nome non potrà mai racchiudere chi sono veramente.

Ciò che io penso di essere, con tutta probabilità, non è altro che ciò che ho mostrato finora: la mie scelte passate, i miei comportamenti le mie emozioni dicono di me solo cosa sono stata, fino ad adesso. Non sono ciò che sono stata, ma sono ció che scelgo di essere.

Non dobbiamo dimenticare mai che siamo colui che sceglie e non le sue scelte. Non dobbiamo dimenticare mai che la prima scelta, quella che ci mostrerà chi siamo veramente, è decidere di scegliere .
Se una persona vive senza consapevolezza decide di rinunciare a se stesso, e chi è rimarrà per sempre sepolto sotto ciò che gli altri credono, o vogliono, che lei sia.
Quindi, posso solo dire che mi chiamo Abbye, ho 17 anni, sono bionda e ho gli occhi verdi. Sono buona e gentile ma quando mi fanno arrabbiare divento una bestia, vivo in un orfanotrofio perché i miei genitori sono morti in un incidente e ho pochi amici, ma buoni,ed uno di loro è Dylan.