Leonardo entrò in camera, appoggiò la cartella in un angolo, si lanciò sul letto e prese da sotto il cuscino il bloc notes. Era sempre lì, nascosto dagli occhi indiscreti di sua madre e di sua sorella Marta che aveva preso la cattiva abitudine di rovistare tra le sue cose. Da quando condivideva la stanza con lei per problemi di spazio durante il trasloco, le sue cianfrusaglie venivano spostate di continuo da uno scaffale all'altro o, nel peggiore dei casi, gettate direttamente nel pattume. Per fortuna Marta non arrivava ovunque e, pure quel giorno, il quaderno aspettava il suo nuovo padrone al solito posto. Leonardo lo aveva rubato dalla soffitta del nonno Gianni che aveva aiutato a riordinare quella primavera. Quel giorno aveva aperto uno scatolone polveroso e lo aveva notato subito. Era stata la sua piccola ricompensa per quella gentilezza che aveva fatto al nonno e quel bottino, anche se magro, non dispiaceva al ragazzo. Era un vecchio quaderno degno di rispetto e ancora ben conservato nonostante gli anni al chiuso. Aveva la copertina di pelle su cui era stata incisa una piccola dedica alla nonna Rosa, morta cinque anni fa. Era scritta in corsivo, ricamata con il colore dell'oro e augurava alla nonna un buon viaggio verso una destinazione sconosciuta. Infatti, non era stato specificato il luogo d'arrivo e Leonardo se l'era sempre chiesto, ma quel quaderno non era mai stato utilizzato se non da lui. La nonna era scomparsa prima della misteriosa partenza e aveva lasciato il bloc notes muto di parole. Quando Leonardo ne era entrato in possesso, le pagine non erano per niente rovinate, erano ingiallente per il tempo ma erano completamente vuote. Adesso, invece, con il nuovo proprietario, si era riempito di poesie che scriveva ogni volta che vedeva Beatrice, la ragazza di cui si era innamorato e, purtroppo, anche la sua migliore amica da diversi anni. Non si ricordava neanche il momento esatto in cui si erano conosciuti, ma avevano condiviso gran parte delle loro vite. I problemi, i segreti più intimi, i sogni, le piccole soddisfazioni e gli insuccessi. Avevano un album di ricordi, una marea di vicende vissute insieme, come le vacanze in Sardegna a bere vino sulla spiaggia e a guardare le stelle o le serate passate abbracciati davanti a un cartone della Disney. Sembravano fratelli, erano inseparabili, spesso discutevano, ma non litigavano mai. Erano amici per davvero, non per una serata o per divertirsi insieme, ma per voler il bene dell'altro, per ascoltarsi ed esserci sempre. Loro due erano una gran coppia, anche se Leo era un ragazzo distaccato e difficile, riservato ed emotivamente stitico, che riusciva ad aprirsi soltanto con l'amica, ma non succedeva sempre. Per esempio, non riusciva mai a manifestare le sue vere emozioni a Beatrice, come se avesse paura di rovinare la loro amicizia. Per questo scriveva: perché si teneva tutto dentro, ma in qualche modo i suoi sentimenti dovevano uscire dal suo corpo. E poi, proprio grazie alla poesia, poteva far innamorare la ragazza, averla al suo fianco per una notte, immaginarsi una storia incredibile che, nella realtà, non ci sarebbe mai stata. Beatrice aveva una cotta per un altro, un ragazzo della sua scuola che le metteva le ali ai piedi, così diceva a Leo quando ne parlavano. Lui fingeva di ascoltarla, ma in realtà era troppo impegnato a combattere le fitte allo stomaco che provava dopo aver sentito quelle parole. Quello di Leo era un amore impossibile, perso già in partenza. Come poteva amare una persona che non lo voleva? L'unica cosa che gli era rimasta da fare era aspettare e sfogarsi sulle pagine di quel quaderno.
Il suo era un amore di carta, ma un amore vero.

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Un amore di carta
Poetry"Scriverò poesie che parleranno di te. È l'unico modo che ho per averti accanto." È questa la decisone di Leonardo che, una sera di Gennaio, ha scoperto di essersi innamorato di Beatrice, la sua migliore amica. Ma il suo è un amore impossibile, che...