Prologue.

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"I got a heart and I got a soul. Believe me I will use them both."

Quando l'ultimo cliente uscì, finalmente, dal bar, Harry si tolse il grembiule e lo appoggiò sul bancone sporco di caffè. Probabilmente qualche uomo maleducato lo aveva rovesciato ed era uscito senza farsi notare. Harry chiuse gli occhi e pensò al suo caldo letto che l'aspettava a casa, ma prima di poterlo raggiungere avrebbe dovuto pulire il bar da cima a fondo. Era un martedì sera, e l'orario prevedeva che il locale chiudesse solo alle nove, per fortuna. Non sarebbe riuscito a rimanere un minuto di più con quel puzzo misto di fumo e caffè. Sbuffando, prese la scopa e lo straccio per iniziare a lavare il pavimento. Le note di Use Somebody danzavano nell'aria e Harry si muoveva a ritmo, quando il campanello della porta d'entrata suonò e lui, stancamente, disse: "Mi dispiace, ma siamo già chiusi-" Non riuscii a terminare la frase perché una ragazza entrò nel bar e si nascose dietro al bancone, senza notare il ragazzo riccio con i pantaloni slavati. Harry fece qualche passo avanti cautamente e chiuse la porta da cui stavano entrando piccoli spifferi della fredda aria inglese. Mentre si stava avvicinando alla ragazza rannicchiata dietro al bancone, il campanello suonò nuovamente e un uomo di mezz'età, con tuo grandi occhiaie sotto gli occhi, i capelli sporchi e i vestiti strappati entrò. 

"Hai visto una ragazza entrare? Abbastanza alta, con dei cazzo di capelli rossi o una cosa del genere?" Harry scosse lentamente la testa, temendo che stesse cercando proprio quella ragazza nascosta dietro al suo bancone. L'uomo si avvicinò lentamente e il riccio sentí un forte puzzo di sigarette e alcool provenire dall'alito dell'uomo, che lo prese per la maglia e socchiuse gli occhi. "Non mentire a me, ragazzino. L'hai vista sì o no?" Il riccio si riscosse dai suoi pensieri e si accigliò al comportamento burbero dell'uomo. "Mi dispiace, signore, ma nessuno è entrato. La pregherei di uscire perché stiamo chiudendo." Uno sguardo diffidente, uno strascichio di piedi e l'uomo era nuovamente fuori nella gelida aria londinese. Harry chiuse la porta, sbirciando dietro la tenda della piccola finestra e vide che l'uomo stava barcollando sul ciglio della strada. Scuotendo piano la testa si diresse verso il bancone e trovò la ragazza nella posizione precedente, con le mani sul viso. Lui si abbassò alla sua altezza e gliele tolse lentamente, notando che delle lacrime le stavano cadendo sulle guance, macchiate di quel che restava del suo mascara. "Tutto a posto?" Ovviamente non lo era, ma Harry pensò che fosse una cosa gentile da chiedere. La ragazza scosse la testa, gli occhi ancora chiusi e i capelli attaccati alla faccia dal sudore. Le guance bagnate, le gambe al petto, la felpa aperta che le copriva a malapena le spalle. La curiosità di Harry cresceva ogni secondo di più, come il pensiero a cosa potesse essere successo che la facesse stare così male.

"Grazie" Sussurrò piano, asciugandosi le lacrime e aprendo per la prima volta gli occhi. Due piccole perle marroni lo stavano guardando consapevoli del suo stupore. Si alzò lentamente, chiudendo la felpa e passandosi una mano sulla fronte, allontanando la frangia sudata. "Hai-hai scelto tu la musica?" La domanda spiazzò il ragazzo che la osservò, La rossa lo guardava impaziente, con la testa piegata leggermente verso destra, in attesa di una sua risposta. Annuii piano e lei fece un piccolo sorriso. "E' una bellissima canzone" E con quello sparì anche lei, lasciandolo solo con le note di The Scientist e un forte odore di vaniglia.

AN: Grazie mille per aver letto il prologo di questa storia. Prometto che migliorerà. Vi sarei molto grata se lasciaste un voto o un commento. Il primo capitolo arriverà presto. Vi voglio bene.
All the love.

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⏰ Last updated: Mar 23, 2016 ⏰

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