capitolo 1

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Sti cazzo di capelli rossi, provo a pettinarli un altra volta ma niente sono sempre cosi dannatamente rossi.

《Amore dai dobbiamo andare》 Mi informano i miei genitori al piano di sotto.

Scendo al piano di sotto e successivamente, saliamo in macchina.

Nessuno dice una parola fino a quando non vedo una scritta enorme "OSPEDALE"

Entriamo tutti e tre insieme, mia madre gia piange e mio padre cerca di consolarla.

Mi straio su quel cazzo di letto dove sarei morta.

《Amore, lo sai che non potremo starti accanto?》chiese mio padre con gli occhi bassi a terra.

《Si, stai tranquillo..so che dovete lavorare nessun problema》dissi trattenendo le lacrime,abbraccio mio padre.

Quando è il turno di abbracciare mia madre, la guardo in quei suoi grandi occhi, color nocciola e l'abbraccio scoppiando a piangere assieme a lei.

Lei mi da un bacio e esce, rimango sdraiata li a pensare, come sarei dovuta morire.

I miei genitori dovevano lavorare, non perchè volesserò, ma se non lo facevano rischiavano ogni giorno la mia morte.

Stavo pensando alla mia morte quando apparì all'entrata un ragazzo molto carino, che aveva una giacca nera e i capelli biondi.

《Scusami ma perche ti trovi qui?》 Gli chiesi impaurita, ma anche felice che qualcuno venisse.

《Sono il tuo compagno di stanza》 mi informò il ragazzo dai capelli gialli.

《Ma è impossibile...sei maschio...cioè》 cercai di sbiascicare parola ma non ci riusci.

《Sono cieco essendo che non poso vedere mi hanno messo qua》 disse mi venne una fitta al cuore...

Lui era cieco ecco, perche non era scappato.

Provo a muovere la mia mano davanti i suoi occhi per vedere se non vedeva veramente, non è che pensavo mi mentisse ma non lo conosco.

《Di cosa hai paura?》 Mi chiese.

《La mia storia non è facile》 li disse,lui si mette a gambe incrociate sul letto...

《spiega pure》

Io lo guardo davvero vuole sapere come sto,davvero li importa di me.

《vedi non è facile alzarsi la mattina e ripetersi che va tutto bene, quando non è affatto vero》 dissi mentre una lacrima rigo il mio viso.

《Non è mai facile alzarsi, pensa i bambini che si alzano alle 7.00 per andare a scuola loro se la spassano proprio male》 disse facendomi ridere.

Ci misimo a letto, quando sentimmo il rumore di una porta sbattere, che era segno che la controlla reparto stava venendo.

ama ogni mio sorriso come se fosse l'ulimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora