Era ormai pomeriggio inoltrato quando Reita rientrò nell'appartamento che divideva con Ruki. Era appena tornato da una lunga sessione fotografica che lo aveva lasciato distrutto. E per fortuna che era finita con largo anticipo a causa di un impegno del fotografo.
Perciò non si accorse subito di una cosa molto evidente: il nano non era nei paraggi e l'atmosfera in casa era stranamente silenziosa e calma.
Perplesso, andò in cucina a prendersi una bella birra fresca. Chissà che fine aveva fatto il piccolo vocalist. Doveva preoccuparsi? O forse era semplicemente uscito con Aoi e Uruha? O magari con Kai? Allora perché non lo aveva avvertito?
Scrollando le spalle, si diresse verso la loro camera da letto, decidendo che lo avrebbe chiamato tra una ventina di minuti. Giusto per dimostrare al puffo che era capacissimo di stare mezz'ora senza di lui e non impazzire.
Si fermò davanti alla stanza chiusa, per aprire la birra.
<< NOOOOOO! AH! >>
Reita sputò il sorso di birra che aveva bevuto sul legno della porta, tossendo a più non posso. Ma che ca...? Era la voce del suo Ruki, quella?!
Accostò l'orecchio alla porta. Da lì riusciva a sentire due voci soffocate. Uno era sicuramente il vocalist.
Con chi era? E cosa diamine stava combinando?
<< Ruki, buono! Lo sai che tra poco ti abitui... Ti comporti come se fosse la tua prima volta, diamine... >>, disse l'altra voce. Reita riconobbe Uruha.
<< Ma... fa male! >>, piagnucolò debolmente il più piccolo.
<< Shh... Rilassati... Respira... >>, questo era di nuovo il chitarrista biondo. La sua voce sembrava forzatamente calma.
<< Più piano! Ah! Uru! >>, gemette di nuovo il vocalist. << È caldo! >>
Il bassista ascoltava con la mascella a terra, stordito.
<< Scusa, Ruki, ma devo sbrigarmi... >>, disse di nuovo Uruha, con la voce che era poco più di un sussurro.
Reita impallidì. Non poteva davvero... cioè... quello...
<< Ok... allora fai presto. Cerca di non sporcare in giro, però, o Rei se ne accorgerà... Ah... >>
Dopo di che il biondo dietro la porta sentì distintamente dei singhiozzi flebili provenire da dietro la porta. E prima che potesse pensare a quello che stava per fare, spalancò la porta, angosciato.
<< Ruki! >>, urlò, con il fiato corto, cercandolo nella stanza.
Quello vide non solo gli fece prendere un colpo, ma gli fece anche cadere la birra sul pavimento.
Il suo piccolo vocalist era steso supino sul loro letto, con gli occhi gonfi di lacrime, in boxer. Sopra di lui, stava Uruha, in maniche di camicia e pantaloncini cortissimi, a bocca aperta per la sue entrata inaspettata. In mano, il chitarrista aveva una striscia di carta e nell'altra un bastoncino di legno grondante di cera...
Sul petto del più piccolo si potevano vedere intere porzioni di pelle ricoperte di quella stessa sostanza giallastra che ricopriva lo stecco.
Il nano, non appena lo vide arrossì e si coprì la faccia con le mani.
<< Rei! Sei in anticipo! >>, bofonchiò, rosso come i suoi capelli, guardandolo attraverso le dita semiaperte.
Reita, semplicemente, si lasciò cadere a terra, dritto nel lago di birra che si era creato, scoppiando in una risata mezza isterica, sotto lo sguardo decisamente perplesso e seccato di Uruha e quello imbarazzato del suo ragazzo.
Sapeva che Ruki aveva una scarsa resistenza al dolore, ma diavolo, era un tantino esagerato, per uno che si fa la ceretta ogni mese.
YOU ARE READING
Overhear
FanfictionLa mia prima oneshot sui Reituki. Ho pensato che sarebbe stato interessante provare a postarla anche qui...spero la appreziate. Reita torna a casa dopo una lunga giornata di lavoro, ma Ruki non sembra essere nei paraggi. Eppure si sentono degli stra...