1ª settembre, martedì
"Luna!"
Ho sonno.. Ma dove mi trovo? Strizzo gli occhi e ci vuole qualche minuto per rendermi conto che non sono a Berlino, nella mia stanza al college dove ho dormito nelle ultime tre settimane. Sollevo la faccia dal cuscino e vedo una vecchia scrivania di legno, delle mensole cariche di libri e CD con attaccate le lucine di Natale, due piante verdi, un armadio di legno bianco e una parete piena di poster.
Che ci faccio a casa? Mi metto a sedere sul letto. Fa caldissimo! Eh sì, siamo in Italia, qui ad Agosto non serve la felpa.. Vorrei solo essere a Berlino, ci sono ancora tantissime cose che avrei voglia di fare lì, ma piano piano mi vengono in mente ricordi di ieri, rivedo il viaggio in aereo in cui come sempre al momento del decollo temevo che le persone vicino a me potessero sentire il mio cuore battere come un tamburo. Stavo morendo di terrore,come sempre quando devo volare, ma ancora una volta ce l'ho fatta ad affrontare il viaggio e la paura di volare per avere un'esperienza bella 😀. Alla fine siamo arrivati in ritardo, ero stanchissima, mi sono addormentata in macchina come facevo sempre quando ero piccola e poi non mi ricordo più niente.
Sono un po' triste di essere tornata, Berlino mi è piaciuta tantissimo, ho adorato girare per la città! Era bellissima, soprattutto i quartieri più artistici, con tante cose vintage.
Qui tra poco comincerà la scuola e io invece voglio tornare a passeggiare in quelle strade, voglio essere ancora a Berlino! Quando mancano pochi giorni all'inizio della scuola ti rendi conto che l'estate è passata in un attimo, chissà come mai i mesi di scuola sono sempre più lenti di quelli estivi, di divertimento! Metto di nuovo la testa sotto il cuscino e la tiro fuori solo perché penso che c'è qualcuno che ancora non è venuto a salutarmi stamattina.
"Hei, sei qui? Fatti vedere!" Niente, silenzio, giro la testa e non si vede. Mi sa che non ha nemmeno dormito qui con me stanotte. "Dove sei? Non è che mi stai tenendo il muso?"
Il pensiero di andarlo a cercare mi fa la spinta per stiracchiarmi e scendere dal letto: "Allora, dove ti sei nascosto questa volta?".
No qui non c'è. Ma la mamma ha lasciato qualcosa dietro la mia porta, cosa sono, scatole di cartone? Ma se gliel'ho detto mille volte che non deve entrare quando non ci sono! Scendo le scale per andare in cucina e sono già nera.
"Oh, buongiorno Luna, ce l'hai fatta! È un'ora che ti chiamo!"
Preferirei mille volte il gatto che mi si sdraia addosso e mi sveglia, piuttosto che le urla di mia madre da un'altra stanza, e le sue parole che mi fanno tornare in mente la routine invernale nonostante sia ancora estate. Già mi vedo ricominciare la scuola, preparare lo zaino la mattina tutta veloce per non arrivare tardi..
"Buongiorno mamma."
Mia madre: 45 anni, separata da quando io ne avevo 5, oggi è vestita di tutto punto con uno dei suoi tailleur scuri, top di seta senza maniche, capelli corti appena tagliati, mèches perfette, tacco dodici, telefonino perennemente in mano per i suoi affari. È sempre indaffarata, possibile vederla ferma, anche adesso mentre sta cercando le chiavi della macchina in borsa ne approfitta per mettere a posto il mobiletto all'ingresso, aggiustarsi i capelli allo specchio, guardare le notizie in TV.
Io: 16 anni, capelli biondi lunghi e arruffati, ancora mezza addormentata, a piedi nudi, camicia da notte Grifondoro di Primark*, occhi verdi cerchiati di nero perché ieri ero talmente stanca che mi sono scordata di struccarmi!
"Allora Luna è avanzato un po di caffè, io devo scappare al lavoro, tu cosa fai oggi? Vuoi invitare Diana a pranzo? In frigo c'è qualcosa, noi ci vediamo stasera, dai dammi un bacio."
"Diana non c'è, è ancora al mare. Ma cos'è che hai lasciato in camera mia? Ti avevo detto di non entrare." Le dico senza nemmeno guardarla, puntando già all'armadietto dei biscotti.
E qui succede una cosa incredibile: mia mamma di ferma. Si ferma e mi guarda con una faccia strana.
"Eh.. Dai Luna poi ne parliamo."
"Parliamo di cosa, scusa?"
"Non volevo dirtelo così, stasera ci facciamo una bella chiacchierata io e te."
Scusa??? Dirtelo così? Una della chiacchierata? Ma come parla oggi mia mamma? Che c'è, si è fidanzata? E cosa c'entrano quei cartoni?
"Non c'è la faccio ad aspettare stasera, cosa mi devi dire? Dillo e basta."
"E va bene.." Posa la borsa sul mobile all'ingresso, lascia il telefono e su viene a sedere sullo sgabello accanto al mio. "Luna, ho deciso di accettare un nuovo lavoro molto importante, è una grande occasione in un'azienda che si trova a Milano. Quindi ci dobbiamo trasferire. Quelli che hai visto sono gli scatoloni del trasloco per la tua stanza" e già si alza, recupera la giacca e le sue cose, guarda l'orologio appeso al muro dietro di me pensando che io non me ne accorga. "Ma non ti preoccupare, c'è ancora un po di tempo, poi ne riparliamo."
A Milano? Noi?
"Quanto tempo?"
"Eh.." si fissa le scarpe, osserva il melo fuori dalla finestra, non sa più cosa guardare. "Dai una decida di giorni. Ma lì è tutto pronto, eh? Abbiamo una casa bellissima che ci aspetta, anzi non devi prendere niente, la tua stanza è già pronta, vedrai, tra vestiti e libri al massimo due scatoloni, poi casomai quello che ti serve lo ricompriamo nuovo."
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Le #piccolecose che amo di te.
RandomLuna ha 16 anni, un gatto nero di nome Salem e la sua vita sta per cambiare per sempre.. >